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Valter Birsa nel ritiro di Pejo

Birsa-Cagliari, fino al 2021 per cercare il rilancio

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Nel Cagliari che attende la nuova era Zenga c’è un giocatore che potrebbe rilanciarsi dopo poco più di un anno ricco di delusioni: Valter Birsa, come d’altronde dichiarato dal nuovo tecnico rossoblù, diventerebbe alla ripresa dei giochi una pedina in più nel 4-3-3 dell’Uomo Ragno sia per le qualità tecniche, mai dimostrate in Sardegna, sia per quelle tattiche grazie alla capacità di posizionarsi in diversi ruoli tra centrocampo e attacco.

Birsa ha sfiorato la partenza nell’ultimo mercato di gennaio, non finalizzata non solo per via della carenza di pretendenti frutto delle poche presenze in stagione, ma anche per un contratto in scadenza nel giugno 2021 che ha messo il giocatore nelle condizioni di preferire la permanenza a Cagliari: al contrario di quanto si è spesso letto, infatti, l’accordo fra lo sloveno e la società rossoblù è lontano più di un anno dalla sua fine naturale, come da comunicato ufficiale al momento dell’acquisto nel gennaio 2019 e come confermato dallo stesso procuratore durante gli ultimi frenetici giorni del mercato invernale 2020.

Ecco che così per il mancino sloveno può presentarsi l’occasione di riscatto con la maglia del Cagliari non solo alla ripresa, ma anche nel prossimo campionato: il Birsa visto in Sardegna è infatti lontano parente di quello ammirato sia a Genova, quando le sue prestazioni lo portarono a vestire la maglia del Milan, sia a Verona dove ha fatto vedere la migliore versione di sé con 163 presenze condite da 18 gol e 26 assist.
Ben altro lo score del trequartista sloveno a Cagliari dove è arrivato grazie anche alla presenza in panchina di Maran, colui che al Chievo lo mise in condizione di giocare ad altissimi livelli. Arrivato con tanta voglia di dimenticare la prima parte di campionato con un Chievo costantemente sul fondo della classifica, Birsa ha dovuto fare i conti con tanta sfortuna fin da subito: 68 minuti all’esordio con l’Empoli, 26 da subentrato nella sconfitta di Sassuolo e poi la frattura dell’ulna dopo poco più di un quarto d’ora nella partita casalinga contro l’Atalanta, episodio che probabilmente ne ha segnato i mesi successivi.
Da quel punto in poi diversi spezzoni di gara, due apparizioni dall’inizio contro Frosinone e Roma, e soprattutto zero gol e zero assist in 12 presenze.
Il nuovo campionato sembrava poter partire diversamente, Maran lo schiera titolare nell’esordio contro il Brescia, ma Birsa non convince e viene sostituito con il Cagliari sotto di un gol e alla ricerca del pareggio: da quel momento in avanti tanta panchina, nuovi infortuni – prima al piede poi alla mano – e due sole piccole apparizioni per qualche minuto contro il Genoa e nella sconfitta casalinga contro il Napoli, per un totale di tre presenze che sommate non raggiungono nemmeno 90 minuti di campo. Fra sfortuna e poca considerazione sembra evidente che non tutte le colpe possono essere addossate allo sloveno, mai veramente nei piani del suo (ex) mentore e mai utilizzato con continuità nonostante proprio Maran lo avesse voluto a Cagliari.
Con l’arrivo di Zenga e con la necessità di onorare un contratto non così vicino alla scadenza Birsa avrà l’occasione di riscattare quanto visto – e soprattutto non visto – nella sua esperienza cagliaritana: ad agosto compirà 34 anni, il tempo per lasciare un buon ricordo in Sardegna inizia a diventare poco, toccherà anche a lui fare in modo che la sfida lanciata dal suo nuovo tecnico possa essere vinta.

Matteo Zizola

 
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