Due sconfitte in due gare, una in campionato e la seconda in Coppa Italia: Cagliari e Inter si affronteranno per la terza volta in stagione domenica a San Siro.
Il tecnico rossoblù Rolando Maran avrà certamente analizzato i due precedenti per provare a correggere gli errori e mettere in campo una squadra che possa riscattare la debacle di coppa, dando continuità al pareggio di Brescia e cercando di uscire dal momento buio in cui erano entrati Nainggolan e soci.
MODULI A CONFRONTO – La disposizione tattica sarà la chiave per cercare di limitare i nerazzurri di Conte e, soprattutto, andare oltre i ben noti problemi che i suoi hanno mostrato spesso contro compagini schierate con il 3-5-2. Proprio la difesa a tre fu la scelta di Maran nella gara d’andata e il Cagliari riuscì così a non soffrire più di tanto contro l’Inter, che passò alla Sardegna Arena solo grazie al rigore di Lukaku: un’altra Inter, va ricordato, ancora lontana dall’idea di Conte e che solo dopo è cresciuta esponenzialmente. In Coppa Italia, al contrario, il tecnico rossoblù ha optato per il classico 4-3-2-1 venendo sopraffatto dai quinti di centrocampo interisti e dagli inserimenti delle mezzali, tanto da cambiare con un più solido 4-4-1-1 nella ripresa: un classico del maranismo andò in scena a San Siro, la sofferenza dei terzini contro avversari abili ad allargare il campo senza patire l’inferiorità numerica in mezzo.
MODULO CAMALEONTICO – Ricordando il passato delle sfide contro l’Inter, Maran potrebbe decidere di presentare una formazione a specchio come nella sconfitta dell’andata, un 3-5-2 che permetta di soffrire meno e di giocare sugli avversari più che provare a imporsi. Il recupero di Cacciatore porterebbe il terzino al ruolo di terzo di difesa a destra, in un Cagliari camaleontico che all’occorrenza potrebbe passare alla difesa a quattro con lo scivolamento dell’ex clivense sull’esterno e l’arretramento di Pellegrini da quinto di centrocampo a quarto nella linea difensiva. Uno schema Attenzione, a proposito di ritorni al passato, al possibile rientro fra i pali di Alessio Cragno che, qualora fosse pronto, scalzerebbe così Olsen, con il portiere svedese in questo caso di nuovo vicino all’addio.
PIGLIO DA RECUPERARE – Al di là delle scelte sul piano tattico, per poter dar fastidio all’Inter il Cagliari dovrà comunque recuperare quell’atteggiamento che fece la differenza nella serie positiva di 13 partite fatto di aggressività , seconde palle, baricentro alto e soprattutto inserimenti dei centrocampisti ultimamente poco coraggiosi e lasciati a semplici compiti di contenimento. Maran affronterà domenica una nuova prova del nove nel suo classico gennaio nero: non avere nulla da perdere è un’arma a doppio taglio, con le assenze che non danno una mano e la dignità da mostrare in campo come vero obiettivo da perseguire.
Matteo Zizola














