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Cagliari | Da Empoli a Empoli, dal gol all’oblio: Jankto e uno zero da cancellare prima della fine

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Sembra passata un’era geologica, invece è trascorso poco più di un anno. Da Empoli a Empoli, da una vittoria in trasferta per 1-0 che mise un mattone fondamentale per costruire la salvezza a uno 0-0 che ha dato risposte contrastanti. All’epoca sulla panchina del Cagliari c’era Claudio Ranieri, su quella dei toscani Davide Nicola. E se l’allenatore testaccino guida ora la sua Roma, quello piemontese nel pareggio del Castellani si è seduto sul lato opposto, condottiero dei rossoblù da ex più importante di giornata. E poco più di un anno fa a decidere la sfida salvezza ci pensò proprio un giocatore voluto e portato in Sardegna da Sir Claudio, quel Jakub Jankto che oggi è un desaparecido che ha sempre e solo guardato i compagni da bordo campo o dagli spalti nel corso di questa stagione.

Unicum
I ventinove minuti più recupero a San Siro contro l’Inter del 14 aprile 2024 sono gli ultimi disputati con la maglia del Cagliari da parte del centrocampista ceco ex Sampdoria. Ironia della sorte proprio contro i nerazzurri di Simone Inzaghi, nel caso praticamente scontato di un non utilizzo, Jankto il prossimo sabato 12 aprile compirà un anno dall’ultima apparizione in rossoblù in campo. Sarà per il contratto in scadenza il prossimo giugno, sarà per scelte tecniche che lo vedono lontanissimo dal progetto di Nicola, sarà per un allenatore che non lo ha mai visto parte integrante del suo gruppo, ma resta il fatto che il classe ’96 di Praga è l’unico giocatore della rosa rossoblù a non aver giocato nemmeno un minuto in tutte le competizioni in questa stagione. Un record non solo dalle parti di Asseminello, ma in tutta la Serie A. Solo il centrocampista della Lazio Toma Basic, infatti, condivide con Jankto il numero zero nella casella del tempo di gioco in stagione coppe incluse tra i giocatori di movimento over 22 e senza infortuni di lungo corso. Con una differenza, perché se il rossoblù è sempre stato presente nella lista da 25 della Lega, il biancoceleste è stato spesso e volentieri tenuto fuori da Marco Baroni, reintegrato soltanto per un breve periodo dopo il mercato di gennaio – e la mancata cessione – salvo poi essere nuovamente escluso in favore di Luca Pellegrini. Insomma, quello di Jankto è un unicum in tutta la Serie A, spiegabile da un lato in campionato – tanta la concorrenza in mezzo al campo che si giochi a due o a tre, altrettanta sulle fasce – ma meno capibile guardando anche al percorso in Coppa Italia. Non tanto nei primi turni contro Carrarese e Cremonese, nel secondo caso comunque fermato da un problema fisico, ma piuttosto nella sfida poi persa contro la Juventus nella quale Jankto non entrò nemmeno nella lista dei convocati per la trasferta in Piemonte. Un’occasione per tutti quelli utilizzati meno, ma non per il ceco ex Sampdoria, lasciato perfino a casa.

Finale
“Sinceramente Jakub è stato penalizzato dalle nuove idee della nuova gestione, pur riconoscendo sia un professionista esemplare. Non mi precludo nulla, ci sono ancora delle partite, ma è ovvio che non gli ho dato continuità come ho dato ad altri, ma non per demeriti suoi. Purtroppo è stato quello più penalizzato della rosa”. Così Nicola nella conferenza della vigilia della trasferta di Empoli, decisa l’anno passato proprio dal gol di Jankto. Parole che sono un’assunzione di responsabilità a metà da parte del tecnico, che ha tolto dal tavolo eventuali dubbi su un giocatore autoesclusosi dal progetto, ma allo stesso tempo ha giustificato l’assenza di continuità (eufemismo) con le differenti idee tattiche della nuova gestione rispetto alla precedente targata Ranieri. Pur se il calcio di Nicola non appare esattamente agli antipodi rispetto a quello di Sir Claudio. Insomma, Jankto non demerita, ma allo stesso tempo il suo minutaggio a oggi è stato pari a zero. Tanto che in un’occasione il ceco ha abbandonato il silenzio con cui ha rispettato sempre le scelte contrarie alle sue speranze, quando prima della gara contro il Milan dello scorso 11 gennaio a San Siro aveva affidato a un post social la propria amarezza per la mancata convocazione: “Questa volta mi rincresce tanto, unico modo allenarsi al 100% come finora. Il resto dipende dalla società e dall’allenatore, comunque sempre forza Cagliari”. A fine stagione sarà comunque addio, il biennale firmato nell’estate del 2023 da 500mila euro netti a stagione arriverà alla sua scadenza naturale e va da sé che non ci sarà nessun rinnovo, tantomeno all’ultimo. Con Jankto che spera di non chiudere la sua esperienza in Sardegna con la casella dei minuti a segnare zero in questa stagione, aggiungendo almeno una presenza alle venti del 2023-24 con Ranieri alla guida tra campionato (18, con un gol e due assist) e Coppa Italia (2). Restano sette occasioni, sette partite per riuscire a rivedere il campo almeno un minuto. Sperando che la salvezza arrivi quanto prima, così da aumentare le speranze di ricevere la chiamata di Nicola prima che finisca la stagione. E lasciare il Cagliari senza rimpianti reciproci, ma con almeno l’etichetta di uomo che ha regalato con l’unica rete in rossoblù una salvezza.

Matteo Zizola

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