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Cagliari | Gestione e leadership: la sfida di Pisacane-Angelozzi per Yerry Mina

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Primo di luglio, inizio della nuova stagione calcistica. Il Cagliari ha salutato coloro che non hanno rinnovato il proprio contratto, Viola e Augello su tutti, e presto abbraccerà chi è rimasto in rosa e prenderà parte al ritiro estivo, tenendo sempre a mente le tante sorprese che il mercato può riservare. Chi però è destinato a rimanere in Sardegna è Yerry Mina, che di recente ha rinnovato il suo contratto con il Cagliari fino al 2028, con opzione per il 2029. Nella conferenza stampa di Palazzo Tirso, il presidente rossoblù Tommaso Giulini ha speso ottime parole sul centrale difensivo di Guachené, chiamato a essere non solo leader nel reparto arretrato di Pisacane ma anche uomo fondamentale all’interno dello spogliatoio.

Numeri
Mina è un giocatore diverso, da altri palcoscenici e va gestito al top. Sarà una sfida per Pisacane e Angelozzi gestirlo al meglio visti i tanti infortuni. Ma ne sono sicuro che sarà così, lui ci può far fare un salto di qualità importantissimo”, aveva commentato il presidente Giulini. Una dichiarazione che lascia spazio a tante riflessioni. In primo luogo, è vero il fatto che Mina sia un giocatore diverso, da altri palcoscenici. Lo ha dimostrato al suo arrivo a Cagliari nel gennaio 2024: 14 presenze e due gol con i sardi, con prestazioni che riportarono serenità nella retroguardia di Ranieri e consentirono di portare la nave nel porto chiamato salvezza. Confermato anche con Davide Nicola, il colombiano ha collezionato 31 presenze (mai così tante dalla stagione 2019-20, quando vestiva la maglia dell’Everton) e realizzato un gol nella sfida decisiva per la salvezza matematica contro il Venezia alla penultima giornata. In campionato, nelle sette occasioni in cui non ha messo piede sul terreno di gioco la sua assenza si è fatta sentire: solo una vittoria per Pavoletti e compagni, quella nella sfida del Bentegodi contro il Verona. Negli scontri diretti sette vittorie con il classe 1994 in campo, di cui tre terminate con un clean sheet. Dati che si aggiungono alle diverse statistiche in cui, prendendo in considerazione tutta la rosa, Mina è primo nelle speciali classifiche. Ad esempio, l’ex Barcellona è sopra tutti i suoi compagni per contrasti vinti (32), percentuale di dribbling placati (76,9 %), intercettazioni (37) e palle recuperate (158). Se considerati i duelli aerei, è secondo solo dietro Roberto Piccoli (94 contro i 110 dell’attaccante italiano). Numeri, dunque, che certificano quanto Mina sia stato fondamentale per la causa rossoblù nel raggiungimento di due salvezze e che fanno del numero 26 un punto fermo da cui ripartire nella prossima stagione.

Gestione e leadership
Ma, oltre ai numeri positivi del colombiano, ci sono anche dei campanelli d’allarme che è bene non sottovalutare. Giulini ha sottolineato come, tra le sfide del duo PisacaneAngelozzi, ci sia quella della gestione del giocatore, soprattutto lato infortuni. Negli ultimi anni Mina ha dovuto fare i conti con tanti fastidi a livello fisico. Nella sua esperienza all’Everton, particolarmente tribolato è stato il biennio 2021-23, in cui il difensore è rimasto ai box per molto tempo a causa di problemi muscolari e alla caviglia. Grane che sono proseguite con il suo arrivo in Italia con la Fiorentina e che non sono scomparse con lo sbarco in Sardegna nella seconda parte di stagione. Nell’annata appena conclusa, un infortunio alla coscia ha rischiato di fargli terminare il campionato in anticipo, lasciando allo stesso tempo il Cagliari alle prese con una vera e propria emergenza in difesa. Non a caso, nelle tre partite saltate sono arrivate due brutte sconfitte contro Udinese e Como. Quando sta bene il colombiano è prezioso per il buon rendimento di tutta la squadra, i numeri citati in precedenza lo dimostrano e Pisacane dovrà quindi essere attento e gestirlo al meglio in termini di minutaggio, ripartendo dal buon lavoro fatto da Nicola che ha permesso al difensore di ritrovare costanza sul terreno di gioco. Inoltre, con la partenza di un giocatore come Nicolas Viola, Mina sarà chiamato anche a svolgere un altro ruolo all’interno dello spogliatoio rossoblù, più vicino a Pavoletti e Deiola in termini di leadership. Un leader non solo nella gestione degli equilibri del gruppo, ma anche in campo dal punto di vista tattico, dove il numero 26 dovrà essere un punto di riferimento soprattutto per i più giovani, che nel centrale di Guachené potranno trovare l’esempio giusto per crescere e consolidarsi. Quasi un ruolo da chioccia, per chi arriverà e per coloro che potrebbero effettuare il salto dalla Primavera. Il carisma non manca, l’esperienza nemmeno.

Andrea Palagino

 

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