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Erick Pulgar | Foto AC Fiorentina

Cagliari, il rebus regista per il finale di mercato

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Poche ore alla fine del mercato, poche ore per il Cagliari per provare ad assegnare la sedia da regista rimasta ancora più vuota dopo le prime ore della mattina.

Posto vacante – Volo privato da Milano Linate a Valencia dopo che di primo mattino ha lasciato la Sardegna. Christian Oliva ha salutato la maglia rossoblù con gli ultimi 95 minuti disputati nel pomeriggio del 31 gennaio alla Sardegna Arena contro il Sassuolo. I complimenti di Di Francesco nel post partita avevano lasciato intravedere una possibilità di permanenza a Cagliari, le primi luci dell’alba hanno cancellato ogni dubbio. Finalizzato il prestito con il club spagnolo, il mediano uruguiano cercherà così di rilanciarsi con il Valencia dopo due anni in Sardegna fatti di luci e ombre. Con Oliva ormai lontano, con Marin che ha definitivamente confermato anche contro il Sassuolo il suo miglior rendimento da mezzala, ecco che Di Francesco si trova alle prese con la grana regista. A poche ore dalla fine del mercato le strade sono poche e ricche di ostacoli, tra un obiettivo primario che più passa il tempo più è difficile e piani B che hanno il sapore del tentativo estemporaneo.

Semaforo giallo – Il desiderio principale resta Erick Pulgar, cileno della Fiorentina sul quale il Cagliari ha messo gli occhi fin dall’alba del mercato di gennaio. Il giocatore vuole cambiare aria, la concorrenza del Valencia messa da parte con la cessione di Oliva e con richieste economiche viola che non possono essere soddisfatte dal club spagnolo in crisi. Il principale ostacolo è però proprio la società di Commisso, la difficoltà nel trovare un rimpiazzo del cileno e la quotazione dalla quale la Fiorentina non si muove due muri che più che abbassarsi con il passare delle ore si alzano ancora di più. Pulgar sarebbe il profilo perfetto, darebbe i centimetri che mancano e garantirebbe anche pulizia nelle geometrie, oltre che la capacità nei calci piazzati. Un Daniele Conti se si vuole, sicuramente tra i profili avvicinati al Cagliari quello che più si avvicina al recordman di presenze in maglia rossoblù. Il semaforo dell’affare è giallo, può diventare verde come rosso, anche se il pericolo di un Nainggolan due – l’affare tanto agognato che sfuma – è dietro l’angolo pronto a mostrarsi.

Alternative – Restando in tema semafori è rosso quello relativo a Santiago Ascacíbar. Come preannunciato nel post partita contro il Sassuolo, pur essendo reale l’interesse del Cagliari per il mediano argentino dell’Hertha Berlino, tra tempi tecnici corti e l’entourage del giocatore che non ha mai fatto filtrare ottimismo, anzi, l’affare non si farà. Non solo, ma anche l’Hertha Berlino ha messo in chiaro che il classe ’97 di La Plata non è in vendita, né in Italia né a quel Boca Juniors che ha chiesto ugualmente informazioni. Così come Ascacíbar difficile se non impossibile la carta Lerager, ormai prossimo al ritorno in patria con la maglia del Copenaghen. Ecco che così il campo dei papabili come alternativa al sogno Pulgar, al netto di sorprese improvvise, si riduce a due nomi. Pedro Obiang è il primo della lista, ma con due controindicazioni non da poco. Intanto De Zerbi che lo considera parte integrante del progetto, anche ieri titolare proprio contro il Cagliari il classe ’92 spagnolo ha disputato peraltro una partita di livello davanti alla difesa. In second’ordine il prezzo, il Sassuolo difficilmente lo lascia partire in prestito secco e la valutazione decisamente sopra i 5 milioni frena il club di Via Mameli.

Ritorno alla base – Il secondo nome è invece quello di Riccardo Ladinetti. Con Alessandro Deiola sarebbe un nuovo prestito interrotto anticipatamente in questa stagione da parte del Cagliari, dopo quello con lo Spezia per il centrocampista di San Gavino ecco la possibilità di richiamare da Olbia il regista classe 2000. Ladinetti è un play di ruolo, ma allo stesso tempo vittima di una contraddizione che renderebbe il tentativo di riportarlo a Cagliari una sorta di extrema ratio. Inserito in alcune proposte di scambio – a ottobre nell’affare Nainggolan poi naufragato, nei giorni scorsi proposto al Sassuolo – e spedito a Olibia a farsi le ossa, nonostante le buone parole di Di Francesco in sede di presentazione, Ladinetti vive anche il discorso del rinnovo contrattuale con la società rossoblù, altro aspetto da non sottovalutare. Non va infine dimenticato che da Olbia filtra il forte desiderio di trattenere il classe 2000, giocatore importante per Max Canzi e che restando in Gallura porterebbe a termine un percorso di crescita che sta dando i propri frutti.

Di certo con la partenza di Oliva – e di Caligara, anche se solo come mera questione numerica – il Cagliari dovrà giocoforza dare a Di Francesco un nuovo elemento in mezzo al campo. Marin, Nández, Duncan, Deiola e all’occorrenza Asamoah e Nainggolan non possono bastare, anche perché manca quel regista chiesto a gran voce dal tecnico. Il tempo stringe, le croci a cancellare i possibili nomi aumentano e la paura di restare con il cerino in mano diventa sempre più concreta.

Matteo Zizola

 
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