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Cagliari, la prestazione non basta: per Ranieri è il momento delle scelte

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Ultimo posto in classifica, due punti in sei giornate, ingenuità ed errori a vanificare lo sforzo per costruire un risultato positivo. Queste le risposte dopo la sconfitta del Cagliari alla Unipol Domus contro il Milan, un 1-3 che aveva inizialmente fatto illudere i rossoblù dopo il gol del vantaggio di Luvumbo, ribaltato poi dai rossoneri grazie alla complicità di Radunovic prima e della difesa in toto poi. Eppure, nel buio di una graduatoria che non può soddisfare, Claudio Ranieri può guardare al futuro con più fiducia.

Mezzo pieno

È stata una grande partita, sia nel primo che nel secondo tempo“. Un Ranieri soddisfatto della prestazione e soprattutto dell’atteggiamento quello arrivato ai microfoni nel post partita. E soddisfatti al netto della sconfitta anche i tifosi rossoblù che hanno applaudito la squadra nonostante il risultato negativo. Il primo punto è quindi la mentalità messa in campo dal Cagliari. Che nella prima mezz’ora era passato meritatamente con la rete di Luvumbo e che, nonostante i due gol di svantaggio, ha continuato anche nella ripresa a provare a riequilibrare la gara. Non si fermano qui gli aspetti positivi del collettivo. Il ritorno di Petagna ha dato, almeno finché la condizione dell’ex Monza ha retto, un nuovo sviluppo della manovra grazie a un riferimento offensivo di fisico, ma anche di intelligenza tattica e buone sponde. La scelta di aspettare l’avversario per poi ripartire in verticale ha pagato, non un uno contro uno a tutto campo come contro l’Atalanta, ma linee strette a copertura della zona centrale. La pressione quando possibile, senza esagerare nella volontà ma con giudizio. Tutti elementi che hanno permesso ai rossoblù di mettere in difficoltà i più quotati avversari, ma senza che questo portasse a punti in classifica. Il motivo è semplice: troppi gli errori individuali evidenti, troppe le disattenzioni del momento. In Serie A, a maggior ragione di fronte a una delle prime forze del campionato che, pur se con alcune assenze, ha potuto mettere in campo giocatori pronti a punire alla prima occasione.

Momenti ed episodi

Il tema torna dopo la scivolata di Bologna e l’indecisione in uscita di Bergamo. Anche contro il Milan le sliding doors nel pallone non bloccato da Radunovic che ha portato al pareggio di Okafor. Un errore grave, ma non solo per l’infortunio nello specifico, quanto per il momento della gara. Il Cagliari appariva in fiducia, non in totale controllo ma capace di mettere a disagio l’avversario. È bastato un attimo, la solita concatenazione di errori a cambiare l’inerzia della partita. Wieteska che prova un anticipo a metà campo, la superiorità numerica dei rossoneri, Zappa che si fa scherzare da Pulisic e infine il portiere serbo che si lascia sfuggire la sfera senza l’adeguata protezione dei compagni. Arriva dunque il momento delle scelte per il futuro, di gerarchie da rivalutare. Scuffet preme e Ranieri nel post gara ha per la prima volta messo in dubbio la titolarità di Radunovic:È il nostro portiere, ora vedremo come risponde, abbiamo un secondo che è all’altezza“. Parole che ricordano quelle dopo la sconfitta del Dall’Ara, ma che questa volta sono apparse più possibiliste verso un avvicendamento tra i pali. Il secondo gol un’altra disattenzione più collettiva, il terzo figlio della poca reattività della mediana – Makoumbou in primis – nell’uscire verso il tiratore. Elementi che cancellano attraverso il risultato una prestazione per certi versi positiva, una gara da “what if” che lascia domande su cosa sarebbe potuto essere se si fosse arrivati all’intervallo se non in vantaggio, almeno sull’1-1. Momenti, adattamento alla categoria, attenzione sempre massima, esperienza: tutti fattori da correggere quanto prima senza guardare all’avversario diretto, di alta o media o bassa classifica che sia.

Reazione

La soluzione l’ha mostrata Petagna con la sua prima mezz’ora. Ritrovare gli assenti in attacco, aiutare Luvumbo nelle sue battaglie uno contro tutti, avere maggiori alternative sia dall’inizio che in corsa. Ranieri, dal canto suo, dovrà rispondere ad alcune domande del campo, come ad esempio quella su Prati e il suo mancato utilizzo dopo la buona gara contro l’Udinese. L’involuzione di Makoumbou unita alla necessità di regalare tecnica alla mediana sono punti che spingono verso un maggiore utilizzo del regista ravennate, scalzato anche da Viola nelle gerarchie dei cambi. Il coraggio di rischiare per aumentare il livello di un gioco sì migliorato, ma ancora troppo affidato alle scorribande del 77 angolano e poco altro. Il coraggio di provare a comandare anche contro i Golia del caso, tenendo alta l’attenzione in ogni istante e crescendo settimana dopo settimana. Il Cagliari è ultimo, due soli punti, tanti come i gol fatti in sei giornate. Eppure la strada è ancora lunga, Ranieri mantiene la fiducia, gli assenti piano piano tornano a disposizione. L’applauso della Unipol Domus nonostante la sconfitta la conferma che niente è perduto, anzi. Ma la sveglia dovrà suonare presto, la Serie A aspetta ma non troppo.

Matteo Zizola

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