A Davide Nicola piace guardare, dice lui, il percorso e non la tappa. Ma alcuni traguardi intermedi quando li raggiungi contano più di altri, magari non a livello numerico, ma sicuramente a livello di consapevolezza, fiducia e serenità nei confronti del futuro. Il check-point Parma, ottenuto grazie al 2-1 della Unipol Domus, ha un peso specifico diverso per questo Cagliari rispetto ad altre vittorie.
Crescita
Vale tre punti il successo sui ragazzi di Fabio Pecchia, come sempre, ma allo stesso tempo la gara al Parma è una di quelle che ti fanno sperare che qualcosa sia cambiato. Sa di crescita la terza vittoria di fila dopo Monza e Lecce in uno scontro diretto, per dire. Specie per una squadra che in precedenza aveva fallito alcuni snodi cruciali, su tutti Venezia. Sa di maturità un 2-1 ottenuto sapendo soffrire nel primo tempo, capendo quando punire l’avversario nel momento giusto e riuscendo a non lasciare spazio all’eventuale rimonta nel finale per i gialloblù. Sa di passo in avanti anche essere riusciti a vincere uno scontro diretto senza la necessità, diventata quasi scomoda abitudine, di andare sotto nel punteggio a inizio gara.
Singoli
Chiaro, la copertina la prende Florinel Coman. Per il rumeno un esordio da sogno con tanto di gol decisivo dopo poco più di un minuto dal suo ingresso in campo. L’ex Steaua e Al-Gharafa ha dimostrato da subito la voglia e la fame di arrivare nel calcio europeo che conta che lo hanno spinto ad accettare il Cagliari nel mercato invernale. Tiro da fuori, voglia di puntare l’uomo e ottima visione della porta. Queste le caratteristiche che fanno ben sperare, anche se la tendenza a giocare tanto sull’esterno e poco vicino alla prima punta si è subito notata. Ora Coman dovrà essere bravo a dare continuità alla sua prima volta da incorniciare in rossoblù. E a proposito di nazionali rumeni, un po’ arrabbiato, nonostante il traguardo delle cento presenze con il Cagliari, è parso Razvan Marin. Con il centrocampista ex Empoli che non sta apprezzando la sua gestione con il contagocce e vorrebbe più spazio. Specie perché ha puntato fortemente sulla voglia di restare a Cagliari, convinto anche da avere un po’ di spazio in più. Avere dei giocatori affamati comunque può essere anche uno stimolo in più e in questo dovrà essere bravo Nicola a gestire malumori e desideri dei suoi.
Continuità
Il calendario fino a inizio marzo sembra proibitivo con Atalanta in trasferta, Juventus in casa e Bologna ancora lontano dalla Sardegna. Però questo Cagliari, che spesso si è esaltato in stagione nelle sfide contro grandi squadre (pur trovando a conti fatti pochi punti al di là delle buone prestazioni), ha l’obbligo morale di cercare una certa continuità. Parola che è sembrata fin qui lontana dal dizionario del gruppo di Nicola. Anche perché per salvarsi senza troppe ansie e magari con qualche giornata di anticipo a questa squadra serve proprio evitare di fare qualche buon risultato e poi tornare a fermarsi bruscamente. Un andamento a singhiozzo che fin qui ha limitato una squadra con buoni valori e soprattutto con ampi margini di crescita. E soprattutto ora è importante non pensare di avere terminato il proprio lavoro, come accaduto dopo il Lecce con la trasferta di Torino, quando la squadra di Nicola ha presentato la peggiore versione di sé.
Roberto Pinna