“Semplici ha sbagliato i cambi“. Un ritornello sentito più e più volte sui social, nei commenti al bar e anche nei giudizi di alcuni addetti ai lavori nelle ultime ore, dopo la sconfitta per 3-2 del Cagliari del tecnico fiorentino in casa sul Genoa.
I cambi
Un punto in tre gare e 9 gol subiti. Che quello dei rossoblù sia un inizio da falsa partenza lo dicono i numeri, inutile provare a cercare scuse. Ma la realtà è che addossare le colpe a Semplici per i cambi contro il Grifone sarebbe ingiusto. Gli errori dell’ex Spal, dalla tribuna stampa della Unipol Domus, sono sembrati altri. Le sostituzioni della sfida ai liguri sono date da alcune premesse che non vanno dimenticate. Se perdi Strootman e giochi con una linea mediana completamente nuova con Deiola e Grassi insieme a Marin è normale che i meccanismi in fase di costruzione siano tutti da trovare. Inoltre il centrocampo inedito lasciava poco spazio ad alternative in panchina, dove c’erano solo Nandez, al rientro 24 ore prima da tre gare da 90′ in Sudamerica in una settimana e mezza, e Oliva, tornato oggetto del mistero e fuori dal progetto. Con loro anche il giovane Cavuoti 2003. Alla fine è entrato Nandez, per un Grassi che senza preparazione estiva non ne aveva più dopo una buona gara, ma El Leon ha pagato dazio per la stanchezza accumulata. Difficile scegliere diversamente.
Andiamo alla difesa, dove i cambi di Bellanova e Caceres sono quelli che hanno influito maggiormente in negativo. L’uruguaiano ha sostituito Walukiewicz a fine primo tempo. Il polacco ha chiesto il cambio per un problemino muscolare, quindi scelta obbligata. L’alternativa era Altare e Semplici ha optato per l’esperienza. Bellanova è entrato al posto di Zappa. Questa è forse una delle poche scelte tattiche rivedibili a posteriori. Semplici avrà guardato l’avventura positiva in Under 21 dell’ex Milan e avrà pensato di sfruttarlo per il finale, specie perché Zappa da un po’ non ha tutti i 90′ nelle gambe. Ma Bellanova ha risposto prima con delle accelerate interessanti e poi con una leggerezza disarmante in marcatura. In attacco è stata criticata la scelta di Farias, ma considerando che Pavoletti si è infortunato alla schiena in rifinitura e che il brasiliano senza Ceter, anche lui out per una distrazione al polpaccio, era l’unico cambio in avanti viene complicato non pensare a un cambio obbligato. Specie perché Keita non aveva ancora tutti i 90′ sulla gambe e nella ripresa è nettamente calato. Insomma, messi insieme questi appunti nelle sostituzioni cosa avrebbe dovuto davvero fare Semplici?
Scelte
Gli errori della partita a riguardare Cagliari-Genoa imputabili al tecnico toscano sembrano altri. Innanzitutto la non reazione al cambio di schema offensivo del Genoa nella ripresa. Ballardini ha rivoluzionato i suoi all’intervallo ma a livello tattico Semplici non ha usato contromosse se non quando era troppo tardi. Dalbert prezioso nel tenere alta la catena di destra avversaria nel primo tempo nella ripresa è andato costantemente in affanno. Ecco, lui forse è uno di quelli che andavano sostituiti, anche perché di Lykogiannis si stanno via via perdendo sempre più le tracce. Dopo una stagione da record personale, dopo un’estate di voci di mercato e con un contratto in scadenza e un rinnovo ancora in ballo. Sicuramente poi Semplici e il suo staff nei cambi di Ballardini hanno perso qualcosa a livello di marcature a uomo. Tanta confusione sui calci da fermo su chi deve prendere chi e sulla posizione dell’uomo a coprire il palo. Fares in tre occasioni da fermo viene marcato prima da Joao Pedro, poi da Farias e poi da Bellanova. Arriva un gol, da corner, ma l’incapacità di trovare tatticamente una soluzione è evidente. Infine la mentalità. Vera arma vincente dell’ultima rincorsa salvezza. La squadra sembra essere tornata in campo in questo campionato con i vecchi fantasmi. Semplici, tanto esaltato per la sua rivalorizzazione anche mentale di alcuni calciatori, sembra riuscirci meno ora. La partita con il Genoa non è comunque tutta da buttare. Il Cagliari ha giocato il suo miglior primo tempo della stagione. Anche nella ripresa ha avuto diverse occasioni (Marin, Farias, Bellanova e Joao Pedro), tre almeno nitide. Restano i tanti problemi in difesa, in quello che sembrava il reparto più debole già nel ritiro e che per il momento fatica a trovare equilibri e solidità.
Roberto Pinna