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Cagliari, quali strategie seguire sul mercato per una nuova impresa

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Tanti punti in classifica e una squadra con identità e carattere in campo. Questa la lettera a Babbo Natale spedita da Walter Mazzarri direttamente dalle stanze e dai campi di Asseminello. Tutto e subito però questo Cagliari non potrà avere, inutile sperare nel miracolo semplicemente con il cambio di calendario.

Scenario
Dal 28 dicembre il tecnico toscano riavrà i suoi giocatori e proverà a lavorare in vista della ripresa: il 6 gennaio in trasferta contro la Sampdoria. Blucerchiati che si sono ritrovati in Serie A, con due vittorie e due pareggi nelle ultime quattro gare giocate prima della sosta per le feste natalizie. Mazzarri lavorerà a cavallo di Capodanno soprattutto dal punto di vista mentale, per capire se la lista dei “non degni” stilata a braccio da Capozucca dopo l’Udinese sia o meno da allargare per il futuro con il calciomercato aperto. E proprio le trattative, in entrata e in uscita, influenzeranno la ricostruzione e la rivoluzione di una squadra che dal giorno 1 del 2022 dovrà cambiare passo e mentalità per provare a salvarsi. Quali strategie potrà seguire però il Cagliari a gennaio in sede di mercato per provare a dare una svolta all’ennesimo anno orribile in campionato?

Strategie
Innanzitutto, aspetto da non sottovalutare, le partenze degli epurati. Servirà non trascinare troppo le situazioni di Godin, Caceres ed eventuali altri tagliati. Perché si fa presto a dire rivoluzione, un po’ più complesso è poi scendere in piazza e cambiare lo status quo. Tirare per le lunghe le pesanti situazioni contrattuali dei calciatori messi fuori rosa sarebbe un macigno per un mercato che non permette follie. In secondo luogo servirà non aspettare troppo per gli acquisti. Anche perché il calendario parla di due gare da almeno 4 punti per iniziare bene il 2022: Sampdoria (a Genova) e poi Bologna (alla Unipol Domus). E poi un trittico complicato a chiudere il primo “mese” di gare fino al 6 febbraio: Roma (Olimpico), Fiorentina (casa) e Atalanta (Bergamo). In mezzo anche l’impegno pruriginoso della Coppa Italia con il Sassuolo. Va bene che i rossoblù dovranno fare punti ovunque per salvarsi ma un approccio sbagliato nelle prime due gare con blucerchiati e felsinei vorrebbe dire probabilmente non riuscire a trovare la scossa utile per rincorrere una nuova impresa. Per farlo servono energie nuove e subito a questa rosa, inutile girarci troppo intorno e continuare a guardare agli infortuni o al curriculum di giocatori strapagati e poi messi dietro la lavagna.

No alle figurine
Servirebbe poi trovare calciatori con fame e pronti a sposare la causa. Gente che veda Cagliari come punto di crescita, ma anche come miglior punto d’arrivo momentaneo. Il pericolo, viste le precedenti sessioni, è quello di un nuovo mercato basato su alcune “figurine”, cioè giocatori d’esperienza con grande appeal a livello di marketing e di copertina ma che magari arrivano da stagioni passate da assolute riserve o che hanno mostrato segni di evidente calo alla voce prestazioni. Ecco, sarà bello il colpo a sorpresa da presentare ai tifosi allo stadio, ma in questa sessione invernale sembra più funzionale un giovane dalla Serie B o un prospetto di affidabilità sicura in cerca di riscatto che un grande nome. Insomma, le linee guida da ricordare e i paletti saranno tanti ma questo Cagliari nel mercato dovrà essere bravo chirurgo, perché altrimenti tutta l’operazione rischia di arrivare al punto di non ritorno con il salto indietro in B.

Roberto Pinna

 
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