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Cagliari, tra volontà e clausola: Mina e un futuro da scrivere

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Cagliari, Coppa America e poi chissà. Arrivato a gennaio dalla Fiorentina, Yerry Mina è stato uno dei protagonisti della salvezza dei rossoblù di Claudio Ranieri che, grazie alla sua leadership, hanno trovato nel colombiano un punto di riferimento totale. Un apporto fondamentale che ha convinto il club a esercitare la clausola per rinnovare il contratto in scadenza, ma senza che questo porti automaticamente a una sua permanenza in Sardegna.

Parole

“Un mese prima che finisse il campionato è venuto nel mio ufficio e mi ha detto di voler restare a Cagliari. Lui con me si è già esposto”. Il direttore sportivo Nereo Bonato, nella conferenza di ieri 14 giugno, ha confermato così la volontà di Mina di restare in Sardegna. Una volontà nota, ma che potrebbe essere scalfita dalle sirene in arrivo dal Brasile. Perché tra Cruzeiro e diverse altre società – “quasi dieci”, come da parole del presidente del club brasiliano Lourenço – sono diverse le squadre che hanno messo gli occhi sul difensore classe ’94. Con un dettaglio, rivelato da Bonato, che aggiunge ulteriore nebbia sul futuro di Mina: “La situazione è particolare perché lui ha una clausola di uscita da 2 milioni che vale fino al 10 agosto. Chiaro che se arrivasse una grande offerta noi alzeremo le mani”. Tradotto, se si dovesse presentare un club disposto sia a pagare la clausola che a mettere sul tavolo un ingaggio elevato per il colombiano, ecco che le strade di Mina e del Cagliari si divideranno. Una situazione simile a quella che ha portato all’addio di Nahitan Nández, con il desiderio di restare in rossoblù superato dall’aspetto economico, ossia da un ingaggio irraggiungibile per le casse del club di Tommaso Giulini. C’è però l’aspetto temporale, con il 10 agosto come termine ultimo per strappare il colombiano al Cagliari. Un termine che si incrocia con le eventuali offerte che arriveranno per Alberto Dossena che, come anticipato, ha in Como, Fiorentina, Bologna e Napoli quattro club interessati. E che, comunque, lascerebbe ai rossoblù tre settimane per colmare la lacuna in caso di addio del centrale ex Fiorentina.

Prima e dopo

Un fisico da gestire, il parere di chi prenderà l’eredità di Ranieri – Davide Nicola – e un ingaggio comunque pesante. Oltre alla palla nelle mani di chi vorrebbe riportare Mina in Sudamerica. Dettagli che mettono il Cagliari nella posizione di attesa, ma che grazie al rinnovo regalano ai rossoblù una via d’uscita sia economica che di tempistica. Senza dimenticare che resta la volontà dell’ex Everton a determinare più di ogni altra cosa il suo futuro. C’è sì stato un Cagliari prima di Mina e uno con Mina, ma potrebbe esserci anche uno dopo Mina. Ed è questa la sfida del club rossoblù, anticipare ogni possibile scenario facendosi trovare pronto. D’altronde le difficoltà fisiche non possono che portare alla ricerca di un’alternativa al classe ’94 a prescindere dal suo futuro. E il Cagliari dovrà, Mina o non Mina, cercare un difensore di esperienza e leadership per non commettere lo stesso errore della stagione appena trascorsa. Così da avere o un titolare o, comunque, un vice che non ne faccia sentire l’assenza quando tra piccoli problemi e viaggi per giocare con la Colombia Mina alzerà bandiera bianca. Tutti discorsi che dipendono da un futuro ancora in bilico: sarà probabilmente decisiva la Coppa America, quando le sue prestazioni potrebbero aumentare la voglia dei club brasiliani di strapparlo al Cagliari. Un bivio nel quale anche Mina sarà chiamato a scegliere. Sardegna o Sudamerica, leadership o riniziare da capo in un nuovo contesto.

Matteo Zizola

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