La gara d’andata degli Ottavi di Finale di Coppa Italia di Eccellenza è amara per l’Ossese, che esce sconfitta per 3-1 dalla trasferta contro il Montespaccato. Gara non bella ma intensa, con tanti cartellini tolti fuori dall’arbitro Albione di Lecce, compreso un doppio giallo a Villa che ha tenuto per quasi tutta la ripresa la squadra bianconera in 10. Decisivo l’inizio complicato per la squadra ospite, sotto di due gol dopo appena 8 minuti ma capace di reagire, segnare il gol del 2-1 e mantenere vive le speranze anche in inferiorità numerica, prima del gol decisivo segnato da Moretti. Per la qualificazione il discorso è ancora aperto: non valgono i gol segnati in trasferta e quindi l’Ossese dovrà vincere con 3 gol di scarto per avere la certezza del passaggio del turno, mentre con due gol si andrà ai calci di rigore. Di seguito l’analisi tattica della partita.
SISTEMI DI GIOCO
Non ci sono particolari novità nei sistemi di gioco delle due squadre, se non in alcuni interpreti: l’Ossese schiera un 1-4-4-2 con il ritorno, rispetto alla Finale regionale contro il Villasimius, di Tuccio, Russu e Fancellu, che con Madeddu compongono la linea a 4 difensiva. A centrocampo manca Gueli per squalifica, ecco che mister Demartis schiera Nurra insieme a Saba, mentre sulle corsie Mascia e Bah mantengono la titolarità. Schieramento completato da Villa e Franchi in attacco.
Il Montespaccato risponde con un 1-4-2-3-1: confermato Egidio tra i pali, cosi come i 4 difensori: Cervoni e Laurenzi sulle corsie, Anello e Tamburlani centrali. Il duo di centrocampo è composto da Palloca e Corace, per via delle squalifiche di Putti e De Marchis. Partono dalla panchina Di Bari e Vitelli, i trequarti sono Giordani a sinistra, Giordano al centro e Moretti a destra, che supportano bomber Damiani
Due schieramenti molto simili, che prediligono l’attacco delle fasce, con giocatori molto veloci e bravi nei duelli individuali, in particolare Bah e Giordani, che con palla e senza palla possono creare problemi. Diverso invece l’approccio nella trequarti: il Montespaccato mette un giocatore tra la difesa e il centrocampo avversario, l’Ossese preferisce schierare due vere punte per creare delle possibili situazioni di 1 contro 1.
Nella ripresa cambia lo scenario con l’espulsione di Villa ma solo nel numero dei giocatori, non nella disposizione in campo: l’Ossese mantiene un 1-4-4-1 con Franchi (poi sostituito da Virdis) come unica punta:
In questo caso il lavoro dei 4 di centrocampo è doppio, in particolare quello di Nurra e Saba: i due centrocampisti centrali a turno si alzano per sopperire alla mancanza del centravanti, con gli esterni che stringono il campo e coprono gli spazi che inevitabilmente si vengono a creare:
INIZIO SHOCK
Subire due gol in poco più di 8 minuti non è stato sicuramente un buon inizio per l’Ossese, colpita a freddo subito dopo due minuti: palla in zona laterale sovraccaricata dal Montespaccato, con 4 giocatori a manovrare e questo ha consentito a Cervoni di ricevere indisturbato ed entrare in area:
Da notare a questo punto cosa succede: Russu esce su palla per chiudere l’avversario; Fancellu marca a uomo Damiani, osservato speciale dentro gli ultimi 16 metri. Giordani, da destra, brucia sulla corsa Madeddu e batte Sechi, colpendo da distanza ravvicinata:
Il Montespaccato continua a lavorare sulle fasce e pochi minuti dopo arriva il 2-0, questa volta l’azione parte da sinistra, con Giordano che, da zona centrale, ha ampia libertà di muoversi su tutto il fronte offensivo:
Da sinistra il 10 laziale mette in mezzo la palla smanacciata da Sechi; anche in questo caso la retroguardia dell’Ossese non è particolarmente reattiva, perché sulla seconda palla arriva Giordani, che a porta praticamente vuota riesce a mettere ancora dentro:
LA FASE DIFENSIVA
Peccato per l’inizio terribile che ha senza dubbio indirizzato la sfida del “Don Pino Puglisi”, perché l’Ossese, nei successivi 80 minuti non subisce particolari pericoli dalle parti del portiere Sechi. Questo perché il bomber del Montespaccato Damiani viene costantemente controllato dalla retroguardia bianconera, in particolare con Fancellu e Russu:
I due difensori tengono a bada l’attaccante con una pressione asfissiante e il continuo contatto fisico, che sporcano le giocate dell’avversario. Il duo difensivo è inoltre anche capace a rompere la linea difensiva, seguendo a uomo l’avversario per non concedere spazio:
I pericoli per la retroguardia arrivano dai tagli degli esterni: uno di questi, come visto, porta al gol del vantaggio locale. Giordani e Moretti sono sempre una spina nel fianco della difesa, e non è un caso che sono proprio loro due ad aver segnato i 3 gol del Montespaccato. Senza palla sono sempre pronti, con un contro-movimento, ad anticipare la marcatura dell’avversario diretto ed essere pronti così a ricevere indisturbati:
LE USCITE LATERALI
Il punto forte dell’Ossese sono sicuramente gli esterni: Mascia e soprattutto Bah sono giocatori in grado di saltare l’uomo e creare superiorità. I due esterni trovano però delle difficoltà nel destreggiarsi dalle “gabbie” create dal Montespaccato per tagliare i possibili pericoli alla difesa: la squadra laziale, infatti, cerca sempre di raddoppiare su palla, chiudendo ogni spazio:
Con la pressione di 2 o addirittura 3 giocatori, per gli esterni è difficile giocare palloni puliti per l’attacco. L’Ossese comunque cerca di sfondare principalmente a destra: Bah è più bravo rispetto a Mascia nel muovere velocemente la palla e cercare l’attacco:
In area di rigore Franchi e Villa hanno messo in apprensione una linea difensiva che ha dato la sensazione che, sotto pressione, possa andare in difficoltà. Ma i due attaccanti non hanno sfruttato le occasioni, poco aiutati anche da un manto in sintetico non eccezionale:
I CALCI PIAZZATI: UN’ARMA PER IL RITORNO
I calci piazzati sono stati il vero punto forte dell’Ossese in fase offensiva: da un calcio di punizione nasce infatti il gol del 2-1 e più volte la difesa del Montespaccato è sembrata in difficoltà contro Fancellu, Russu, Villa e Franchi.
In particolare si può vedere la costruzione che porta al gol di Saba: calcio di punizione battuto verso l’area di rigore, con blocchi a favorire Villa, che da zona molto laterale impatta di testa verso il centro dell’area:
Creando i blocchi, si ottengono delle zone con particolare densità, e questo sovraccarico permette poi a Saba, presente in area, di essere più lesto degli avversari e depositare in porta:
I calci piazzati diventano quindi fondamentali per il ritorno, un’arma in più che Gueli e compagni possono sfruttare per limitare i danni e provare a recuperare la qualificazione, ancora tutta da scrivere.
Stefano Piras