“Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”. Come in un giallo di Agatha Christie, la nuova Dinamo Sassari non è più nella fase della coincidenza, ma anche se si tratta di preseason, la prova che il Banco 2024/2025 possa dire la sua in stagione ha assunto ormai una certa concretezza. La terza vittoria su tre gare ottenuta nel precampionato trasmette fiducia e morale a una squadra chiamata a un dentro e fuori già da subito con i Qualifying Round di Basketball Champions League che inizieranno il 20 settembre: un successo quello contro la Virtus Bologna al City of Cagliari che vale abbastanza, anche perché quello contro le V Nere è stato un incontro tirato e combattuto, nulla a che vedere con i classici scrimmage prestagionali.
Step by Step
Al Pala Pirastu si è vista una Dinamo Sassari sulla scia di quella vista nella prima uscita stagionale contro Cremona. Voglia di aiutarsi l’uno con l’altro e passarsi il pallone cercando un tiro pulito (non sempre trovato come normale sia all’inizio della stagione) i dogmi su cui si è basata la pallacanestro di Markovic, in un percorso che è salito di livello di difficoltà partita dopo partita. Nella seconda uscita stagionale il Paok Salonicco dell’italiano Cancellieri è stato un ostacolo più che alla portata di una Dinamo, con i greci non nella migliore giornata e che hanno fatto molto meglio nella finalina per il terzo/quarto posto contro Gran Canaria. Superata qualche difficoltà la Dinamo ha vinto abbastanza agevolmente trascinata soprattutto da Fobbs e da Sokolowski, con l’unico neo rappresentato dalla forte botte alla testa presa da Halilovic, costretto ad alzare bandiera bianca precauzionalmente nel resto della gara contro i bianconeri di Grecia e nella finale del torneo contro la Virtus Bologna. Il centro bosniaco ha quindi lasciato spazio a Luca Vincini, tra le note più liete del torneo nel Golfo degli Angeli.
Azzurri e scintille
Il classe 2003 arrivato dalla Ju,Vi Cremona non è sembrato aver sentito il peso della gara contro la Virtus Bologna. Bene rimarcare che si tratta solo di preseason, ma il centro non ha mostrato alcun timore reverenziale al cospetto dei virtussini, dimostrando anche una mano educata dalla media. “È sempre una grande emozione giocare contro una squadra di questo livello come la Virtus Bologna- ha raccontato ai nostri microfoni Vincini-. L’impatto con la Serie A è stato non dico traumatico ma rispetto alla Serie A2 ci sono caratteristiche diverse. Non è uno sport diverso ma ci sono fattori che cambiano molto”. Per Vincini sono arrivati 9 punti, in una partita divisa a metà con Renfro, con l’ex Peristeri meno appariscente rispetto alle due uscite. Conferme invece per Sokolowski e Fobbs, con il secondo che ha un po’ sofferto un po’ di più rispetto alle prime due uscite la qualità degli avversari in attacco, come è normale che sia al cospetto di stelle dell’Eurolega come Clyburn. Proprio l’ex Efes ha acceso la miccia della partita in un confronto aspro con Sokolowski dopo un fallo nel terzo quarto: tecnico a entrambi la decisione arbitrale, con il Pala Pirastu che si è infuocato facendo diventare il clima quello da partita vera di campionato. Chi non ha sofferto l’ambiente è stato Alessandro Cappelletti; il playmaker umbro ha mostrato personalità e sangue freddo nei possessi decisivi, realizzando di fatto il canestro della partita con un reverse a beffare la difesa bolognese nell’ultimo minuto, trasformandosi in quel go-to-guy che nei piani sassaresi sulla carta dovrebbe essere rivestito da Bibbins. L’ex Nanterre non si è ancora preso le redini della squadra, complice anche qualche problemino fisico che ne hanno rallentato la preparazione e fatto saltare la gara con Cremona. Già contro la Virtus è arrivata qualche ulteriore risposta, mentre Eimantas Bendzius si è limitato a colpire in momenti decisivi come in occasione di una tripla pesante nel quarto finale con la Virtus in rimonta. Menzione infine per gli altri italiani: Mattia Udom si è mostrato utile e generoso (fin troppo forse visto i cinque falli che l’hanno costretto alla fine anticipata della sua partita). mentre Tambone non è stato devastante come nelle prime due uscite, mostrando comunque un’ottima integrazione nel gruppo, con Markovic che ha utilizzato per lunghi tratti un quintetto per 4/5 italiano con Vincini, Tambone, Cappelletti e Udom. Le prime tre uscite in terra sarda sono state caratterizzate da ottimi segnali, ma come detto da Markovic a fine gara qualcosina su cui lavorare in questi tre giorni pre partenza verso il torneo di Sarajevo ci sarà. Su tutte l’attacco un po’ fermo in alcune occasioni e i meccanismi difensivi da oliare, cose fisiologiche di inizio stagione, ma la Dinamo parte senz’altro da un’ottima base. Le sfide nella Bosnia di Markovic contro i padroni di casa del Sarajevo di sabato 14 settembre e la partita successiva contro una tra Dubai e Cluj, saranno ulteriori test importanti. Perché poi si fa sul serio, con la Dinamo che volerà direttamente in Turchia, con la prima gara del Qualifying Round di Antalya data venerdì 20 febbraio.
Matteo Porcu