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Dinamo, la competitività passa dai dettagli: contro Reggio un ko che rammarica

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“Non posso né scendere, né salire, né scendere, né salire”. Le urla di un disperato Aldo Baglio in Tre uomini e una gamba sembrano sposare bene la situazione attuale di una Dinamo Sassari che si ritrova di nuovo a metà strada: quattro punti dalla zona playoff e accesso alla Final Eight di Coppa Italia (obiettivo comunque complicato da raggiungere a quattro turni dal termine dal girone d’andata), quattro dal penultimo posto occupato dalla Vanoli Cremona, lasciata sola a quota quattro punti da Varese, vittoriosa a sorpresa contro una Milano che mai ha fatto così male negli ultimi anni in campionato. Contro Reggio Emilia i biancoblù hanno perso un’altra occasione per staccare definitivamente la zona più calda della classifica e lanciare l’inseguimento a un posto tra le prime otto.

Situazione
Il Banco di Sardegna si ritrova ancora in mezzo al guado in un campionato che vede in testa ancora Trento, nonostante la prima sconfitta stagionale tra i confini nazionali contro la matricola terribile Trapani dell’ex Stefano Gentile. La squadra di Markovic è nel pacchetto di squadre a otto punti, insieme alla Givova Scafati che ha visto l’esordio con successo del nuovo tecnico Bonora contro Pistoia e la Reyer Venezia, ancora ko in campionato per mano di Tortona del grande ex De Raffaele. Una situazione non così disastrosa per i sardi che potrebbero rischiare di vivere una stagione in linea di galleggiamento, ma senza fare quel qualcosa in più con un filotto di successi che li rilancerebbe nelle zone nobili della graduatoria. Una sensazione avuta anche dai nostri lettori, a cui abbiamo chiesto dopo la vittoria con Venezia se la Dinamo Sassari potesse puntare ai playoff o badare solo a salvarsi: l’ultima ipotesi è stata di poco la più votata con il 55% delle preferenze, in un sondaggio equilibrato sintomo di una difficile previsione sulle reali potenzialità biancoblù che anche ieri nella gara contro Reggio Emilia sono emerse solo a tratti, accompagnate dai soliti limiti.

Dettagli
La Dinamo che ha ceduto alla Pallacanestro Reggio Emilia per la verità non è stata una bruttissima Dinamo. Gli uomini di Markovic, ancora privi di Sokolowski, non hanno sfigurato contro una delle squadre più in forma e più fisiche del campionato che ha ottenuto il quinto successo consecutivo grazie a un ottimo terzo quarto: la differenza tra le due squadre è emersa proprio durante questo periodo, seppure i problemi di Bendzius e compagni erano emersi sin dalla palla a due. Troppi i rimbalzi concessi in attacco alla UnaHotels (ben 17 in totale), tradotti in tante seconde chance di andare a canestro o prendersi un fallo: situazione che ha visto precipitare Sassari soprattutto tra terzo e quarto quarto, con Reggio brava a sfruttare qualche occasione per mettere dei punti di divario. Il fatto che gli avversari non siano mai riusciti a scappare realmente, è un ulteriore rammarico per la squadra di Markovic che ha provato nel finale a rientrare grazie ai suoi esterni, ma vuoi per la poca lucidità dello sforzo compiuto nella rimonta, vuoi per un po’ di sfortuna, Sassari è stata costretta ad alzare bandiera bianca. Oltre alla prestazione sotto le plance insufficiente, non solo per colpa dei lunghi con Halilovic e Renfro ancora vittime di una cattiva gestione falli, spiccano anche i nove errori dalla lunetta (14 segnati su 23). Un vecchio adagio diceva che le partite punto a punto le vince chi sbaglia meno dalla linea della carità e ancora trova la sua conferma al Pala Serradimigni, con gli 1/4 di Halilovic e Renfro che hanno avuto un loro certo peso insieme agli altri liberi falliti da Bendzius, Tambone e Cappelletti. Tutti dettagli che fanno la differenza tra un referto rosa e uno giallo, con la Dinamo Sassari che non riesce ancora una volta a dare continuità di prestazioni in un campionato sì livellato verso l’alto, ma che sembra poterla ancora aspettare (ma non troppo) per uno degli ultimi vagoni per la Final Eight. Da qui al termine del girone d’andata i biancoblù dovranno approfittare innanzitutto della seconda partita consecutiva in casa contro Treviso (domenica 22 dicembre) e di quella di Cremona del 28 dicembre, contro la penultima forza del campionato. Markovic avrà la possibilità di poter sfruttare delle settimane complete di lavoro o quasi visto il Natale di mezzo, ma comunque senza impegni europei in settimana. Da queste due partite si capirà il significato che avranno le prime gare del nuovo anno contro Varese al Pala Serradimigni e quella di Trapani.

Matteo Porcu

 
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