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Ousmane Diop durante Banco di Sardegna Dinamo Sassari - Openjobmetis Varese | Foto Luigi Canu

Dinamo Sassari | Più di un sesto uomo: per Diop può essere la stagione della svolta

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“Continuerò a lavorare come sto facendo e vedremo cosa succederà”. Alla domanda se quella 2022-2023 potrà essere la sua stagione, quella della crescita definitiva, Ousmane Diop sembra rispondere con un mix tra umiltà e scaramanzia. Ma gli indizi perché che l’annata diventi quella migliore da quando veste la maglia della Dinamo Sassari ci sono tutti.

Cifre

Contro Varese 22 punti e 30 di valutazione. Numeri che hanno preso il posto dei precedenti record personali del nativo di Rufisque, che non era mai andato oltre i venti punti in Lba. Ma la valutazione complessiva è anche la migliore per un uomo in uscita dalla panchina per la squadra sassarese in stagione. Anche per questo la stessa Legabasket ad assegnargli la palma di sesto uomo del ventiduesimo turno di campionato, in cui il classe 2000 ha giganteggiato sotto i tabelloni raccogliendo 8 rimbalzi di cui 5 offensivi. Contro Varese per intensità e cattiveria agonistica è stata probabilmente una delle migliori prestazioni in Serie A per il centro ex Torino. Resa ancora più ingombrante dalla spinta di un pubblico con cui il giocatore ha creato un feeling importante, la presenza di Diop è stata un problema per la squadra di Matt Brase. Sassari, come ormai accade da tempo, è riuscita a cavalcare sin dal principio le abilità di Diop nel tagliare forte dentro l’area dopo i blocchi sulla palla, ma soprattutto a sfruttare i miglioramenti sotto le plance, dove a contare sono senso della posizione e carattere. Aspetto su cui il lavoro mentale di coach Bucchi è diventato evidente per il giovane lungo senegalese, che ha cambiato definitivamente ritmi da febbraio in poi. Nelle ultime cinque partite, dalla gara di Trento fino all’ultima al PalaSerradimigni, Diop viaggia infatti a 15,2 punti di media in 19,4 minuti, cifre nettamente più alte rispetto a quelle complessive di 8,7 punti in 17,4 minuti. E che lo mettono al fianco di Dowe al momento più impattante nel roster del Banco di Sardegna, almeno a livello realizzativo.

Prossime sfide

A far bene a Diop è stata anche la presenza di un lungo simile per certi versi ma diverso per altri come Stephens. Un giocatore sì dai piedi rapidi, capace di lavorare bene sul pick&roll e dare più soluzioni in difesa, ma meno fisico del numero 25. I margini di miglioramento ancora sono ampi. A partire dal gioco spalle a canestro e nelle letture difensive, così come nella gestione dei falli, ma l’investimento fatto dalla Dinamo nel 2018 si sta rivelando più che proficuo. Ora per Diop, che a causa della mancata convocazione del Senegal in nazionale non ha chiuso le porte a Italbasket (qui la news), arriva la prova più importante. Quella di confermarsi su un livello di apporto diventato fondamentale per la squadra di Bucchi. A partire dalla partita contro Tortona di domenica 26, quando sulla propria strada i lunghi sassaresi affronteranno due lunghi dalle diverse caratteristiche come Cain e Radosevic. Avversari più esperti a cui però Diop potrà opporre freschezza e soprattutto quelle sicurezze costruite nel tempo che lo stanno rendendo una delle sorprese più positive della stagione biancoblù.

Matteo Cardia

 

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