Seconda presenza in Serie A per il giovane arbitro scelto dal designatore Gianluca Rocchi per la sfida tra Torino e Cagliari, terminata sul 2-0 per i padroni di casa. Una gara tutt’altro che complicata, anche grazie alla prestazione negativa dei rossoblù di Davide Nicola, che ha comunque avuto nel trentunenne Kevin Bonacina di Bergamo un protagonista dalla valutazione insufficiente.
Incoerenza
Episodi pochi, per certi versi con decisioni del fischietto bergamasco singolarmente anche supportabili. A far storcere il naso, però, è stata la gestione generale, il cosiddetto metro utilizzato da Bonacina: mai lineare, in alcuni casi perfino contraddittorio. Accade tutto nella ripresa dopo una prima frazione senza particolari dubbi. È infatti completamente involontario e casuale il contatto di Tameze su Caprile al 24′, così come è giusto non mostrare il giallo al 37′ per il fallo non da SPA di Lazaro su Felici, troppo vicino all’area rossoblù e con corsa orientata in orizzontale verso l’esterno per essere considerata un’azione promettente. Già nel primo tempo, però, sono troppe le volte nelle quali Bonacina fischia contatti a corrente alternata. Sia per il Torino che per il Cagliari alcuni semplici contatti o duelli vengono valutati fallosi, altri no pur se di fatto simili. Aspetto che risulterà decisivo nella ripresa che parte con la rete di Lazaro al 48′ annullata per fuorigioco di Karamoh rilevato dal SAOT. Al 50′ Felici ruba in prossimità della linea di fondo un pallone a Pedersen, Bonacina fischia immediatamente la carica – dubbia e comunque leggera, è il granata a perdere l’equilibrio – pochi istanti prima che il pallone finisca a Piccoli solo a pochi passi da Milinkovic Savic. Due errori in uno, intanto per non aver aspettato la conclusione dell’azione – anche per il dubbio sulla possibile uscita dal campo della sfera – e il secondo per un metro troppo fiscale e lontano dagli standard ormai anche della Serie A. Giusto invece il primo e unico giallo della gara quando al 52′ Zortea entra su Adams a terra colpendolo con la tibia sul gluteo. Al 61′ l’episodio che descrive al meglio la prestazione incolore di Bonacina. Il 2-0 firmato da Adams, infatti, arriva dopo una leggera carica di Karamoh su Luperto, spostato sul lancio dalle retrovie il tanto necessario per essere sbilanciato. Non un intervento di per sé punibile, ma dopo quanto visto fino a quel momento e spesso anche successivamente (il caso di Felici 12 minuti prima) lascia sorpresi la differente gestione da parte di Bonacina nell’occasione. Ancora di più quando all’82’ Zortea ruba palla a un Masina disattento, unico contatto tra i due la mano del rossoblù appena appoggiata sul granata già in caduta, e il fischietto di Bergamo fischia il fallo contro l’esterno del Cagliari. Altra modifica improvvisa di un metro mai coerente. Da segnalare infine la richiesta di un rigore da parte di Karamoh per un intervento in scivolata di Mina al 70′: il contatto c’è, ma in una normale dinamica dovuta al contrasto sul cross dalla sinistra con tentativo di entrambi di intervenire sul pallone senza riuscirci.
Matteo Zizola