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Le Pagelle | Cagliari: Sulemana un lampo in mezzo a pochissime idee

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Le nostre valutazioni sul Cagliari di Claudio Ranieri dopo lo scontro salvezza in una Unipol Domus da tutto esaurito contro l’Hellas Verona allenato da Marco Baroni (squalificato e sostituito in panchina da Fabrizio Del Rosso). Gara, valevole per la giornata numero 30 della Serie A, conclusasi con un pari per 1-1 con le reti di Sulemana per i sardi e Bonazzoli per i gialloblù (clicca qui per la cronaca completa del match).

Scuffet 6,5 – Bonazzoli nel primo tempo lo sorprende con una giocata al volo, anche se la difesa non lo aiuta e l’attaccante gialloblù colpisce tutto solo in area. Bravo, anche se su gioco fermo, a fermare Folorunsho nell’uno contro uno. Salva tutto su Lazovic nella ripresa tenendo in piedi il Cagliari.

Zappa 4,5 – Inizio di gara in apnea, sia in costruzione dove fatica ad uscire palla al piede e a spingere su quella fascia che in fase difensiva dove spesso insegue gli avversari senza mai davvero arginarli. Parte nel secondo tempo perdendo una serie di palle molto velenose, su una delle quali Lazovic fa anche il 2-0 per i suoi ma il fuorigioco salva i sardi. Ha anche una buona occasione ma da due passi invece che tirare stoppa male e sciupa la chance.

Dossena 5,5 – Sul gol di Bonazzoli nel primo tempo lui è in ritardo nella marcatura e permette alla punta dell’Hellas di colpire senza alcun ostacolo. Nel complesso è un peccato perché a parte quella sbavatura che costa caro ai rossoblù la sua è una gara sì in apprensione ma non giocata male.

Mina 5,5 – Parte con il solito show in stile WWE contro l’avversario di turno, questa volta è Folorunsho. Poi però finisce per parlare tanto, anche troppo, rispetto a quello che dimostra nei fatti per tutto il primo tempo, dove è distratto palla al piede e nei dettagli in marcatura. Nella ripresa si conferma un po’ ballerino in fase difensiva, ma sicuramente in crescendo, così come tutta la squadra.

Augello 5,5 – Primi 45′ timidi. Si schiaccia tanto e il Verona su quel lato costruisce con costanza buone azioni, mentre in possesso spinge con poca continuità e non riesce a lasciare il segno. Nel secondo tempo sale un po’ di attenzione in fase difensiva, ma raramente riesce a dare la spinta che gli chiede Ranieri. Con il tecnico romano che infatti lo richiama in panchina nel concitato finale (dall’82’ Azzi SV – Entra per provare a dare più spinta nel finale sulla corsia mancina, ma non c’è più tempo).

Nandez 6,5 – Nel primo tempo sembra l’unico del Cagliari ad aver capito davvero l’importanza di questa sfida. Lotta e corre, ma soprattutto costruisce anche la migliore occasione rossoblù con il cross per Shomurodov. Sbuffa quando i compagni non lo seguono, ma dà una buona mano anche in ripiegamento. Nella ripresa continua a provarci ma finisce presto in riserva. Ranieri, un po’ a sorpresa, lo richiama (dal 71′ Oristanio 6 – Entra bene nella partita e prova a dare la scossa a un Cagliari poco reattivo in possesso).

Makoumbou 4,5 – Il suo ballo sulle punte è quasi indisponente per tutta la prima frazione. Troppo molle nella lotta per il recupero palla e poco deciso quando invece è lui che deve costruire. Nella ripresa continua ad esserci fisicamente in campo ma non nella partita e Ranieri lo richiama. Non è un buon periodo per lui (dal 71′ Prati 6 – Entra con voglia, forse con un po’ troppa frenesia nella gestione dei falli. Comunque mette più fame rispetto a chi è partito titolare al suo posto. E visto il peso del match qualcosa dovrà pur significare).

Deiola 5,5 – Finisce presto nel tritatutto della gara. Un primo tempo sicuramente tutto tranne che spettacolare che lo vede correre e rincorrere tanto, senza mai davvero riuscire a prendere per mano l’inerzia della sfida. Nella ripresa il copione non cambia e Ranieri lo sostituisce per provare a rimontare (dal 71′ Sulemana 7 – Entra e fa il più classico gol (che che gol) dell’ex che toglie di peso il Cagliari dalle sabbie mobili di una gara approcciata più che male dal punto di vista di gioco e di testa. Grande approccio alla sfida e ora si rilancia per una maglia da titolare).

Luvumbo 6 – Classica prima frazione da mister Zito. Non è al meglio dopo l’infortunio e questo è un alibi a suo favore, ma sbaglia tantissimo nella gestione dei passaggi, negli stop e in dribbling. Chiede il solito rigorino che non arriva. E ormai si è talmente fatto una brutta reputazione che nella ripresa gli tengono la maglia che si allunga di un metro in area ma Doveri fa giocare. In quello che sembrava rigore netto. Segnale però di un secondo tempo giocato da Dottor Luvumbo, provando a mettere in difficoltà la difesa avversaria con costanza. Ha anche una grande chance e ci prova con la punta in stile calcio a 5 ma Montipò va giù e gli dice di no. Avesse giocato per tutti i 90′ come nella ripresa…

Shomurodov 5,5 – Anche lui sembra un po’ più opaco rispetto al recente passato dopo la botta rimediata in nazionale. Ma ha dalla sua il fatto di aver tentato la migliore, e unica, occasione dei sardi nel primo tempo con una girata in spaccata che esce di poco. Alla fine resta negli spogliatoi all’intervallo allungando un po’ le ombre sulla sua scelta dal primo minuto (dal 46′ Viola 6,5 – Dopo un primo tempo davvero povero di idee di gioco per il suo Cagliari, Ranieri si gioca la carta della qualità. Ci prova con una bella punizione da lontanissimo che Montipò legge bene. Suo il traversone, ribattuto, che porta alla rete al volo di Sulemana).

Lapadula 4,5 – Prima frazione dove sbatte contro il muro gialloblù. La vede davvero poco e finisce per essere molto isolato lì davanti nonostante un modulo che in teoria dovrebbe supportarlo a dovere visti gli interpreti. Nella ripresa si fa fatica a descrivere un’azione che lo veda protagonista. Non è la sua giornata.

Allenatore: Claudio Ranieri 6 – Un punto che lascia l’amaro in bocca guardando alla classifica, non per come è arrivato. Il suo Cagliari approccia malissimo lo scontro salvezza da non sbagliare e il Verona non solo va in vantaggio ma costruisce anche le occasioni per andare sul 2-0. Lui poi pesca il jolly giusto dalla panchina. Ma per la salvezza servirà un’altra mentalità. Aspettare l’avversario sperando che poi succeda qualcosa non può essere sempre la tattica giusta…

Roberto Pinna

 

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