Queste le nostre valutazioni sulla prestazione fornita dal Cagliari di Davide Nicola in occasione della sfida persa per 1-2 contro la Lazio.
Le pagelle
Caprile 7,5: nel primo tempo ha qualche incertezza, ma Zaccagni lo salva e sul gol può poco o nulla. Nella ripresa sale in cattedra con una serie di interventi strepitosi, da Castellanos a Romagnoli fino a Zaccagni e Isaksen, i più difficili e i più clamorosi per istinto e tecnica. ll gol decisivo lo trova leggermente impreparato, ma gli si può dire davvero poco visto tutto il resto.
Zappa 4,5: propositivo nel miglior momento della squadra, segue Zaccagni a tutto campo facendosi valere finché non si dimentica del suo compito quando arriva il gol del dieci biancoceleste. Da lì in poi crolla, lasciando buchi nella sua zona e andando in confusione anche sul gol di Castellanos. Serata storta (Dal 75′ Pavoletti 5,5: prova a dare il suo nel quarto d’ora più recupero finale, di fatto però non la vede mai).
Mina 5: la lotta con Castellanos è attesa e nemmeno quotata, qualche scaramucca qua e là riuscendo più con le buone che con le cattive a vincere il duello finché anche lui non inizia a perdere il filo. Senza Caprile alcuni errori avrebbero lasciato maggiormente il segno, uno alla fine resta nella sua prestazione. È inspiegabile infatti il movimento sul cross che porta alla sponda di Dia per Castellanos.
Luperto 5,5: ha il compito più complesso, quello di scegliere tra seguire Dia fuori dalla linea o tenerla per coprire gli inserimenti di un Hysaj che sorprende. Opta per la prima, lasciando a Felici l’arduo compito assieme ad Augello di chiudere lo spazio alle sue spalle. Nella fase di difficoltà difensiva non riesce a reggere l’urto.
Augello 6: su Isaksen è una lotta che tiene alta la tensione, in avanti è dalle sue parti che arriva la pressione maggiore sulle fasce rossoblù. Prestazione convincente a tratti, ma anche con l’apnea di un avversario che lo costringe agli straordinari. Tanti cross, ma senza che arrivi la conclusione giusta dei compagni. Però, in fondo, ci prova e non poco.
Makoumbou 5,5: tanta corsa e tanto sacrificio, ma alla fine manca quello spunto che serve a dare verve alla manovra. Il tanto traffico non lo impaurisce, ma non riesce a dirigerlo come è nelle sue corde. Tra movimenti altrui e la difficoltà nel trovare la scintilla la sua gara è insipida. A questo si aggiunga il continuo evitare i duelli aerei, aspetto che deve assolutamente curare se vuole giocare davanti alla difesa (88′ Prati SV: toh, chi si rivede. Pochi minuti per provare una verticalizzazione improvvisa mai vista in 88 minuti. Ma troppo poco per incidere).
Adopo 6: finte di corpo, avversari confusi e via con la palla verso la trequarti avversaria. Il primo step è quello giusto, manca poi quello successivo. Che non dovrebbe essere il suo lavoro, perché quando scappa sarebbe necessario l’aiuto altrui. Non arriva, ma il suo lo fa, andando anche vicino al gol con lo stesso copione: grande giocata e attimo decisivo senza freddezza (Dal 75′ Deiola 6: dà il filtro necessario all’assalto finale, risultando prezioso con un recupero palla e con una conclusione di poco a lato).
Zortea 5: accende la luce a intermittenza, soprattutto quando va per vie centrali mostrando la novità di giornata. Alla fine però non incide quanto dovrebbe e potrebbe, acqua frizzante che non gasa né sgasa. Sembra in debito d’ossigeno dopo tanta corsa nei mesi appena andati, la vede poco e quando la vede non è efficace come suo solito.
Viola 6: vero è che il suo tiro al 6′ è l’unico che crea veri pericoli a Provedel, ma per il resto oltre a vagare tra le linee e farsi trovare quanto possibile non mostra. Sbaglia alcune giocate in ripartenza che avrebbero meritato miglior sorte, il piede c’è, la testa pure, ma la fiammata quasi mai. Tranne il pallone al bacio per il gol di Piccoli che lo porta alla sufficienza nella sua centesima in A (Dal 69′ Gaetano 5,5: dovrebbe accendere la gara grazie alla freschezza e a una sfida che sembra adatta a lui, ha qualche spunto ma si ferma lì. Alla fine le sue giocate non arrivano).
Felici 6,5: tanto fumo ma anche abbastanza arrosto. Personalità e abnegazione, ché se avesse magari meno compiti di filtro forse potrebbe incidere ancora di più offensivamente. La sua prestazione lascia una domanda, ossia quella se era davvero necessario portare in Sardegna un giocatore che potrebbe toglierli spazio. Quello visto oggi sarebbe un peccato non giocasse quanto fatto nelle ultime gare (88′ Kingstone SV: come per Prati anche lui ritrova il campo dopo tanto, forse troppo tempo. Chissà se ora riuscirà ad avere le sue occasioni, sembra poterle meritare).
Piccoli 6,5: tanto lavoro per la squadra, tanto sacrificio e un terzo tempo da centravanti vero che butta giù la porta con un colpo di testa perfetto. Ha anche altre chance, ma forse per troppa abnegazione appare poco lucido. In ogni caso da attaccante il suo lo fa, il gol. E non è poco.
Nicola 6: la prepara bene, prova anche nuove soluzioni offensive che non siano quelle delle fasce sempre e comunque. La squadra è compatta, sembra in buona serata e in grado di riscattare l’opacità di Torino. Però i suoi ragazzi mancano di malizia, perché un giallo ogni tanto non sarebbe un peccato mortale, tutt’altro. Paga episodi e incertezze nella fase di non possesso, ma rispetto all’ultima contro i granata il passo avanti c’è stato. Ora il mercato è chiuso, starà a lui cucinare la salvezza con gli ingredienti a disposizione. Non impossibile, ma nemmeno scontato.
Matteo Zizola