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Le Pagelle di Cagliari-Verona: Augello il migliore, Felici cambia la partita

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Queste le nostre valutazioni sulla prestazione fornita dal Cagliari di Davide Nicola in occasione della sfida vinta per 1-0 contro l’Hellas Verona grazie alla rete di Roberto Piccoli.

Le Pagelle

Sherri 6: attento e senza troppi patemi nel primo tempo, conferma la serenità quando chiamato a giocare il pallone con i piedi. Unici pericoli da Lazovic, ma su entrambi non deve compiere parate salvato dall’imprecisione del gialloblù. Sembra comunque dare sicurezza al reparto, aspetto non da poco.

Zappa 6,5: tiene a bada Lazovic e supporta con continuità la manovra, andando anche vicino al gol di testa su azione d’angolo. Crescita tattica e di personalità evidenti, continua il suo percorso apparentemente senza intoppi.

Mina 7: mette in campo tutta la sua aura tanto da far entrare in soggezione anche Livramento che, dopo alcuni tentativi di fare la voce grossa, deve presto desistere. Comanda tutto e tutti, non solo la difesa, risultando tra i migliori. Decisivo in due occasioni su tutte con chiusure importanti e da difensore navigato.

Luperto 6,5: attento e con poche apprensioni, forse per questo motivo sembra staccare la spina a tratti sia in impostazione che in chiusura. Piano piano però torna in se stesso, diventando spesso dominante nella sua eleganza e tranquillità.

Augello 7,5: la sfida diretta con Suslov è forse quella più interessante di tutta la serata, a tratti colpisce a tratti subisce, ma alla fine ne esce vincitore. Dal suo piede – in corsa e da fermo – arrivano le occasioni migliori, unica pecca alcune leggerezze nella gestione del pallone perdonabili grazie a una gara sempre sul pezzo e oltre. Migliore in campo.

Zortea 6: prima e destra poi dopo mezz’ora a sinistra, conferma le parole di Nicola della vigilia. Perché la sensazione che dà è di voler spaccare il mondo, ma il risultato è una frenesia che a volte porta e altre toglie. Nel complesso, però, se la cava discretamente, nonostante ciò l’allenatore non è contento e lo toglie dopo un’ora (dal 60′ Felici 7: entra bene in campo al netto di alcune imprecisioni, ma sembra pronto a far scoccare la scintilla con arroganza e voglia. E così avviene, assist perfetto per Piccoli e partita sbloccata. Chiude a destra tenendo posizione e attenzione, ma non solo: va vicino al gol con una giocata personale da applausi e quasi ridicolizza ogni avversario che prova a fermarlo).

Marin 5,5: è il vero regista in mezzo al campo, anche grazie al compagno che tiene posizione e fa il lavoro sporco. Dal suo piede alcune giocate interessanti, ma senza picchi clamorosi né in alto né in basso. Sarà una prestazione né carne né pesce sarà il giallo rimediato, sta di fatto che resta negli spogliatoi dopo 45 minuti (dal 46′ Adopo 6: parte malino per usare un eufemismo, cresce con il passare dei minuti regalando alla squadra la sua classica fisicità e freschezza. Nel finale è importante nella gestione e nella freddezza, raggiungendo la meritata sufficienza).

Makoumbou 6,5: un altro giocatore, ormai è confermato. Veloce nella gestione, attento nelle chiusure, macina chilometri e fa tantissimo lavoro poco visibile ma apprezzabile. Però, ed è un però abbastanza importante, perde i soliti palloni spinosi e questa volta con maggiore frequenza. Nell’ultima mezz’ora cresce a dismisura, fino alla giocata che libera Felici e che fa partire l’azione del gol vittoria. Una giocata che lo riscatta, una giocata da tre punti.

Luvumbo 5,5: sembra poter essere la chiave della partita, ma non è di quelle passepartout che possono aprire ogni porta. Alcune volte passa, altre trova la strada sbarrata, altre ancora compie scelte un po’ così. Si spegne alla distanza, due errori di fila portano Nicola a chiamarlo fuori (dall’82’ Obert 6: entra bene e con la testa giusta andando anche vicino a un clamoroso gol. Quando a poco dalla fine un elemento s’inserisce così è un ottimo segnale).

Lapadula 5: prima da titolare in questo campionato, sorpresa di giornata che però sembra sorprendere anche lui. Tolto un appoggio e un colpo di testa deviato non entra mai nel vivo del gioco né si lega chissà quanto al compagno di reparto. Occasione persa (dal 60′ Viola 6,5: quando la sfera arriva da lui è come metterla in cassaforte, una di quelle dalla combinazione impossibile da decifrare per gli avversari. Non sbaglia praticamente nulla – tranne una giocata per Felici – e risulta fondamentale nell’aprire spazio a Piccoli).

Piccoli 7: spalle grosse, sacrificio, voglia. Il tutto crea un mix poco piacevole, esempio la conclusione senza troppo senso sul finire del primo tempo: un tiro da 35 metri, sbilenco, che fa anche arrabbiare i compagni. La vede poco o nulla, non riesce a trovare le connessioni giuste, insomma la doppia punta che sembrava poterlo aiutare diventa quasi un limite. Tanto che appena resta da solo diventa un altro, fino al gol che risolve una gara diventata complessa. Decisivo (dal 77′ Pavoletti 6: sorprende il suo ingresso già pianificato, ma che arriva comunque dopo il gol. Alla fine però risulta utile, tiene bene il pallone, si sbatte e sbatte, insomma porta a casa la classica pagnotta).

Nicola 7: quando chi osserva pensa che qualcosa non va e si chiede il perché di alcune scelte, però succede che chi le fa alla fine ha ragione, ecco che la valutazione estremamente positiva diventa automatica. Alzi la mano chi non ha storto il naso al cambio Felici-Zortea, eppure succede che chi entra cambia la partita nonostante i dubbi. E così la punta tolta per Viola ancora sullo 0-0, così Obert. Insomma, indovina ogni decisione, la squadra in più gioca e produce, magari con meno aggressività del solito e un po’ di paura di perdere che limita la bava alla bocca. In tutto ciò terza vittoria, Verona sorpassato e la ciliegina sulla torta di un gol bellissimo per azione e di una rosa che si allunga sempre più (Felici docet). Promosso appieno.

Matteo Zizola

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