Queste le nostre valutazioni sulla prestazione fornita dal Cagliari di Davide Nicola in occasione della sfida persa per 3-1 contro il Como allenato da Cesc Fabregas allo stadio Sinigaglia.
Le pagelle
Caprile 6: può poco sui gol del Como mentre in diverse altre occasioni risponde presente con la solita sicurezza. Nulla di epocale, ma almeno il suo lo fa.
Zappa 4: Strefezza gli fa girare la testa, è costretto spesso al fallo o comunque alle maniere forti. A penalizzare la sua prestazione soprattutto i gol: nel primo resta fermo e tiene in gioco Caqueret nonostante dalla sua posizione avrebbe potuto leggere meglio la linea, nel secondo lascia il piede forte a Strefezza per un tiro a giro telefonato e con troppo spazio per prepararlo (dal 61′ Felici 5,5: non entra mai in partita proprio quando servirebbe una scossa sia tecnica che fisica).
Palomino 5,5: non ha responsabilità evidenti e anzi, è lui a tamponare spesso e volentieri su Douvikas e su chiunque passi per vie centrali. Teoricamente bene anche sulla gestione della linea difensiva, non fosse per Zappa prima e Augello poi che non ne seguono i dettami. Almeno, però, è sempre attento e aggressivo seppur con tre gol sul groppone la sufficienza non può esserci.
Obert 5: se la cava più con le cattive che con le buone ed è fortunato che l’arbitro decida di lasciar correre fin troppo evitandogli almeno due errori con tanto di giallo a corredo. Dovrebbe seguire un corso di garra dal compagno argentino, appare spesso leggero e poco sul pezzo.
Augello 5,5: prestazione diligente con pochi acuti, ma anche senza errori fino al momento del 3-1 di Cutrone quando non fa il passo decisivo per il fuorigioco. Ritarda il pareggio del Como con un doppio intervento prodigioso a salvare Caprile, riuscendo così a limitare i danni prima che arrivi la tempesta.
Zortea 6: deve tenere a bada la spinta su Valle e, all’occorrenza, aiutare su Strefezza. Il primo compito lo svolge alla perfezione, il secondo un po’ meno. Cerca di spingere e creare pericoli, anche in questo caso obiettivo raggiunto a metà. Uno degli ultimi a mollare per atteggiamento.
Adopo 5,5: tiene bene la mediana per mezz’ora cercando assieme al compagno di reparto di limitare le vie centrali a Paz e chiunque voglia passare da quelle parti. Segna il primo gol in Serie A con il gentile contributo di Reina, ma è anche disattento sul pareggio quando non segue Caqueret e manca nella comunicazione. Scende di livello alla distanza e la sua prestazione, senza l’aiuto del portiere, sarebbe ancora più insufficiente (dal 72′ Pavoletti 5,5: entra per cercare il pareggio, non la vede mai e anzi prende il solito giallo per un fallo evitabile).
Makoumbou 5: come il compagno, ma senza il gol a compensare. L’inizio è più che buono, poi con il passare dei minuti il centrocampo del Como prende il largo e lui non riesce a cavarne piede diventando quasi irritante a lunghi tratti (dal 79′ Marin SV: lo si nota solo per un tentativo di assist delicato quando sarebbe servita la forza di una conclusione).
Luvumbo 6: crea e cerca uno contro uno senza soluzione di continuità risultando il vero e unico pericolo per gli avversari. Si sacrifica anche in copertura, è sempre attivo, insomma gara positiva con anche l’azione che è da presupposto per il vantaggio. Cerca anche il gol in solitaria, ma spedisce fuori. Uno dei pochi a salvarsi (dal 79′ Gaetano SV: poco tempo per incidere e, infatti, non incide).
Viola 5: prova a impegnare Reina e vaga tra le linee cercando di mettere equilibrio e tecnica al servizio della squadra. Alla fine, però, lo si vede poco e anzi, il suo apporto nella copertura del play avversario è di fatto inesistente. Avrebbe l’occasione per riscattarsi con una punizione dal limite, ma non è pomeriggio nemmeno da quel punto di vista (dal 61′ Deiola 5,5: altro ingresso per dare sostanza e più forza, non arriva nessuna delle due).
Piccoli 4: davanti a Luciano Spalletti decide di cancellare la sua candidatura azzurra con la peggiore prestazione stagionale. Il suo apporto è fatto di tanti falli commessi anche ingenuamente, due occasioni fallite (una tirando in bocca a Reina, l’altra clamorosa da pochi passi di testa), diversi errori in appoggio e nei movimenti. Impalpabile, anzi, peggio: deleterio.
Nicola 4: altra sconfitta, altra prestazione negativa sotto tutti i punti di vista: mentale, tattico, tecnico. Inspiegabile il suicidio tattico del doppio mediano contro un Como che in mezzo al campo domina dopo un periodo di assestamento, corregge giustamente mettendo maggiore densità per poi tornare sui propri passi e pagare nuovamente dazio. Ora nuovamente occhi sulle concorrenti, unica possibilità per raggiungere la salvezza in anticipo ed evitare uno scontro contro il Venezia dai ricordi inquietanti. Siamo in crescita ha detto nel pre gara, i fatti smentiscono senza appello le parole.
Matteo Zizola