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Muravera, Loi: “Criteri di Coppa paradossali, abbiamo il campo più brutto in D”

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Un ciclo che riparte a Muravera dopo il triennio targato Loi. Un nuovo percorso però nel segno della continuità, con lo stesso allenatore in panchina e con una nuova sessione di mercato che ha portato nel Sarrabus tantissimi calciatori di esperienza e qualità. L’obiettivo di partenza in un girone complicato come quello G per il Muravera resterà la salvezza ma i nomi dei nuovi arrivati Arvia, Matteo Mancosu, Dammacco, tra gli altri, lasciano spazio alla voglia di protagonismo.

La Coppa

Prima di lanciarsi nel campionato, con la prima giornata che prevede lo scontro casalingo contro l’Atletico Uri, i gialloblù però se la dovranno vedere con la Torres nel turno preliminare di Coppa Italia, dove sono stati inseriti nonostante la buona classifica dell’anno scorso in Serie D a causa del fattore età media. Il Muravera è risultata la rosa più “vecchia” dell’anno scorso in quarta serie, una decisione che non è andata giù al tecnico Loi: “Quello a cui siamo sottoposti è un paradosso, lo accettiamo perché la Coppa Italia non è un nostro obiettivo particolare. Però se mettiamo criteri di questo tipo allora arriviamo a far vincere una squadra per il colore della maglia o perché ha uno straniero in meno o tre giocatori locali in più. Se proprio mancava una squadra a completare gli accoppiamenti, che poi è quello che è successo, bastava usare il criterio della Coppa Disciplina. Che è un elemento già considerato per ripescaggi e altro. L’età media non ha senso, perché io possono avere una rosa di 50 giocatori e far giocare 11 sedicenni e avere gli altri che hanno 50 anni. Poi spiegatemi come si calcola questa età media: quando l’anno scorso alcune società hanno tesserato 80 calciatori e non c’è un limite ai nuovi tesseramenti. Vorrei capire qual è il criterio dell’età media più bassa. Detto questo non voglio fare polemica perché parliamo di una competizione che non interessa né a me né alla società. Al momento non siamo pronti per affrontare la gara, la Torres arriva qui con una squadra importante e mi dispiace non poter affrontare la sfida come meriterebbe il blasone dell’avversario”.

Il campo

Coppa Italia a parte, uno dei problemi in casa Muravera è il terreno di gioco. Le condizioni non più ottimali, per usare un eufemismo, del Comunale penalizzano la squadra a livello di gioco e infortuni, come sottolineato dallo stesso allenatore dei sarrabesi: “Se c’è una classifica vera dove non abbiamo rivali è quella del campo più brutto d’Italia. Il Muravera ha il campo più brutto d’Italia. Parliamo di una realtà dei fatti, e non voglio dare colpe a nessuno. Inoltre nel nostro girone troveremo tanti stadi all’avanguardia e bellissimi, come quello del Giugliano per esempio. Ma non solo in stagione, già nel precampionato abbiamo fatto una serie di amichevoli in Ogliastra e nei paesi vicini per poter giocare in qualche campo decente. Vedere campi come Baunei e Jerzu e poi tornare a lavorare a Muravera è tosta. Queste però sono le scelte societarie, sarà un problema per gli infortuni. Io ho già detto al presidente che per affrontare il campionato ho bisogno di una rosa di 40 giocatori perché ogni settimana ne perdiamo due. E lo abbiamo già visto l’anno scorso e in questo pre-campionato. Ci aspettiamo almeno di avere un po’ di calore e di sostegno dal nostro pubblico, che così non dovrà spostarsi. Anche se abbiamo fatto un amichevole a Villasimius è quello è un campo di un’altra categoria. E sinceramente questo mi dispiace“.

La Redazione

 

TAG:  Serie D
 

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