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Panchina Cagliari: dalla volata di Juric alla possibile risoluzione con Di Francesco

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Incontri, pensieri, discussioni. Il passo deve essere di quelli decisi, la convinzione massima, un nuovo fallimento sarebbe decisamente troppo. Prendere tempo, senza fretta, ma nemmeno senza tergiversare. Con un occhio ai conti, perché la situazione non permette voli pindarici.

Non c’è due senza tre
In sella con un contratto fino a giugno 2022, Leonardo Semplici è in attesa di novità. Restare a Cagliari la sua volontà netta, non senza alcune virgole da sistemare per far quadrare il tutto. Aspetto economico e soprattutto durata dell’accordo da non limitare a quanto già deciso. E qui potrebbe cascare l’asino, come si dice. Tommaso Giulini, infatti, deve trovare la quadratura del cerchio, guardare al libro mastro degli ingaggi e tracciare la linea finale. Semplici ha sì meritato la conferma sul campo, ma non di soli risultati vive il calcio. L’aspetto economico e la durata dei contratti fanno la loro parte, a maggior ragione quando non solo il tecnico toscano deve ricevere lo stipendio da allenatore alla fine del mese. Pensare a un rinnovo per un ulteriore anno diventa difficile. Certo, per Semplici sarebbe sinonimo di fiducia, una tutela ulteriore nel caso in cui le cose non dovessero andare come previsto nella prossima stagione. Per lo stesso motivo Tommaso Giulini non vuole correre il rischio corso in altre occasioni, se i risultati non dovessero essere quelli che hanno portato alla salvezza un altro esonero vorrebbe dire soldi che vanno via a fondo perduto.

Tagliare
Lasciare pertanto le cose come stanno, giugno 2022 per Leonardo Semplici e la speranza che il filotto che ha regalato la salvezza abbia attirato altre società sul tecnico toscano. A quel punto si unirebbe l’utile – un accordo che terminerebbe senza feriti – al dilettevole – le casse che si liberano di uno dei due contratti in essere alla voce allenatori. Resterebbe così il solo Di Francesco, ingaggio pesante, ma sempre meglio uno di due. Sempre che quell’uno non possa essere chiuso anticipatamente. Il rinnovo fino al 2023 – di fatto o meno – lascia le casse rossoblù con il tecnico abruzzese a libro paga, ma chissà ancora per quanto. Nelle ultime settimane, infatti, Giulini avrebbe riallacciato i rapporti con Di Francesco per discutere una risoluzione anticipata. Con buonuscita o meno, ma comunque una ventata di aria fresca per le finanze del club di Via Mameli. Inoltre, aspetto non di poco conto, il tutto coinciderebbe con quanto sta trapelando nelle ultime ore. Di Francesco infatti sarebbe pronto a tornare in corsa in Serie A, conteso tra Empoli e Salernitana, a caccia nuovamente di un rilancio che gli faccia dimenticare il doppio fallimento blucerchiato e rossoblù. E a quel punto il post Semplici avrebbe maggiore spazio per il rilancio. Come in una partita di poker, con avversari che mettono sul piatto le fiches per convincere il tecnico desiderato contemporaneamente e Giulini che avrebbe così la forza per il raise.

Scatto
Aspetto economico, progetto, famiglia sono i tre capisaldi di Ivan Juric sui quali basare la propria scelta. L’addio al Verona ormai è cosa fatta, nonostante il contratto rinnovato pochi mesi fa da un milione di euro a stagione fino al 2023. I programmi, la sensazione di aver raggiunto il massimo possibile, la voglia di cambiare portano Juric a guardarsi altrove. Il Torino sembrava favorito, Cairo avrebbe pensato all’ex allenatore del Genoa come uomo della riscossa dopo una stagione travagliata. Stagione in comune con quella del Cagliari, con la differenza che Tommaso Giulini ha la carta Capozucca da potersi giocare. E Juric, inoltre, rappresenterebbe quell’uomo forte che potrebbe evitare ciò che è accaduto in questo e in altri campionati. I famosi gruppetti citati da Semplici, uno spogliatoio spesso bisognoso del bastone e della carota, modus operandi che nel caso del tecnico dell’Hellas sembra un marchio di fabbrica. Lo dicono le sue dichiarazioni durante questa stagione a Verona, lo dice la voce grossa anche con i media per difendere i propri ragazzi e se stesso, ultimo esempio la sfuriata dopo il pareggio contro il Napoli. Resta sempre l’idea Ranieri, ma nelle ultime ore, anche per unire i desiderata con quelli del direttore sportivo che ben conosce l’allenatore croato dai tempi di Genova, Ivan Juric avrebbe fatto un passo deciso nelle preferenze presidenziali.

Con tre anni di ritardo ecco che Juric e la Sardegna potrebbero convolare a nozze. I matrimoni si fanno in due, come ha ripetuto Semplici nelle ultime settimane. E in questo caso, al contrario di quello relativo al tecnico toscano, è l’allenatore a dover dire il suo sì. C’è il Torino di mezzo, ma soprattutto ci deve essere convinzione sui programmi, ci deve essere l’accordo economico e infine la volontà condivisa con la famiglia. La scelta di Giulini però appare più chiara, anche se Ranieri resta sempre all’orizzonte. Il numero uno della lista è Ivan Juric. Ore di riflessioni e di spinta sull’acceleratore, tra un Semplici che aspetta, ma sempre più vicino all’addio, quell’addio che si cerca di chiudere anche a livello contrattuale con Di Francesco, e uno Juric in rampa di lancio direzione Sardegna.

Matteo Zizola 

 
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