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Roberto Biancu | Foto Sandro Giordano

Serie C | Olbia, un’altra sconfitta amara: ai bianchi serve più cinismo

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Una gara gestita con equilibrio, ordine e disciplina tattica e senza grossi acuti dall’inizio alla fine, poi lo sfortunato autogol di Bellodi quasi allo scoccare del 90’ sul tiro tentato da Bozhanaj ha fatto diventare improvvisamente quello che oramai sembrava un pareggio alla portata, contro una Carrarese cinica al giusto ma non certo in giornata di grazia, una sconfitta che lascia invece tanto amaro in bocca.

Dopo due risultati positivi, frutto del successo esterno contro l’Imolese e del pareggio al Nespoli contro il fanalino di coda San Donato Tavarnelle, per l’Olbia a Carrara è arrivata una nuova battuta d’arresto. Al di là della sconfitta, però, la squadra guidata da Roberto Occhiuzzi, nonostante la situazione problematica di classifica con appena 11 punti a disposizione e un penultimo posto certamente inaspettato rispetto alle aspettative iniziali, torna in Sardegna con nuove certezze la compattezza di un gruppo che man mano si sta trovando nei principi e nelle idee della nuova guida tecnica.

Quel mancato cinismo

La sconfitta dello Stadio Dei Marmi ha lasciato il sapore amaro della beffa nei bianchi galluresi. Contro i gialloblù di Dal Canto il terzo risultato utile consecutivo è sfumato soltanto al 90′, ancora una volta per una mancanza “atavica” di quest’Olbia versione 22-23, ovvero il cinismo sia in fase difensiva – dove nell’azione del gol è mancato un pizzico di attenzione nel momento decisivo della contesa da parte del terzetto difensivo formato da Brignani, il sopra citato Bellodi e Travaglini, autore di una convincente prestazione da braccetto mancino al posto di capitan Emerson – sia soprattutto in fase offensiva, dove l’Olbia è andata spesso a folate individuali, guidate per la maggior parte delle volte da Ragatzu o da Biancu, con un Babbi apparso ancora in netta difficoltà. “Sì, è stata una beffa. Abbiamo disputato la migliore prestazione dell’anno, per questo il dispiacere è tanto. I ragazzi stanno facendo quello che si deve fare e la strada è quella giusta”, ha detto Occhiuzzi alla fine della gara, parole che fanno da eco a quelle pronunciate sabato in conferenza stampa. La zona salvezza dista due punti, con Imolese e Recanatese a quota 14, ma per i galluresi è fondamentale migliorare sul fattore cinismo, dato che la sfida di Carrara ha dimostrato ancora una volta quanto questo gruppo produca tanto ma non riesca poi a concretizzarlo con gol che portano punti.

Cercasi impresa con il Cesena

“Con queste prestazioni e questo atteggiamento i risultati arriveranno”. Parafrasando l’Occhiuzzi pensiero post Carrarese, l’Olbia può ancora risollevarsi dalle sabbie mobili della classifica: il tempo c’è, purché arrivi la svolta. E un altro banco di prova importante quanto complicato attende i galluresi nel prossimo turno di campionato. Sabato 26 novembre al Bruno Nespoli arriverà il Cesena, un altro avversario complesso e che punta dichiaratamente alla promozione diretta, proprio come la Carrarese. Ai ragazzi di Occhiuzzi servirà continuare sul solco delle recenti prestazioni, aumentando però i giri in fase di finalizzazione. Sulla carta è difficile fare risultato contro i bianconeri di Domenico Toscano che, sui 25 punti totalizzati finora ne hanno ottenuto 11 lontano dalle mura amiche del “Dino Manuzzi”, quinto rendimento assoluto tra le squadre che quest’anno partecipano al girone B. Dalle parole postpartita di Occhiuzzi e Ragatzu la fiducia in casa Olbia sembra non mancare: c’è l’unità di intenti per poter uscire da questo momento difficile e i miglioramenti delle ultime uscite ufficiali fanno ben sperare in vista del futuro. Ora manca quel quid in più, un tasto sul quale in particolare il tecnico di Cetraro sta spingendo e non poco, ovvero la continuità di risultati, aspetto su cui l’Olbia è spesso mancata in questo inizio di stagione. Servono gol e punti, perché l’aria là sotto in classifica si fa via via più irrespirabile.

Fabio Loi 

TAG:  Olbia Serie C
 
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