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Torres, cosa succede ora con la programmazione in panchina?

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Ufficialmente partita la caccia grossa al bersaglio più grande a Sassari. Dopo la sconfitta contro l’Atalanta, con un passivo generale pesantissimo di 8-3, nel primo turno nazionale dei playoff di Serie C la Torres si sta prendendo delle ore, dei giorni, per metabolizzare uno schiaffo preso in modo inatteso e forse proprio per questo più doloroso. Una caduta che ha messo in mostra, esaltandoli anche oltre modo, tutti i problemi di un progetto a fine ciclo che comunque ha portato dei risultati storici in questi quattro anni. Piaccia o meno alla pancia e alla rabbia del momento.

La situazione
In città è già partito il naturale gioco delle accuse. Colpa del tecnico Alfonso Greco, colpa dei giocatori, colpa della dirigenza. Un esercizio di stile che non deve riguardare però i vertici della società rossoblù. L’errore più grande ora dalle parti dell’Acquedotto sarebbe quello di pensare che il 7-1 di Caravaggio sia figlio solo delle scelte di un allenatore, degli errori individuali di un giocatore o delle decisioni prese da un dirigente. Per crescere infatti non serve allontanare questo o quel profilo. L’impressione è che serva, come sottolineato dallo stesso Stefano Udassi con lucidità dopo la batosta rimediata a Bergamo, una profonda analisi e una riflessione approfondita di tutto quello che è il mondo rossoblù attuale. Che non significa buttare al vento quattro anni di programmazione solida, e non si parla dei risultati di campo ma del fatto che i bilanci del club sono sempre stati in attivo. Aspetto non scontato a Sassari, in epoca recente e meno recente, per cinque anni consecutivi. Voglia di mettersi in discussione per evitare di ripetere certi errori e ripartire più forte da parte di tutti e nessuna tentazione nel facile gioco delle colpe. Questa è la ricetta giusta che il club vuole seguire.

Cosa farà Alfonso Greco
A tenere banco è ovviamente la situazione Alfonso Greco. Il tecnico, che dopo l’eliminazione contro l’Atalanta U23 ancora non ha parlato, è arrivato a fine ciclo. A dirla tutta i segni evidenti di diversi scricchiolii si erano già visti durante la stagione regolare, quando però società e giocatori avevano difeso a spada tratta l’operato dell’allenatore romano. Pare arrivato il momento dei saluti definitivi, dopo quattro anni, per il tecnico che è al momento il più longevo del girone B. Facile a dirsi così, non fosse che l’estate scorsa Alfonso Greco abbia firmato un contratto biennale, così come il direttore sportivo Andrea Colombino. Un aspetto che comunque incide a livello di bilanci. La volontà delle parti è comunque quella di non arrivare a uno scontro. Greco non ha intenzione di mettersi di traverso e sta monitorando, prima di incontrarsi nelle prossime ore con la società, anche la propria situazione sul mercato. L’estate scorsa il tecnico ex Lanusei aveva molto mercato, su tutte lo cercò la Spal dove aveva anche giocato da calciatore, e quest’anno nonostante l’ultimo passo falso non mancano gli estimatori nella categoria. Le parti a breve si siederanno per disegnare il giusto quadro per dirsi addio alle condizioni che vanno bene a tutti senza arrivare a un muro contro muro. Con la Torres che nel frattempo ragiona già sulla giusta strada per un sostituto che raccoglierà comunque un’eredità e delle aspettative non semplici. E anche questo lo sanno i dirigenti rossoblù che valutano attentamente se affidarsi a un profilo molto esperto della categoria oppure se impostare un nuovo progetto con più giovani, anche per svecchiare una rosa sì solida ma con un’età media alta, dando spazio a un tecnico emergente.

Roberto Pinna 

TAG:  Serie C Torres
 
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