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Torres | Riflessioni e progetti: l’analisi interiore alla base del nuovo ciclo

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Ripartire non è mai semplice, specie quando si è a terra dopo un pesante colpo subito e quando il clima attorno a te è tutt’altro che sereno. Una primavera e un’estate che si prospettano roventi e difficili in casa Torres con il club rossoblù che dovrà ripartire da delle solide fondamenta per costruire e fortificare una struttura che possa raggiungere vette più alte.

Analisi e riflessioni

Quelle alle porte saranno settimane di analisi e riflessione in casa Torres, momenti in cui ripercorrere quanto vissuto in questa stagione, analizzando i periodi in cui tutto è andato bene, ma soprattutto quelli in cui gli ingranaggi non hanno girato a dovere. Facendo una macroanalisi di quello che è stato l’anno appena vissuto, il risultato è positivo. Sin dall’estate l’obiettivo dichiarato era quello di confermarsi sugli stessi livelli del 2023/24 e questo è stato fatto. Con la Torres che ha disputato un campionato al vertice e fino a marzo è stata in corsa per provare ad agguantare i primi posti. Missione poi non riuscita dopo il 3-1 incassato in casa della Ternana, con il contraccolpo subito da quel ko che ha rischiato addirittura di compromettere il terzo posto. Anche in quel caso i rossoblù, così come fatto dopo la crisi di novembre, si sono rialzati e hanno strappato il pass per il primo turno della fase nazionale dei playoff. Quello che è successo da domenica 11 maggio in poi, lo sanno tutti, la notte buia e drammatica di Caravaggio, a cui ha fatto seguito la serata vittoriosa del Vanni Sanna solo sul campo, con la contestazione da parte della Curva a voler dare la sveglia e la scossa alla società. Passaggi, quello di novembre, del mese di marzo, ma anche dell’andata playoff, che sono e saranno tutti spunti utili per riflettere su cosa è successo, ma soprattutto sul perché questo è accaduto. Analizzare ciò che è stato fatto, ma in particolare cosa si poteva far meglio. Sia sul campo, che in panchina, ma anche nelle scrivanie di via Coradduzza.

Pianificare

Tutto un lavoro e un esercizio utile per crescere, mettersi in discussione, ma soprattutto per provare a fare quello step di crescita in più per trasformare le ambizioni e gli obiettivi in fatti concreti. Nulla di quanto accaduto in questo finale di stagione toglie i meriti per quanto costruito negli ultimi quattro anni, ma allo stesso tempo quanto di buono è stato fatto non basta per poter guardare al futuro vivendo di rendita. Serve fare un lavoro interno da parte di tutti, ma in particolare da parte di chi muove i fili della Torres. Perché le basi e le fondamenta che si sono costruite finora sono più che buone. Si sta mandando avanti un progetto in sinergia con il Latte Dolce per sfruttare non solo gli impianti, ma anche il club biancoceleste. Per valorizzare i giovani in un campionato di Serie D che tra risorse delle varie società in competizione e per la difficoltà del girone G, si sta avvicinando sempre più a un modo di interpretare il calcio simile a quello professionistico. Un ambiente ideale per testare e saggiare le qualità dei propri giovani in ottica del grande salto. Fattore non da poco, specie se si pensa com’era il settore giovanile della Torres solamente pochi anni fa. Si stanno portando avanti progetti in sinergia con il Comune di Sassari, per migliorare il Vanni Sanna e per creare strutture che possano permettere al gruppo squadra di avere i giusti benefit per vivere al meglio un’annata. Sinergia e collaborazione che dovranno essere un mantra e un punto fermo in particolare in queste settimane, cercare di lavorare per il bene comune della Torres mettendo proprio quest’ultimo aspetto come priorità. Servirà però ancora di più, come anticipato nelle precedenti righe, fare un lavoro di analisi interno, guardando dentro di sé per capire cosa si poteva fare meglio. Senza dover trovare capri espiatori, che sebbene hanno avuto le proprie responsabilità, non sono stati gli unici attori protagonisti di questo epilogo stagionale. Perché per diventare grandi serve riuscire a fare autocritica, guardandosi attorno, ma anche al proprio operato e se c’è da puntare un dito va fatto anche allo specchio, perché solo guardandosi in faccia si riesce a capire come migliorare e crescere. Finora i meriti e il tanto lavoro hanno pagato e hanno permesso alla Torres di lasciarsi alle spalle anni bui, ma come nello sport e in una squadra, quando si deve ripartire il lavoro personale di tutti valorizza e fa brillare un gruppo.

Andrea Olmeo

TAG:  Serie C Torres
 
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