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Cagliari, Carta: “Pisacane ha tutte le carte in regola per giocarsi le sue chance”

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Pierluigi Carta, responsabile del settore giovanile del Cagliari, ha rilasciato queste parole all’evento “La Primavera della Serie A” durante il Festival della Serie A svolto a Parma. Di seguito le sue dichiarazioni.

Lo scouting in Sardegna
“Siamo una squadra anche fuori dal campo, Cagliari rappresenta la Sardegna. Lo scouting da noi è più semplice rispetto ad altri luoghi, abbiamo una rete Academy in tutta la Sardegna, da nord a sud, da est a ovest. È facile per noi fare uno scouting dal basso, il nostro settore giovanile è pieno di ragazzi con forte senso d’identità. Negli anni abbiamo notato che integrare anche con ragazzi non sardi ha portato a ottimi risultati sul campo, ma non deve essere l’unico aspetto da tenere in considerazione”.

Su Pisacane
“La Primavera 1 è una palestra importante per sviluppare i tecnici, è un format vincente. È un qualcosa che ha fatto crescere tutto il movimento, anche dei tecnici, non solo dei giovani. Pisacane in due anni ha fatto cose eccezionali. 10 o 15 anni fa i settori giovanili erano altro, oggi sono parte integrante dell’azienda. Pisacane è stato geniale, è veloce nel capire e adattarsi, è una persona che ha un aspetto gestionale importante. Quando hai un tecnico come lui che riesce a gestire ogni particolare è molto più semplice. È un tecnico che ha tutte le carte in regola per giocarsi le sue chance”.

Sui giovani
“Facevo parte della commissione istituita per la riforma della Primavera. In Italia consideriamo giovane un 2002 o un 2003: una follia se andiamo a vedere all’estero. La Primavera ha fatto la sua parte, dalla prossima stagione ci saranno 10 giocatori local e 10 con passaporto italiano. In Primavera abbiamo aumentato il numero dei ragazzi che devono percorrere la filiera del settore giovanile e poi siamo passati dagli Under 19 agli Under 20 per una forma di tutela. Oggi io preferisco tenermi in pancia un 2005 che fa 38 presenze in Primavera, che si allena e magari fa anche l’esordio in Prima squadra, piuttosto che mandarlo in una squadra X in Lega Pro dove fa 6-7 presenze, poi cambia il mister e non ne fa più. Oggi è un mio patrimonio e me lo devo gestire io: tornerei all’Under 19, ma la valorizzazione va subordinata al minutaggio. Però dobbiamo creare incentivi per buttare in prima squadra giocatori 2006 e 2007. Stranieri? Un ragazzo di 16 anni che fa quattro anni nel mio settore giovanile lo considero un ragazzo italiano, al Cagliari ce ne sono diversi. È chiaro che se non abbiamo il coraggio e la cultura di proiettare i ragazzi in prima squadra non si crea in un sistema di incentivi, perché Serie A e B abbiano questo coraggio”.  

Giovani in Prima Squadra
“Tre giocatori che potrebbero arrivare in Prima Squadra? Dico Pintus, Vinciguerra e Liteta. Vinciguerra potrebbe partire il prossimo anno con la Prima Squadra, ma dipenderà dal contesto e dai presupposti. Bisognerà capire quanto c’è voglia di supportarli nell’errore. Tutti e tre potrebbero partire con la Prima Squadra, ma dovremmo essere pronti a supportarli”.

La Redazione

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