agenzia-garau-centotrentuno

Cagliari, caso Hotel Rwanda

Scopri il nostro canale su Telegramle-notizie-di-centotrentuno-su-telegram
sardares
sardares

Fa discutere la richiesta dell’Ambasciata del paese africano di non proiettare il film sul genocidio del 1994 nell’ambito della rassegna “Musica e Storia”, organizzata dalla Fondazione Siotto.

Di seguito il comunicato firmato da Francesco Accardo, consigliere di amministrazione della Fondazione Siotto.

Questa mattina la Fondazione Siotto ha ricevuto comunicazione scritta dall’Ambasciata del Ruanda a Parigi (da cui dipende anche l’Italia e il suo console onorario) in cui ci si invitava a sospendere la proiezione del film Hotel Rwanda prevista per sabato 13 aprile nella sede di Cagliari all’interno della rassegna Musica e Storia. A tale comunicazione sono seguite numerosissime altre telefonate e mail da parte di associazioni, organizzazioni non governative, privati cittadini e anche da parte di funzionari di altre ambasciate africane in Italia”

“Ciò che ci viene segnalato – continua la nota della Fondazione Siotto – che il protagonista del film, Paul Rusesabagina, sia in realtà un impostore, che non abbia mai salvato nessuno e che recentemente abbia fatto alcune uscite pubbliche di carattere negazionista legate agli avvenimenti di 25 anni fa tanto da far pendere su di lui un mandato di arrestato internazionale da parte del Governo del Ruanda. Da parte della Fondazione di ricerca “Giuseppe Siotto” vi è il solo intento – e obbligo morale – di raccontare i fatti accaduti nel 1994: per questo motivo abbiamo voluto chiamare dei testimoni diretti, Françoise Kankindi e Eric Wibabara, entrambi dell’associazione Bene Rwanda ONLUS. Essi stessi si sono dichiarati critici verso il film, ma hanno saputo contestualizzare la scelta evidenziandolo come il film più importante realizzato sull’argomento”.

“Si segnala che il 28 novembre dello scorso anno la Fondazione aveva inviato comunicazione ufficiale all’Ambasciatore del Ruanda indicando il programma dettagliato dell’iniziativa: ci si stupisce che una simile comunicazione avvenga solamente il giorno prima della proiezione e ci si stupisce che questa avvenga verso un istituto culturale privato e non attraverso gli Organi di Governo Italiani nelle sedi opportune”.

“Dunque, poiché la Fondazione Siotto fa parte di quegli istituti per così dire “sotto il controllo” del MiBAC (art. 8 della Legge 534/1996), e poiché l’Ambasciata del Ruanda ci chiede di “evitarne la proiezione per i buoni rapporti che esistono tra l’Italia ed il Ruanda” ho inviato richiesta di indicazioni al Governo Italiano tramite la Prefettura di Cagliari e agli uffici del Ministero degli Esteri. Allo stato attuale la proiezione del film non verrà cancellata e sarà comunque data la possibilità ai relatori – in piena libertà – di contestualizzarne fatti e protagonisti.
Bisogna inoltre riportare le cose sul piano reale: Hotel Rwanda è un film. Nulla di più”. 

 

TAG:  Attualità