Guido Angelozzi è ormai vicinissimo a diventare il nuovo direttore sportivo del Cagliari. In attesa dell’ufficialità da parte dei rossoblù, abbiamo intervistato i colleghi Antonio Parrotto, direttore di Sassuolonews e inviato di TuttoMercatoWeb, e Andrea Campioni, giornalista di Sky e Gianlucadimarzio.com. Loro ci hanno parlato del futuro diesse del Cagliari, illustrandoci pregi e difetti e raccontandoci le sue precedenti esperienze con Sassuolo e Frosinone, con una previsione finale su quello che sarà il suo lavoro in rossoblù. Di seguito le loro dichiarazioni.
Guido Angelozzi è vicinissimo a diventare il nuovo direttore sportivo del Cagliari: ci descrivete il suo profilo?
Parrotto: “È un dirigente sottovalutato, avrebbe meritato un altro tipo di carriera. Non ha fatto una brutta carriera, ma avrebbe avuto le carte in regola per diventare direttore di club che lottano per obiettivi più importanti. Ama molto i giovani, punta tanto sulle future promesse. A Sassuolo è arrivato nel 2015-2016, annata migliore della club con l’unica qualificazione in Europa League della sua storia. È una bravissima persona anche con i giornalisti. Come dirigente ha fatto sempre un grande lavoro dove è andato, lavorando con pieni poteri. A Frosinone, ad esempio, era abituato a essere anche più di un semplice direttore sportivo. Ha bisogno di una sua autonomia, credo che Giulini, se ha deciso di prenderlo, si sarà confrontato con lui e abbia parlato anche di questo. Gli piace molto la libertà di agire. A Cagliari può fare bene, succede a Bonato proprio come era accaduto a Sassuolo diversi anni fa”.
Campioni: “È un direttore molto esperto e competente, è sotto gli occhi di tutti il suo lavoro a Frosinone negli ultimi anni. Si può parlare di un prima e un dopo Angelozzi a Frosinone. Prima del suo arrivo il club non badava ai giovani, non vendeva generando plusvalenze. Dal suo arrivo il club ha iniziato ad autofinanziarsi con cessioni a peso d’oro, come spesso sottolineato dal presidente Stirpe. A Frosinone ha svolto un lavoro fondamentale in cinque anni. Grazie alla sua esperienze e i suoi contatti ha sempre allestito squadre all’altezza. L’ultima stagione è stata un po’ storta, ma è normale in cinque anni. Il Cagliari ha fatto un grande acquisto perché Angelozzi a Frosinone era anche responsabile dell’area tecnica e faceva parte del Cda. Il club ha perso più di un semplice direttore sportivo”.
Proviamo a elencare i pregi e difetti del prossimo diesse rosssoblù…
Parrotto: “La libertà di agire può essere un pregio e un difetto allo stesso tempo, non è facile trovare delle situazioni comode, soprattutto nei club di Serie A e strutturati in una certa maniera. Un esempio analogo che abbiamo avuto a Sassuolo è stato De Zerbi. Angelozzi è simile a lui, anche se parliamo di ruoli diversi. Lui è un uomo e dirigente alla “vecchia maniera”, va a guardare e seguire i calciatori con l’occhio umano. In questo periodo si usano molto i dati, ma lui rimane un dirigente vecchio stampo. Ama vedere con i propri occhi i calciatori e ha fatto tante scoperte e questo è un plus per un dirigente di quei livelli”.
Campioni: “Tra i pregi sicuramente grande esperienza, contatti, fare quello che la società gli chiede. È attento ai diktat della società, è un uomo su cui si può fare affidamento. Faccio fatica a dire qualche difetto”.
Che ricordo ha lasciato nelle passate esperienze tra Sassuolo e Frosinone?
Parrotto: “Ricordo più che positivo. È arrivato nell’annata 2015-2016, la migliore del Sassuolo che si classificò sesto davanti al Milan, vincendo proprio all’ultima giornata a Frosinone. In neroverde ha portato tanti ragazzi interessanti. Posso farti i nomi di Pellegrini, Politano, Sensi, anche se poi è stato un po’ sfortunato. Uno dei colpi migliori rimane Frattesi che arrivò per il settore giovanile, comprato a cinque milioni. In un’intervista disse: “Mi hanno mandato via da Sassuolo dicendomi che ho preso Frattesi e l’ho pagato molto”. Andiamo a vedere però a quanto è stato rivenduto Frattesi all’Inter. Altri nomi possono essere quelli di Scamacca o giocatori che hanno fatto la storia del Sassuolo come Ferrari. Ovviamente c’è stato anche qualche acquisto sfortunato, come Lemos o Babacar. Nell’ultima stagione una sua pecca è stata quelle di puntare su Bucchi, allenatore emergente ed esonerato dopo poche giornate. Ma fu bravo a rimediare con Iachini che salvò il Sassuolo all’undicesimo posto partendo da ultimo. Il suo triennio è stato molto positivo. A parte l’anno con l’Europa League, il lavoro fatto con Di Francesco ha portato giovani e plusvalenze, alla base della storia del Sassuolo”.
Campioni: “Ricordo molto positivo, tanti tifosi lo rimpiangono già. Resterà certamente un ottimo ricordo, secondo me tornerà spesso a Frosinone per un saluto, per lui è come una seconda casa. Sicuramente lo rivedremo di tanto in tanto”.
Proviamo a sbilanciarci: qual è la vostra previsione sulla prossima esperienza a Cagliari?
Parrotto: “Secondo me a Cagliari può fare bene, mi intriga anche la promozione di Pisacane. Sarà tutto da scoprire per lui, ma è un allenatore che conosce l’ambiente, ha vinto la Coppa Italia Primavera. Credo che quello Angelozzi-Pisacane possa essere un binomio interessante. Da osservatore esterno sono sorpreso dell’addio di Nicola, perché il suo obiettivo lo ha raggiunto. Ma se Giulini ha scelto di cambiare avrà avuto le sue ragione e credo che Angelozzi possa rivelarsi una scommessa vincente. Ovunque è andato ha fatto bene. A Frosinone nell’ultima stagione non è andata al meglio, ma la Serie B non è un campionato semplice, c’è un grande livellamento verso il basso. Solo il 25% delle squadre che retrocedono riesce poi a risalire subito. Non è semplice, il Frosinone non aveva un grande budget ma anche in questo caso Angelozzi si è ripreso e, dopo la parentesi con Greco, ha chiamato Paolo Bianco che ha centrato la missione. Un dirigente esperto, che può sposarsi benissimo con una piazza come Cagliari”.
Campioni: “Può fare assolutamente bene, lui sa adattarsi alla perfezione nei contesti in cui si trova. Nonostante il periodo di rinnovamento a Cagliari, non credo che Angelozzi troverà alcun tipo di problema nel calarsi nella parte. Sono convinto che farà bene anche a Cagliari”.
Andrea Palagino