Conferenza stampa di Tommaso Giulini a Palazzo Tirso. Dopo la scelta di Fabio Pisacane come nuovo tecnico della Prima Squadra, i riscatti di Adopo, Caprile e Piccoli e l’arrivo ufficiale di Guido Angelozzi come nuovo direttore sportivo, il presidente rossoblù ha fatto il punto sul futuro.
a cura di Roberto Pinna
L’annuncio: “Il 2 di Agosto giocheremo il primo trofeo Gigi Riva contro il Saint Etienne che è la prima squadra sfidata dal Cagliari in Champions League. Ogni anno ci sarà un avversario diverso ma quest’anno sarà una due giorni di festa e di ricordo per il nostro Mito. Ci saranno tutta una serie di eventi collaterali in città e ci teniamo molto a questa iniziativa. Il trofeo verrà fatto da uno scultore sardo emergente”.
Su quale giocatore scommette Giulini? “Noi abbiamo un giocatore da altri palcoscenici come Mina e dobbiamo gestirlo bene sotto tutti i punti di vista. Questa è la nostra più grande sfida, Mina ci può far fare il salto di qualità”.
Come mai in questi anni non si è mosso nessun nuovo investitore? Cosa frena nuovi soci? “Io credo che, con tutto il rispetto, non siano semplice le successioni nel calcio. Guardate Garrone alla Samp, o Marino all’Olbia. Cellino mi ha detto che sperava di vendere la società a uno che la curasse con costanza e io penso di esserci riusciti. Questo è un mondo dove un giorno sì e l’altro pure si presentano i Silvestrone o dei fondi che non sai chi sono. Al momento non c’è stato approccio con nessuno perché nessun vero gruppo forte ci ha approcciato, negli ultimi anni 27 figure ci hanno chiamato per discutere l’acquisizione. Ma poi studiando la loro forza abbiamo capito che non c’erano le giuste componenti per trovare il giusto investitore. Questo è il motivo per il quale non c’è un socio. Io non voglio tifosi sotto la Fluorsid a protestare perché è arrivato un soggetto che fa fare la fine della Spal al Cagliari. Questo, nonostante le critiche di questi anni, credo mi debba essere riconosciuto. Se Pisacane farà male so già che sarà colpa mia, altrimenti sarà lui il predestinato. Io credo per chiudere se la Regione si darà una mossa sul tema stadio questo club avrà un forte appeal anche per eventuali nuovi soci. Non credo sia un appeal inferiore a Udinese o Verona, anzi. Abbiamo l’ottava tifoseria italiana, noi facciamo come simpatizzanti Genoa e Sampdoria messe insieme”.
Ingresso nuovi soci? “Abbiamo recuperato solidità dopo i bilanci covid ed è grazie a questo che abbiamo fatto i riscatti. Saranno coperti anche da garanzie personali ma fino ad oggi non c’è nessuna chiacchierata in chiusura con eventuali soci. Io spero che le deadline sullo stadio siano reali e spero che entro Natale parta il bando per fare lo stadio. Quello sarà il momento dove accelereremo qualche chiacchierata con nuovi soci, visti i costi anche lievitati a dismisura”.
Cosa succederà in Primavera? “Abbiamo ringiovanito tutto lo staff, portando tantissime figure dalla Primavera alla prima squadra. Più l’arrivo di qualche giovane da fuori. Ci penserà Angelozzi tra qualche giorno a rispondere sulla Primavera”.
Quali passi in avanti ha visto nell’ultimo anno? “Io ho sensazioni positive. All’interno di un club se tutti lavorano per il noi non puoi non fare dei salti in avanti. Noi da Ranieri in poi abbiamo eliminato sempre più persone che pensavano più a promuovere se stessi che per il bene del club. Non parlo solo dello staff ma di tutto il capitale umano che ruota intorno alla squadra. Io chiedo solo di avere fiducia in questa società”.
L’idea Angelozzi? “Da un po’ ci pensavamo. Da settimane, dopo Napoli, Bonato voleva sostituire Nicola con un tecnico esperto. L’idea Angelozzi è nata confrontandomi con Antonio Romei ritornando dalla serata dal San Paolo. Volevamo un profilo che sapesse lavorare con i giovani, che avesse esperienza e che conoscesse bene sia la Serie A che la Serie B. Non abbiamo contattato nessun altro direttore e questo è importante. Lui ha detto subito sì nonostante avesse anche delle offerte maggiori dalla Serie A rispetto alla nostra. E lui da isolano di Sicilia ha sposato il fascino dell’altra isola. Lui poi ha risolto la situazione a Frosinone dove avevano una grandissima riconoscenza per lui e lui per il club e devo ringraziare il presidente Stirpe che stimo”.
Cosa si aspetta sul nuovo stadio? “C’è un po’ di frustrazione sui tempi sempre più lunghi. Ci sono stati passaggi importanti in avanti fatti. Speriamo che entro i primi di luglio ci siano delle novità per poi andare alla commissione servizi che darà il suo ok entro l’estate. Questo dilatare i tempi mi scoccia e non so se sarò io il presidente del Cagliari quando ci sarà il nuovo stadio. Stiamo lavorando per avere dei soci nuovi e l’amarezza, magari tra 4-5 anni, di non essere il presidente del nuovo stadio me la dà. Però voglio essere ottimista”
Dopo anni in disparte vuole vivere una stagione dove metterà più la faccia? “No, non credo. Sarà il direttore Angelozzi con Pisacane a rappresentarci. Post Venezia non è cambiato nulla, andiamo avanti per la nostra strada programmando e cercando di avere solo giocatori di proprietà o quasi. Siamo riusciti a consolidarci negli anni sbagliando il meno possibile e ora dobbiamo continuare così. E nel frattempo il nostro settore giovanile è migliorato, ha ottenuto risultati storici e io sono qui solo per indicare quella che è stata e sarà la strada del club”.
Cosa ha detto a Pisacane, che Cagliari vuole? “Abbiamo lavorato per mesi per non dover parlare più di indicatore di liquidità ma sono temi che mese dopo mese abbiamo superato grazie a un lavoro enorme. Noi ci siamo presentati a giugno con la forza per fare tre grandi riscatti e c’è un lavorone dietro. Qualche operazione in uscita la faremo, come quella di Hatzidiakos, ma vogliamo anche costruire una squadra importante per fare una bella stagione. Servirà equilibrio per fare meglio di tutti. Cercando di tenere più giocatori forti possibili e comprando nel miglior modo possibile. A Pisacane mi aspetto solo che dia spazio alla fame di tanti giovani che vogliono dimostrare, ragazzi come Obert e Luvumbo, così come i giovani con Prati e Veroli che torna. Devono dimostrare il loro valore. Liteta e Vinciguerra e qualcun altro verranno aggregati e i vari Felici e Gaetano avranno più minuti. Ha voluto tenere in rosa Idrissi perché vede in lui un grandissimo potenziale e vuole testare Cavuoti in ritiro. Lui può premiare la nostra programmazione e gli investimenti mirati come quello di Prati. Poi chiaro che dovrà fare esperienza anche lui. Sarà lui e Angelozzi a presentarvi poi le strategie di mercato in base a moduli e idee di gioco”.
Caprile, Adopo, Piccoli resteranno? “Io non faccio trading con i giocatori, ho resistito per Nandez per dirne uno. Se prendo un giocatore lo prendo per tenerlo e lo sapete. Poi se arrivano offerte irrinunciabili e i ragazzi spingono per andarsene ma ad oggi tutti e tre credo abbiano bisogno di un altro anno importante per poter poi andare altrove. Noi quando siamo retrocessi abbiamo venduto Vicario che poi è arrivato in Premier League e questa deve essere l’ambizione di un Caprile, che è intelligente e lo sa. Io non sono preoccupato del suo futuro. Poi se arriveranno squadre come l’Arsenal con poco meno di 30 milioni cercheremo un altro portiere”.
Il Cagliari che valore ha? Da tredicesimo posto massimo o può valere di più? “Noi abbiamo provato ad alzare l’asticella dopo la cessione di Barella e all’epoca non andò così bene, però è chiaro che i nuovi tre riscatti, visto che ho messo delle garanzie personali, valgono lo stesso. Proveremo a fare meglio. Poi i numeri degli ultimi anni danno la dimensione di quello che siamo stati. Ma io sono orgoglioso di aver fatto 10 anni su 12 in Serie A e sono il presidente con più anni in massima serie nella storia del club. Possiamo migliorare puntando con dei valori. Il Barcellona per tornare a vincere puntando sulla cantera. E noi vogliamo seguire questo percorso. Oggi il calcio è talmente cambiato che il PSG non compra più Mbappe ma lo vende. Sono esempi grossi che in piccolo devi seguire. Quest’anno faremo un nuovo rilancio per alzare la nostra dimensione in Serie A”.
Il Cagliari è sottovalutato negli ultimi anni tra bilanci e risultati? “I tifosi hanno sempre il diritto di sognare e hanno sempre ragione quando stanno di fianco alla squadra. Io sono un sognatore ma non posso illudere nessuno. Continueremo a sognare in grande ma il calcio è totalmente cambiato, oggi il movimento italiano ha meno forza di altri campionati esteri e anche le proprietà sono state rivoluzionate. Il nostro campionato si è totalmente impoverito e tutti i diritti sono su altre competizioni internazionali. Questo drastico cambio impone che alcune piazze con proprietà italiane, legate al territorio, debbano sbagliare il meno possibile e debbano essere più bravi di tutti per emergere. Se ci riusciremo scaleremo qualche posizione in classifica. Ma dobbiamo ricordarci che veniamo dal Sud Italia e per un’impresa in questo contesto è sempre complicato. Chiaro che non dobbiamo mollare il sogno”.
Perché sostituire sia Nicola che Bonato e perché puntare su Pisacane? “Perché era arrivato il momento di Pisacane, ci sono momenti nella vita e questo era il suo momento. Non potevamo perderlo. Ha tanta fame e tanta conoscenza, era arrivato il momento di dargli spazio. Crediamo in lui per il nostro percorso di crescita basato anche su tanti giovani. La scelta si basa sul percorso che abbiamo fatto negli ultimi anni e ora lo riteniamo pronto. Ora dovrà dimostrare, come devono sempre dimostrare tutti gli allenatori giovani che sono tanti in Serie A. Se non premi chi ha fatto bene perdi credibilità e la società ha preso questa scelta da dentro, sentita dentro il club. Tutti volevano dare a lui questa scelta, è il nostro modello identitario che cerchiamo da anni. Inoltre è il simbolo dell’ottimo lavoro fatto con il settore giovanile negli ultimi anni. A lui affianchiamo un direttore esperto come Angelozzi e miglior scelta non potevamo fare. Sono certo che sarà l’uomo giusto. Nereo non ha sposato questa scelta che sembrava una scommessa e per noi non lo è e quindi era giusto separarci perché le idee non erano le stesse”.
Il punto del presidente: “Devo ringraziare i protagonisti dell’ultima stagione positiva per il Cagliari. Con mister Nicola abbiamo trovato l’obiettivo abbastanza rapidamente, vincendo nel ritorno tutti gli scontri diretti, anche se poi ci siamo trascinati la matematica fino al penultimo turno. Gli aspetti positivi sono più degli aspetti negativi. Abbiamo valorizzato diversi ragazzi e tre li abbiamo riscattati proprio per questo. Ci siamo consolidati nella categoria. Venire a Cagliari dopo un maestro come Ranieri era una sfida complicata che Nicola ha vinto, anche con grande entusiasmo all’inizio. Negli ultimi mesi ho soprannominato Nereo Bonato come il “re del mercato invernale” e devo ringraziarlo per aver guidato la società verso una nuova era. Ha fatto davvero pochi errori e per una società come il Cagliari è la cosa più importante. Errori ne faremo sempre, ma dobbiamo essere chirurgici nel farne pochi e Bonato ci ha aiutato tanto nelle ultime due salvezze. Ha fatto un grande mercato di gennaio negli anni se pensiamo a Mina, Caprile, Ranieri in B. Purtroppo Coman, che ha grande classe, ma è arrivato con un brutto infortunio e altrimenti sarebbe stata la quarta perla di Bonato. Che ringrazio ancora per questi due anni e mezzo. Non rinnoviamo il contratto a Viola ma è stato uno degli uomini determinanti di questi anni e ci ha fatto la cortesia di aver fatto da capitano in America nel torneo TST. Rimane la grande riconoscenza per la sua classe ma nel calcio vanno prese delle scelte. Questa mattina ho abbracciato e ringraziato Augello, anche lui in scadenza, e così come ho ringraziato Palomino e Jankto, che anche se non ha fatto un minuto si è sempre allenato con professionalità. Mi fa molto piacere che i mattoncini della salvezza a Verona siano stati messi da Deiola e Pavoletti che sono due pedine fondamentali per la prossima stagione, così come Mina che ha scelto Cagliari nonostante tante offerte. Mina è un giocatore diverso, da altri palcoscenici e va gestito al top. Sarà una sfida per Pisacane e Angelozzi gestirlo al meglio visti i tanti infortuni. Ma ne sono sicuro che sarà così, lui ci può far fare un salto di qualità importantissimo. Ringrazio in ultimo i nostri tifosi che sono stati la spinta in più per la salvezza e i traguardi degli ultimi anni, anche con quel filo di contestazione necessaria. La campagna abbonamenti che è da record ci dice che riconoscono il lavoro fatto in questi anni”.
11.20 – L’ex allenatore del Cagliari, Davide Nicola, dopo la separazione con i rossoblù è a un passo dalla Cremonese. Segui qui il nostro live mercato.
11.15 – Il primo squillo della nuova stagione del Cagliari è stato però il nuovo allenatore Fabio Pisacane, promosso dalla Primavera. Qui i dettagli.
11.10 – In settimana sono arrivati anche i riscatti di Caprile, Piccoli e Adopo.
11.06 – Nella giornata di ieri è arrivata l’ufficialità del nuovo direttore sportivo, Guido Angelozzi. I dettagli nel nostro pezzo.
11.00 – Buongiorno amiche e amici di Centotrentuno, siamo pronti per riportarvi le parole in conferenza stampa del presidente del Cagliari Tommaso Giulini. La conferenza inizierà a breve.