Era nell’aria, sensazioni e spifferi che da settimane portavano a un’unica conclusione logica. Non solo, perché anche le parole dei protagonisti avevano dato adito a un futuro diverso dall’annata appena conclusa. Manca solo l’ultimo passo, i classici titoli di coda che daranno le informazioni sul come, passaggio importante per capire ciò che sarà. Ma il Cagliari e Davide Nicola, pur vivendo ancora la notte assieme, sono praticamente ormai separati in casa. Nonostante un contratto biennale diventato triennale dopo il raggiungimento dell’obiettivo salvezza, nonostante la volontà dell’allenatore piemontese di proseguire in Sardegna.
Game Over
Un incontro avvenuto a Milano, con Nicola che è volato da Cagliari verso il capoluogo lombardo nella tarda mattinata di oggi 3 giugno per raggiungere gli uffici della Fluorsid. Intorno alle 16 l’ingresso e il via alla riunione con il presidente rossoblù Tommaso Giulini e il diesse Nereo Bonato. Il futuro sul tavolo, giusto il tanto che basta per certificare ciò che traspariva da tempo, l’incompatibilità tra il volere dell’allenatore piemontese, ossia restare in sella al Cagliari, e quella del club di salutarsi nella maniera più pacifica possibile. Un incontro fiume che, partendo dal presupposto dell’addio, si è chiuso con un arrivederci all’indomani. Non perché Nicola abbia possibilità tangibili di far cambiare idea a Giulini, bensì per riaggiornarsi sulla quadra da trovare per quello che potrebbe essere o un divorzio netto e unilaterale – e dunque un esonero – oppure una risoluzione consensuale. Insomma, una questione prettamente economica, di sostanza senza che cambi la sostanza dell’ultimo atto dell’esperienza del classe ’73 piemontese sulla panchina rossoblù. Il come che però modifica e non di poco le eventualità del prossimo futuro. D’altronde Nicola vanta un accordo con il Cagliari che porta a giugno 2027, facendo i conti da due milioni netti totali per i prossimi due anni. Un ingaggio che, al netto di sorprese da parte della società rossoblù, escluderebbe il tentativo per profili dallo stipendio simile se non superiore a quello dell’ormai quasi ex allenatore. Al contrario, a seconda dei termini dell’eventuale risoluzione e di riflesso della buonuscita, ecco che la svolta potrebbe diventare ancora più concreta. Senza dimenticare che Nicola sarebbe libero da subito di trovare una nuova panchina senza più aspetti burocratici da sistemare con il Cagliari
E ora?
Due opzioni più un terzo incomodo. Queste le strade per il futuro della panchina del Cagliari. La prima, come raccontato ormai da settimane, porta al nome di Fabio Pisacane. Praticamente una certezza qualora non si arrivasse a un accordo per l’addio pacifico di Nicola e si andasse per la soluzione dell’esonero. Con l’attuale allenatore della Primavera che è da tempo sotto i radar del club che ne apprezza le qualità dentro e fuori dal campo, con legittimi dubbi alla voce esperienza, oltre che a un rischio che potrebbe diventare un boomerang contro chi lo ha scelto (Giulini) qualora le cose non dovessero andare per il verso giusto. Pisacane che, come ricordato nelle ultime ore, è in possesso del patentino Uefa A e, teoricamente, non potrebbe allenare in Serie A, ma che grazie all’iscrizione lo scorso settembre al corso per la licenza Uefa PRO potrà usufruire di una deroga come fatto ad esempio da Cesc Fabregas (suo compagno a Coverciano) nel campionato appena concluso. La seconda opzione che nasce dall’effetto domino delle panchine del massimo campionato è quella che porta il nome di Paolo Vanoli. Vecchio pallino prima che il Torino anticipasse il Cagliari la scorsa estate, l’ormai ex tecnico dei granata – al suo posto Marco Baroni dopo l’addio alla Lazio – potrebbe scavalcare Pisacane qualora l’accordo con Nicola lasciasse aperta la porta a un esborso economico superiore per il suo ingaggio. E da qui potrebbe essere nata l’attesa dell’ultima settimana, così come la necessità di trovare la quadra nell’incontro odierno a Milano. Vanoli, che ha un contratto con il Torino da un milione netto fino a giugno 2026, completerebbe così l’incastro delle panchine, in attesa – speranza del Cagliari in caso di mancata risoluzione- che magari anche la tessera Nicola possa trovare la sua collocazione (Pisa, Cremonese, Lecce o, più difficile, Serie B). Sullo sfondo e a una distanza importante dai primi due anche Ivan Juric, reduce dalla doppia esperienza negativa prima alla Roma e poi in Inghilterra al Southampton. Vecchio pallino di Giulini come Vanoli, ma con alcune criticità oltre quella di arrivare da una stagione più che problematica. Intanto l’Atalanta come pretendente (il ds D’Amico vorrebbe lui per il posto Gasperini, il presidente Percassi preferirebbe Thiago Motta) e poi anche in questo caso la voce ingaggio. Insomma, questione di una notte e poi le carte saranno scoperte: l’addio di Nicola, il come, il futuro prossimo. Non un primo passo sereno in vista della prossima stagione, inutile nasconderlo.
Matteo Zizola