Una partita dominata in lungo e in largo, con il gol di Achour dopo 8 minuti che sembrava il preludio a una goleada che, invece, è rimasta solo nei desideri. L’1-1 contro l’Udinese ha il sapore amaro della beffa per il Cagliari Primavera di Fabio Pisacane, che torna dalla trasferta di Lignano Sabbiadoro con il bicchiere mezzo vuoto, per stessa ammissione del tecnico rossoblù.
Rammarico
“A oggi non capitalizziamo quanto creiamo e questo mi rammarica perché c’è impegno ed abnegazione costante da parte di tutti”. Così Pisacane ha commentato il momento poco felice in zona gol vissuto dai suoi, non a caso con 14 reti segnate il secondo peggior attacco del campionato Primavera 1 dopo l’Empoli e insieme alla stessa Udinese. Un dato che fa riflettere il tecnico partenopeo cui, però, va certamente dato il merito di avere anche la seconda miglior difesa del torneo con 16 gol subiti (meglio solo il Milan con 15). Mancano i gol al Cagliari, ma non le azioni e la pericolosità. Perché contro i friulani sono state create almeno 5 occasioni da gol pulite, su tutte i due pali – in fotocopia – colpiti da Vinciguerra nella ripresa. A dimostrazione che la squadra rossoblù crea, ispirata tra le linee dall’estro di Simonetta ancora una volta sugli scudi per una prestazione di grande livello. Ma con la gloria non si fanno punti e non si scala la classifica: lo sa bene Pisacane, da persona estremamente pragmatica e lucida e le sue parole nel post gara vanno proprio in quella direzione. Contro l’Udinese fanalino di coda i rossoblù hanno fatto la prestazione giusta, controllando il match in tutte le sue fasi salienti, accelerando e rallentando quando serviva. La difesa guidata dal messicano Soldati e Pintus (autore dell’assist per il gol di Achour) ha controllato bene gli attaccanti bianconeri, facendo passare tra i pali una mattinata comoda a Iliev, chiamato in causa praticamente soltanto in un’occasione, con la botta da fuori di Demiroski che il bulgaro ha tolto da sotto l’incrocio. Ecco perché aver subito il gol dell’1-1 in un momento di dominio non può che dar fastidio ai rossoblù, privi del cinismo necessario per chiudere la partita.
Numeri
E dire che il reparto offensivo dei ragazzi di Pisacane è ben assortito, ma forse per caratteristiche manca lo stoccatore d’area di rigore. Figura che, a onor del vero, manca anche in prima squadra e che nel calcio fisico e atletico di oggi si sta sempre più perdendo. Va però ricordato che ormai da anni la filosofia offensiva del Cagliari Primavera ha cambiato rotta, privilegiando il risultato di squadra rispetto a quello del singolo: non è un caso se l’ultimo a finire in doppia cifra fu Jacopo Desogus nella stagione 2021-22, con 12 gol in campionato (10 nella stagione regolare e 2 nei playoff scudetto), più altri 3 in Coppa Italia. Mentre l’anno precedente, nel 2020-21, fu Gianluca Contini con 18 reti a prendersi la palma di capocannoniere del campionato Primavera 1, prima di fare il salto nei professionisti con la maglia del Legnago. Da allora i rossoblù non hanno più avuto un bomber “accentratore” della manovra offensiva, preferendo uno sviluppo corale che portasse al gol più uomini ma senza variare il dato sulla produzione realizzativa. E lo dicono i numeri: nel 2020-21, con Contini capocannoniere, i gol segnati dal Cagliari furono 49. L’anno successivo, il 2021-22, le reti furono 59 ma si tratta della stagione che vide i rossoblù di Agostini arrivare fino in semifinale scudetto, un unicum nella storia recente della Primavera rossoblù. Nel 2022-23 i gol segnati furono 53, mentre nell’ultimo campionato 52: in entrambe le annate nessun rossoblù ha raggiunto la doppia cifra, ma si può notare come il dato finale poi sia in linea con le stagioni precedenti.
Fiducia
Che stia mancando qualcosa in avanti, però, è un dato di fatto. Lo ha detto Pisacane, ma lo dicono anche i numeri: a oggi il Cagliari ha 16 punti e, come detto, 14 gol fatti e 16 subiti. Un anno fa, alla 13^ giornata i punti dei rossoblù erano 18, con 18 gol segnati e 24 subiti, mentre nel 2022-23 allo stesso punto della stagione i punti erano addirittura 22, i gol fatti 16 e quelli subiti 18. Alla Primavera, insomma, serve maggiore cattiveria sotto porta, un po’ come avviene per la Prima squadra di Davide Nicola. Con un solo concetto come soluzione: lavoro. Lo ha detto il tecnico rossoblù, lo sanno i suoi giocatori. Senza però farne un dramma: le parole di Pisacane dimostrano la sua piena consapevolezza della situazione e quella dei suoi ragazzi. Il cui obiettivo è cercare di migliorare un dato incontrovertibile, partendo dalla poca concretezza offensiva come “spunto di crescita” per il presente e per il futuro. Anche perché è sempre utile ricordarsi la funzione dell’Under 20 rossoblù: formare e far crescere giovani calciatori per poterli portare un giorno tra i grandi. Un principio che va ben tenuto a mente quando si deve giudicare il cammino di questi ragazzi. Che vanno certamente responsabilizzati, ma soltanto nella misura che gli compete, senza farsi condizionare troppo dai risultati e, soprattutto, guardando al percorso a medio-lungo termine.
Francesco Aresu