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Cagliari, scatto Pisacane: sarà lui il successore di Davide Nicola in panchina

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Un comunicato scarno, istituzionale, senza particolari dettagli oltre una semplice frase di circostanza: “Le strade del Cagliari Calcio e di Davide Nicola si dividono”. Il contorno dei ringraziamenti di rito e degli auguri per il futuro per chiudere un matrimonio durato una sola stagione. La salvezza ottenuta non è bastata, quelle che erano sensazioni nell’aria da settimane – per non dire mesi – hanno portato a un epilogo praticamente annunciato e a un nuovo anno zero da far partire quanto prima con la scelta del successore dell’ormai ex allenatore rossoblù.

Scatto Pisacane

Ora che la fase uno è stata chiusa e il rapporto tra il Cagliari e Nicola ufficialmente concluso, la conseguenza automatica è l’apertura della fase due. La scelta del nuovo allenatore diventa così il primo capitolo di un nuovo libro da scrivere. Chi guiderà i rossoblù nella Serie A 2025-26? Ad avere i favori del pronostico come nuova guida del Cagliari è Fabio Pisacane, ormai lanciatissimo per diventare il successore di Nicola. Detto che le sorprese non si possono escludere, la strada appare tracciata: l’attuale allenatore della Primavera del Cagliari verrà promosso in Prima Squadra. Una scelta frutto dell’apprezzamento del club per Pisacane sia dal punto di vista del campo che da quello di gestione fuori dal campo, una scelta che ha ormai battuto anche le possibili alternative come Paolo Vanoli in uscita dal Torino. Una scelta di completa discontinuità con il passato, non solo recente, perché è dai tempi di Rastelli che il Cagliari non affidava la panchina a un profilo senza esperienza della categoria o comunque minima e da far “crescere” in casa. Con tutti i rischi del caso. Una scelta che segue il principio di puntare sui giovani non solo in campo, ma anche in panchina. Uno scatto deciso verso la soluzione interna, quindi, già in cima alle preferenze fin dal principio e che ora ha scacciato anche gli ultimi possibili concorrenti. Volontà netta del presidente Giulini, così come quella di dire addio a Nicola. E che ora apre anche a possibili altri scenari, al momento però prematuri da sviluppare.

Confronto

Tornando alla separazione tra il Cagliari e Nicola, si può dire senza timore di smentita che sia stata tutt’altro che agevole. La volontà di restare in Sardegna dell’allenatore piemontese presto cancellata dalle intenzioni della società con in testa il presidente Giulini, l’incontro di ieri 3 giugno a Milano non tanto per provare a sanare le divergenze, quanto per discutere i dettagli sul come lasciarsi. Non semplice, lo dicono le tempistiche che hanno portato i discorsi fino a sera per poi proseguire oggi 4 giugno. Le indiscrezioni raccontano di una risoluzione dai contorni ancora da definire, ma con una strada impostata: buonuscita “progressiva”, ossia con una cifra iniziale e poi diverse rate pronte a essere bloccate qualora Nicola dovesse trovare una nuova panchina. Una soluzione che da una parte permetterebbe al club rossoblù di risparmiare sull’ingaggio da un milione netto a stagione fino a giugno 2027, senza mettere sul piatto una cifra definitiva in un solo colpo per chiudere la partita. Dall’altra Nicola sarebbe libero da legami con il Cagliari e pronto ad ascoltare eventuali offerte, senza però perdere completamente la sicurezza dell’ingaggio. In attesa, magari, che possa arrivare una telefonata da Pisa, dove i nerazzurri hanno sì pensato al fresco ex allenatore rossoblù pur restando dubbi sulla compatibilità di una rosa giovane con un profilo come quello di Nicola. Oppure dalla Cremonese, qualora Giovanni Stroppa non ricevesse la proposta di rinnovo del suo contratto in scadenza a fine giugno. O ancora dal Lecce se l’esperienza con Marco Giampaolo dovesse chiudersi dopo la recente salvezza. O, infine, una nuova avventura in corsa come da copione prima dell’esperienza in rossoblù. Unica certezza, almeno secondo quanto appreso dalla nostra redazione, è che le voci che vorrebbero per Nicola anche un’opzione in cadetteria (Modena, ad esempio) non avrebbero la sponda dell’allenatore piemontese che, in questo senso, non accetterebbe un declassamento in Serie B dopo le numerose salvezze raccolte nel massimo campionato.

Matteo Zizola 

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