Le strade di Nicolas Viola e il Cagliari sono pronte a separarsi. Questa volta, a differenza dell’anno scorso quando il contratto arrivò a scadenza, praticamente senza possibilità di trovare un nuovo cammino da percorrere ancora insieme.
Il punto
Un addio che può essere ritenuto in linea con la volontà di iniziare un nuovo progetto puntando su profili più giovani e di prospettiva, ma un mancato rinnovo del contratto a termine con Viola che stona e non poco con la storia recente dei rossoblù. Viola non è stato una comparsa degli ultimi campionati del Cagliari, anzi. Sia con Claudio Ranieri che con Davide Nicola l’esperto trequartista ex Benevento è stato centrale, nel progetto e nell’economia della salvezza. Con gol, giocate e assist risultati poi fondamentali per la permanenza dei sardi in Serie A.
Nell’ultima stagione anche un evidente step dal punto di vista della leadership dentro lo spogliatoio. Tante presenze davanti ai microfoni, sia per lodare la salvezza che per difendere squadra e progetto nei momenti più complessi. E soprattutto decisivo in campo nelle gare più importanti. Poi anche la presenza al Tst, il torneo di calcio a 7 internazionale dove il Cagliari in panchina è stato guidato proprio da Fabio Pisacane. Viola unico esperto della prima squadra insieme a tanti ragazzi. Sembrava il simbolo della stagione futura con il trequartista a fare da chioccia ai tanti profili futuribili che il Cagliari o vuole lanciare o vuole scovare. E invece proprio in America a Viola è stato comunicato di non essere più così centrale nel progetto del Cagliari che verrà. Una scelta che porterà a una separazione definitiva. Con Viola che già l’anno scorso ha dimostrato di aspettare fino all’ultimo per dare il massimo per il Cagliari e che ora non è intenzionato a fare lo stesso. Conscio anche di aver dimostrato di poter essere importante e non poco alla causa in questi anni. Una scelta che sicuramente farà discutere, che traccia la linea di quella che sarà la visione futura del Cagliari e che oggettivamente Viola, almeno nelle dinamiche, non meritava.
Roberto Pinna
