agenzia-garau-centotrentuno

Cera: “Scudetto ricordo bellissimo: e dire che andai a Cagliari malvolentieri”

Scopri il nostro canale su Telegramle-notizie-di-centotrentuno-su-telegram
sardares
sardares

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Pierluigi Cera, storico ex capitano del Cagliari dello scudetto, ha parlato della sua carriera da calciatore e da dirigente. Queste le parole spese in merito al suo passato con i rossoblù.

La fascia da capitano
“Gli allenatori mi stimavano, i compagni avevano fiducia in me. Probabilmente ero nato per fare il capitano. A Verona avevo vent’anni, ma quando parlavo i veterani mi ascoltavano. A Cagliari la fascia me la diede l’allenatore, ‘Sandokan’ Silvestri. C’erano campioni in quella squadra. Gigi Riva, che però la fascia non l’ha mai voluta. Boninsegna, Albertosi, Domenghini, Nené. Sentivo addosso una grande responsabilità. Nel finale di carriera a Cesena fare il capitano fu una cosa naturale, avevo più di trent’anni, il veterano a quel punto ero io”.

Su Gigi Riva
“Un uomo schivo, timido, anche solitario, puro e leale. Ma se dovessi definirlo con un solo aggettivo direi che Gigi è stato un uomo serio. Non ha mai approfittato della sua popolarità, è stato il simbolo di quella squadra”.

Sullo scudetto
“È ancora oggi un ricordo bellissimo. E dire che andai a Cagliari malvolentieri. La squadra era appena salita in Serie A, l’Isola era davvero un mondo sconosciuto. Mi voleva l’Inter, ma ormai la trattativa era chiusa. Pensai: ‘Rimango una stagione e poi vado via’. Ci sono rimasto nove anni, praticamente metà della mia carriera”.

Su Manlio Scopigno e il ruolo di libero
“Si era fatto male Tomasini, così mi spostò indietro. E fu la mia fortuna. A Verona giocavo davanti alla difesa, ma anche terzino, sapevo adattarmi. Da libero col Cagliari ho conquistato la Nazionale”.

La Redazione

 

Notifiche
Avvisami se ci sono
guest
2 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti