Chi se lo sarebbe mai aspettato questo epilogo per la Costa Orientale Sarda alla griglia di partenza? Forse nessuno, specie per il tipo di rosa costruita in estate, per la qualità degli interpreti presenti in rosa e per la solidità che aveva contraddistinto il progetto sarrabese-ogliastrino in questi anni. Però gli incubi sono incubi perché accadono all’improvviso, irrompono nella notte quando meno te lo aspetti e ti svegliano di soprassalto togliendoti il fiato. Un brutto sogno che con il passare dei mesi si è trasformato sempre più in realtà, con il playout contro l’Atletico Lodigiani che ha sancito una dolorosa retrocessione in una delle più classiche annate in cui va tutto storto.
Stagione
Capire cosa non abbia funzionato è difficile, però ci sono state una serie di fatti che hanno portato a questo triste finale. A partire da alcuni interpreti che non hanno reso come ci si aspettava, come Aloia, Donnarumma, Monteleone e Attah, ottimi innesti ma che sono stati più meteore che protagonisti. Allo stesso tempo i tanti infortuni patiti da giocatori importanti, tra tutti Sartor, punta di diamante del mercato estivo, che ha dovuto convivere con un problema fisico che l’ha costretto a una stagione praticamente da spettatore, con sole 5 presenze a referto, e i tanti gol che ha nelle corde e venuti gioco forza meno, a pesare come un macigno. Problemi a cui si è aggiunta una crisi di risultati iniziale con una serie di 9 sconfitte consecutive a rendere il percorso in salita sin dalle prime battute. Trend al ribasso inaspettato che aveva spinto mister Loi a un passo di lato, per il bene del progetto sportivo, con il subentro di mister Sebastiano Pinna. Un avvicendamento che non ha funzionato, sebbene in termini di risultati una svolta si sia vista. Infine un ulteriore passaggio di consegne tra Carta prima e nuovamente Loi nel finale. E dire che da gennaio in poi il trend è stato positivo, tanto da permettere ai sarrabesi-ogliastrini di abbandonare i bassifondi della classifica e riuscire a conquistare un posto nei playout. Un miglioramento dovuto ai diversi innesti fatti durante l’inverno che hanno dato nuovo brio e nuova linfa per riuscire ad arrivare all’ultimo atto per centrare la salvezza. Una rincorsa che aveva fatto presagire buoni esiti, con i ragazzi di Loi che però hanno sbattuto il muso contro l’Atletico Lodigiani dell’ex Budoni Lancioni, che con il suo gol ha condannato i sardi alla retrocessione.
Ripartenza
“Nel calcio come nella vita esistono vittorie e sconfitte, oggi purtroppo raccontiamo una sconfitta che pur amara e dolorosa va accettata come risultato sportivo e metabolizzata come stimolo per far meglio in futuro”. Queste le parole che mister Loi ha affidato ai propri canali social a margine della stagione. Un’analisi lucida e oggettiva che guarda con entusiasmo al futuro all’indomani di un verdetto amaro e difficile da digerire. Una prossima annata in Eccellenza che dovrà essere programmata con attenzione e ponderata al meglio, tenendo sempre al centro del progetto i punti cardine che hanno dato il La e linfa importante in questi anni alla Cos: ovvero valorizzazione dei giovani e del territorio. Un’annata che non sarà delle più semplici, in una massima serie regionale che si prospetta ricca di avversarie blasonate e società pronte a tutto per centrare la Serie D. Un’annata, quella trascorsa, da incubo che però non cancella quanto di buono fatto in questi anni, perché per far bene serve avere coraggio, ma soprattutto saper soffrire. E la Cos ha avuto coraggio all’alba di questa stagione, abbassando l’età media della rosa e cercando di valorizzare i propri giovani. Ha dato priorità alle fondamenta per provare a rendere ancor più strutturato un palazzo che possa essere solido in futuro. Le annate storte e le sbandate capitano, sono lecite, specie quando si prova a osare. Ora è tempo di riprendere la strada maestra, di analizzare gli errori e cercare le soluzioni (come detto da mister Loi). Con la speranza del ripescaggio a tenere banco e la volontà di disputare un’Eccellenza al vertice, per ritornare con più forza in Serie D, a fare da traino.
Andrea Olmeo