Ospite del podcast Alle Oop, l’ala della Dinamo Sassari Giovanni Veronesi ha fatto il punto sulla stagione dei biancoblù: vi riportiamo alcune dichiarazioni del classe ’98 al primo anno in maglia Banco di Sardegna.
Bilancio
“Una stagione difficile, quando si cambiano giocatori e si crea un nuovo nucleo è sempre difficile. Bisogna capire gerarche, dinamiche e cosa vuole l’allenatore, perciò la partenza è stata a rilento. Piano piano ne siamo usciti con cambio di allenatore e l’aggiunta di Thomas e Weber. Con Bulleri abbiamo cambiato il nostro sistema difensivo e il modo di approcciare le partite, ma la qualità del roster c’era anche prima. Personalmente credo di aver fatto discretamente bene, anche con Markovic anche all’inizio che mi ha un po’ lanciato nel percorso, entrando nelle rotazioni definitivamente. Sono soddisfatto, ma posso sempre fare meglio. Prendo quello di buono fatto e poi vedremo l’anno prossimo”.
Impatto
“L’adattamento onestamente non è stato così difficile. rispetto alla A2 cambia molto la fisicità ed è questo che ho sentito più diverso. Per un tiratore per assurdo è quasi più facile, ma per energia e fisicità la A1 è superiore. Non mi era mai successo tre partite a settimana, solo nei playoff, devi essere più concentrato e prenderti più cura del tuo corpo. Giocare e viaggiare tanto diventa impegnativo. Mi sento molto migliorato a livello mentale, è stata un’esperienza matematica. Quando firmi con una squadra di A1 sai che avrai un ruolo più marginale ma ogni giocatore ha competitività, ho fatto tanti anni gavetta e ho sempre pensato di fare quello che mi sentivo di fare. Era una situazione un po’ diversa, ma mi sono adattato”.
La svolta
“Abbiamo un gruppo squadra coeso, questo fa tanto nei momenti di difficoltà in cui siamo stati insieme. Il crocevia della salvezza è stata a Treviso, era importante vincere lì dopo la sconfitta con Venezia. Abbiamo vinto una partita sporca e ci ha dato fiducia. Il merito è tanto di coach Bulleri, ha cambiato il sistema difensivo e questo vuol dire fare la differenza. In attacco abbiamo tanti potenziale, il punto debole durante l’anno è stata la difesa e quindi bisogna dare merito a Bullo di questo”.
Su Weber
“Un giocatore furbo, sa essere al posto giusto al momento giusto. Riesce a capire quello che vuole fare l’attaccante prima, onestamente non avevo mai visto nessuno così bravo nel rubare i palloni. Lui è davvero super nello spogliatoio, Rashawn e lui hanno portato molta positività. Sicuramente è stato un bell’innesto”.
La Redazione