Lunga intervista della Gazzetta dello Sport all’ex presidente del Cagliari Massimo Cellino: l’attuale numero uno del Brescia ha parlato del caso penalità inflitta alla sua squadra che farebbe retrocedere in Serie C le Rondinelle.
Sentenza
“Sto male. Mi hanno ammazzato, morirò infangato, vituperato, stuprato. Hanno truffato me, la Covisoc e l’Agenzia delle Entrate. Hanno truffato tutti, siamo tutti vittime e mi dispiace in un modo devastante. Avrei preferito morire sotto una macchina che subire una cosa del genere.
Temo che la sentenza sia già scritta. Se la Figc fissa la data del playout prima che si possa esprimere un vero tribunale, ma solo dopo le due sentenze dei giudici federali, vuol dire che le cose sono già chiare. Questa è ingiustizia sportiva, è una truffa. II Brescia è vittima e sta subendo un processo ingiusto. È un calcio sporco che con questa vicenda ha perso la poca credibilità che aveva”.
Decisioni
“Si dice che è stato fatto per dare una possibilità di salvezza alla Samp, che temo sia comunque già fallita. Io non ho prove, ma mi viene da crederci perché non vedo altre motivazioni. Penso sia giusto che il campionato sia a 20 squadre. Con il Brescia. E se mi dicessero oggi “non facciamo il processo e portiamo la B a 22 squadre direi di no, perché non sarebbe giusto, non faccio i comodi miei sui principi in cui credo. Futuro? A quasi 70 anni vorrei fare un passo indietro, questo mondo che è cambiato, non mi piace più. Praticamente avevo già venduto, perché il mio tempo a Brescia era concluso. Questa roba qui ci ha anche bloccato la cessione. Io non ce la faccio più, davvero”.
La Redazione