Intervistato da Het Laatste Nieuws Radja Nainggolan ha parlato del difficile periodo che ha vissuto qualche settimana fa, con l’indagine della Procura di Bruxelles che l’ha direttamente coinvolto: vi riportiamo alcune delle parole dell’ex giocatore del Cagliari, accusato di appartenere a una presunta organizzazione criminale al centro di un’indagine sul traffico di cocaina tra Sud America e Belgio, attraverso il porto di Anversa.
Il centrocampista, tornato in campo nel weekend nella pesante sconfitta interna del suo Lokeren contro La Louviere (0-5), ha raccontato l’episodio che l’ha coinvolto: “Il mio interrogatorio è durato quattro ore. Alle 18:00 era troppo tardi per presentarmi davanti al giudice istruttore, quindi ho dovuto passare la notte in prigione. Sembrava l’arresto di Pablo Escobar, mentre io non avevo nulla a che fare con gli affari di droga in cui era coinvolto un mio amico.. È stata un’esperienza molto strana che non voglio mai più rivivere, non è piacevole vedere il proprio nome infangato. Sono stato dipinto come un narcotrafficante, ma non è affatto così”.
La Redazione