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Maran è la scelta giusta?

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Le nostre due tesi in redazione: voi da che parte state?

Il Cagliari ha piena fiducia in Rolando Maran e non ha nessuna intenzione di metterlo sulla graticola. Per l’allenatore trentino, assieme al suo gruppo, testa alla sfida in casa del Milan, per un trittico davvero difficile che proseguirà contro Parma (in casa) e Sampdoria. Ovvio, però, che il tema caldo nella crisi rossoblù sia anche quello inerente la posizione dell’ex Chievo.

Giusto proseguire con lui o bisognerebbe pensare ad un cambio in panchina?

FIDUCIA A MARAN | Uno scossone come il cambio in panchina rischierebbe di sconquassare definitivamente una squadra palesemente in difficoltà, sul piano morale e tecnico-tattico, mentre dal punto di vista fisico l’impressione è che ci sia ancora la capacità di reggere l’urto, come dimostra il forcing finale al cospetto dell’Atalanta. Maran ha dimostrato di avere polso e conoscenze, fino all’infortunio di Castro che ha cambiato le carte in rosa (incredibile il crollo in seguito all’assenza di un solo giocatore), dando al Cagliari una identità riconoscibile e il coraggio di giocare quasi sempre a viso aperto anche contro avversari di maggior rango. Giusto pensare che sia ancora in grado di riprendere il filo di un discorso incartato ormai da parecchio tempo. Dover cercare un’alternativa valida, nel parco allenatori a spasso ad oggi molto avaro, potrebbe aggiungere problemi ulteriori alla gestione del club. Il quale ha espresso grande fiducia, a parole e con l’operato sul mercato. Non avrebbe senso tornare indietro.

SI’ ALL’ESONERO | Maran ha esaurito il suo credito. Ha avuto molte occasioni per rialzare la china, dopo i primi scricchiolii post-crack di Castro. Le recite di Empoli e Parma dovevano far capire l’andazzo, che è esploso definitivamente tra dicembre e gennaio. La formazione scelta contro l’Atalanta è segno di confusione, nel sistema di gioco e nella scelta degli interpreti. La sfortuna non può essere un alibi, invece viene troppo spesso chiamata in causa, anziché proporre calcio e guardare in faccia ad errori e problematiche noti da tempo. In troppe partite si è vista una squadra con scarsi contenuti, incapace di creare occasioni, con Cragno sovente migliore in campo. I predecessori sono stati criticati per gli stessi motivi, o forse per qualcosa di meno.

Francesco Aresu e Fabio Frongia