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Tony Gianni | Foto Alessandro Sanna

Gianni: “Potevamo dire la nostra fino in fondo”

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Il centrocampista del Sassari calcio Latte Dolce Tony Gianni ha parlato a qualche giorno di distanza dall’ufficiale chiusura del campionato di Serie D.

Prima un commento sulla situazione covid-19: “Mai avrei immaginato uno scenario del genere, mai avrei pensato che la pandemia potesse arrivare a modificare il flusso delle nostre vite. I telegiornali, i giornali e la rete ne parlavano, tutti eravamo a conoscenza dell’esistenza del virus e sapevamo che il suo impatto poteva avere conseguenze gravi sulla comunità. Ma è solo quando l’emergenza entra a far parte della tua quotidianità e invade i luoghi che ti appartengono, solo allora ti rendi realmente conto della situazione. Ora stiamo risalendo la china, ma non siamo ancora al novantesimo e la partita non è finita. Purtroppo è invece terminato ufficialmente il campionato di serie D, una delle conseguenze del diffondersi del virus. Abbiamo modificato le nostre abitudini, dovremo ancora stare attenti ed essere responsabili ma vogliamo, tutti, tornare alla normalità. Ho affrontato il periodo di quarantena in maniere abbastanza serena, ne ho approfittato per fare cose che nella vita normale magari non si ha il tempo di fare”.

“Fronte calcio, come detto, è arrivata l’ufficialità legata alla sospensione definitiva dei campionati dilettantistici, come del resto si aspettavano tutti da tempo ormai. Non si sa ancora come e quando si riprenderà la prossima stagione: voglio essere ottimista e dobbiamo essere ottimisti, la cosa però mi mette un po’ d’ansia perché non vedo l’ora di tornare a fare quello che amo, giocare a calcio. La salute deve comunque essere messa prima di tutto, ma prima possibile servirà pensare a dare forma al futuro in tutti i settori, anche quello sportivo. Il calcio manca tantissimo, ovvio: la quotidianità, la preparazione della gara dal martedì alla domenica, lo stare con i compagni che diventano come una famiglia. In casa ci si è allenati come possibile arrangiandosi con quanto si aveva a disposizione, anche se non è facile tenere degli standard alti. Ora che si può uscire si può lavorare all’aperto, dimensione che aiuta e che io preferisco. In questo periodo la tecnologia, che ormai fa parte del quotidiano, è stata fondamentale per continuare a tenere i contatto, in prospettiva calcio e allenamenti con staff e compagni, con gli amici, gli affetti e i parenti. La stagione del Sassari calcio Latte Dolce? Stavamo disputando un campionato di buon livello, siamo stati in testa per molte giornate per poi avere una flessione che non mi aspettavo. Può capitare, dovevamo essere più bravi in quei momenti e rimanere ancora più vicini al vertice soprattutto perché avevamo tutte le carte in regola per farlo, come dimostra l’ultima partita in trasferta a Torre Del Greco contro una capolista sino ad allora imbattuta. Potevamo dire la nostra, questa è la realtà, e potevamo farlo sino in fondo. Prima cosa fatta dopo il lockdown? Prima di tutto ho visto la mia ragazza. Poi subito a correre, all’aria aperta”.

 

 
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