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Il presidente FIGC Gravina con Gianni Cadoni della FIGC Sardegna

Gravina: “Eccellenza? A breve si deciderà la via per ripartire”

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Il presidente della FIGC Gabriele Gravina è arrivato a Cagliari per una visita istituzionale al Comitato Regionale della Sardegna.

All’incontro presente anche il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, il presidente dell’Olbia Alessandro Marino e il direttore generale del Cagliari Calcio Mario Passetti. I presidente Gravina ha parlato così al suo arrivo sul tema del calcio regionale: “Siamo al primo appuntamento di un tour che mi vedrà coinvolto in un confronto con tutti i comitati regionali e le componenti del calcio italiano: in questo momento di difficoltà dobbiamo uscire dal guscio e aiutare tutti coloro che amano il calcio. La Sardegna ha il privilegio di essere una zona bianca e ha dimostrato sempre grande qualità nella classe dirigente: merita la massima considerazione dal mondo politico della nostra federazione. Dobbiamo interrogarci sul calcio regionale e minore con serietà e coerenza questo delicatissimo tema: abbiamo il compito di fare giocare tutti, ma non trascurando la tutela della salute. Stiamo riflettendo e impegnando per trovare le soluzioni”.

“Le infrastrutture, così come il centro Federale di Oristano, sono la base per il nostro calcio– ha proseguito-. Siamo attenti su queste tematiche per le varie regioni. Ma non solo le grandi strutture ma anche quelle per i settori giovanili. È un periodo drammatico per i nostri giovani anche a livello sportivo. Io mi assumo ogni responsabilità per la loro ripresa e il loro gioco. Spero di essere seguito dal Governo. Donne nel mondo del calcio? Io sono stato lungimirante su questo argomento. Non l’ho inserito nella piattaforma programmatica fin dal 2018. La nostra è l’unica federazione in Italia che ha deliberato il professionismo del calcio femminile. Io condivido lo sviluppo del calcio femminile come qualità in sé, non voglio fare diatriba di differenza di generi. Il calcio è unico non ha coniugazione di sesso, e il calcio è anche il dilettante, il paralimpico, il giocatore di calcio a cinque. Il calcio è uno. La delicatezza che deriva dal mondo del pallone al femminile è per noi un’occasione da raccogliere ma non deve essere contaminato dal mondo maschile e basta”.

“Eccellenza? Noi dobbiamo giocare al calcio. Non giocare non significa risparmiare risorse come dice qualcuno. Ma abbiamo anche la responsabilità di tutelare la salute. Non ci sarà un obbligo per tutte le società visto che molte hanno abbandonato la velleità del campionato. L’idea è di trovare un rimedio con i ristori per fare terminare almeno il campionato di Eccellenza. Con un protocollo non inferiore a quello della Serie D. L’auspicio è di riprende, stiamo ragionando sui format e a breve daremo una definizione. Tappa delle eliminatorie mondiali del beach soccer? La Sardegna per strutture si può candidare legittimamente, ma non solo nel beach. So quello che sta facendo Giulini, a proposito di infrastrutture, per realizzare uno stadio all’avanguardia”.

 

 

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