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Gabriele Gravina, presidente della FIGC

Gravina: “Quarantena di gruppo crea ansia e preoccupazione”

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Il calcio italiano va verso la ripartenza: la FIGC ha pubblicato le definitive linee guida per le gare a porte chiuse.

Nel documento di una quarantina di pagine ci sono tutte le indicazioni e le tempistiche da osservare per le gare post-covid, a partire dalle semifinali di Coppa Italia: il protocollo prevede di dividere lo stadio in tre zone area tecnica, spalti e aree esterne all’impianto a cui sarà consentito l’accesso al massimo a 100 persone per area. Diverse quindi le modifiche nel cerimoniale e nel personale a bordo campo: niente bambini in campo come mascotte, niente strette di mano nel pregara e soli sei raccattapalle (tutti maggiorenni) con diversi palloni messi a bordo campo, dieci fotografi e panchinari distanziati di almeno un posto tra loro. Tutto dovrà essere sanificato (compresi i mezzi utilizzati per arrivare allo stadio), obbligatorio uso di guanti e mascherina quando non si è in campo e la divisa da gioco e le distinte di gara dovranno essere posizionate su una postazione all’esterno dello spogliatoio. Si cercheranno di cambiare delle abitudini anche in campo: stop alle proteste e distanza di un metro e mezzo in caso di comunicazioni. Indicazioni anche per la stampa: potranno accedere all’impianto solo i giornalisti dei licenziatari TV, niente riprese negli spogliatoi, sparisce la zona mista ma la conferenza stampa sarà prodotta televisivamente.

SCARICA IL PROTOCOLLO COMPLETO -> figc_indicazioni-generali-gare-a-porte-chiuse

Nel documento spicca inoltre l’introduzione: “Le presenti indicazioni hanno carattere temporaneo e sono strettamente legate all’attuale emergenza epidemiologica da Covid-19. Le indicazioni sono dinamiche e dipendenti dai cambiamenti ed adattamenti richiesti dagli scenari medicosanitari e normativi in continua evoluzione”. La clausola prevede quindi una certa dinamicità al protocollo che potrebbe via via adattarsi alle condizioni sanitarie in caso di un loro progressivo miglioramento. C’è spazio quindi anche per la rimozione della cosiddetta quarantena di gruppo, come spiegato da Gabriele Gravina presidente della FIGC a Radio24: “Chiariamoci andiamo avanti, ma il rischio zero non esiste: sappiamo che ci sono problemi, ma dobbiamo proporre soluzioni credibili, condivisibili e di facile applicazione. Ci auguriamo che tutto vada per il meglio, ma faremo una nuova proposta al Ministro dello Sport Spadafora per togliere la quarantena di gruppo in caso di un positivo in squadra: questa è una norma che crea grande ansia e preoccupazione a tutto il movimento che metterebbe in dubbio la prosecuzione del campionato. Riapertura degli stadi? È un auspicio, me lo auguro di cuore. Per me è impensabile che in stadi anche da 60 mila non si possano riaprire in una minima parte per riavere i tifosi allo stadio”.

Gravina ha anche commentato la possibilità di usare un algoritmo per stilare la classifica finale in caso di una nuova interruzione: “L’espressione sembra quasi magica, ma è solamente un procedimento sistematico per la ponderazione delle classifiche. È una soluzione per far che ci sia equità: non sappiamo cosa accadrà, dobbiamo tenere conto di cosa si è fatto e di cosa si farà. Questa è una modalità matematica per poter arrivare tutti nelle stesse condizioni: questa è una sorta di assicurazione per la conclusione del campionato, ma se continuiamo a rispettare le regole il campionato non subirà grandi sussulti”. 

 

 
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