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Joao Pedro al tiro

Joao Pedro: “Mai mollare, me lo ripeto da quando ho perso Astori”

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Il brasiliano del Cagliari Joao Pedro è intervenuto in diretta Instagram insieme all’account di Cromache di Spogliatoio.

Il numero 10 rossoblú ha parlato di questioni di campo, senza dimenticare il difficile momento: “Speriamo passi presto, tornare in campo e regalare felicità ai tifosi del Cagliari e agli amanti del calcio”- il suo commento. Ma al centro dell’intervista si è messa la posizione in campo di Joao Pedro e i ricordi del Brasile Under 17 con Allisson, Casimiro e Neymar: “Mi è sempre piaciuto fare gol, avvicinandomi alla porta poi diventa più facile. Fare più ruoli però mi ha aiutato a fare più cose, l’infortunio di Pavoletti purtroppo mi ha costretto a giocare da prima punta. Penso che sia simile al portiere in certi aspetti, devi sempre farti trovare pronto alla minima occasione. È un ruolo dove non puoi sbagliare”.  

Sul rapporto con Pavoletti ha poi aggiunto: “Mi ha influenzato tanto perché penso sia tra i migliori al mondo di testa. Ci completavamo bene insieme, poi quando si è infortunato ho cercato di sostituirlo anche con i suoi insegnamenti. Stessa cosa ho fatto con Neymar da giovane, in allenamento capitava facesse 9-10 gol e questo fa capire come si dedicasse anche quando non c’è una partita da giocare”. 

Sulla magica stagione a livello personale JP10 ha dichiarato: “Quest’anno il livello a centrocampo si è alzato e questo mi ha ulteriormente aiutato. Sono felice di essere arrivato a questo livello perché non ho mai mollato nella mia carriera e ho sempre dato il massimo di me stesso: questo è quanto mi sono detto, specialmente da quando quella maledetta domenica abbiamo perso Davide Astori. Quest’anno a inizio stagione ho detto a Rafael “Quest’anno è mio”: l’ho preso come se fosse l’ultimo, sono contento per come stia andando. Non tanto per i numeri, ma per la mia mentalità”.  Poi una battuta sul Joao Pedro dentro lo spogliatoio del Cagliari: “Tranquillo, ma un po’ pesante. Mi piace scherzare per integrare anche i nuovi arrivati e coloro che non conoscono bene la lingua. Prendo in giro chi si veste male ad esempio, e in questo Simeone è il peggiore di tutti. Per fortuna che nel nostro gruppo sono tutti discreti, ma Giovanni si veste proprio male”. 

 

 

 

 
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