Uno spettro che aleggia da anni, ma che mai come quest’anno potrebbe manifestarsi. Dopo 22 edizioni il Rally d’Italia potrebbe cambiare sede nel 2026, abbandonando la Sardegna per tornare “in continente” sugli asfalti di Roma.
Un rumors che circola da anni quello di riportare la tappa mondiale del WRC oltre Tirreno, forse sin dalle primissime edizioni del Rally Italia Sardegna che negli anni ha saputo conquistare quasi tutti, dagli addetti ai lavori, ai piloti e, ovviamente, agli appassionati. Chi ha bazzicato negli scorsi giorni di gara come chi vi scrive, a bordo strada tra i tifosi arrivati da tutta Italia e dall’estero, la voce sembrava univoca: “Come si può perdere una gara come questa? Amiamo la Sardegna e torneremo sicuramente qua non solo per il rally“. Una voce che però non è proprio univoca, almeno nelle alte sfere, con Roma che si è candidata fortemente per avere la titolarità del mondiale nel prossimo quinquennio. Nonostante l’enorme appoggio arrivato dalle istituzioni dell’Isola, dalla Regione Sardegna (con gli investimenti garantiti almeno fino al 2027 dal presidente Todde, ospite l’anno scorso della manifestazione) e dai Comuni sardi, a cominciare dai due quartieri generali di Alghero e Olbia che negli anni si sono alternati come sede di partenza, parco assistenza e arrivo, la tappa italiana del WRC potrebbe cambiare veste. Quella del 2025 è stata una delle edizioni più riuscite di sempre del Rally Italia Sardegna, con prove speciali insidiose, scenari unici (ça va sans dire) e classifiche incerte fino all’ultima speciale di Porto San Paolo, una delle novità del 2025. Edizione che se vogliamo ha assunto anche un tono più glam, con eventi collaterali (su tutti il concerto dei The Kolors a Olbia) e una madrina di eccezione, come la leggenda del nuoto italiano Federica Pellegrini. Basterà per tenere il WRC in Sardegna? Le ormai prossime elezioni in casa ACI saranno uno snodo fondamentale, ma saranno necessarie garanzie ulteriori dalla Sardegna per non perdere un evento unico e che produce un indotto enorme per tutto il Nord dell’Isola.
Matteo Porcu