Lo strano caso dell’Olbia Calcio. Da venerdì scorso la squadra gallurese è in ritiro ad Arona, sulle rive del Lago Maggiore, per preparare la nuova stagione che, secondo le dichiarazioni della proprietà svizzera Swiss Pro partirà con l’obiettivo di vincere la Serie D. Dichiarazioni forti e promesse non facili da mantenere, specie per come sono andate le recenti promesse fatte dal club a maggioranza elvetica dalle parti del Nespoli.
Stranezza
La curiosità però non sta tanto, o meglio non solo, nel capire che tipo di formazione farà da qui a fine mercato l’Olbia di Guido Surace. Il dubbio è: come mai l’allenatore Marco Amelia e il suo staff ancora non sono stati ufficializzati? Di fatto il Campione del Mondo da quasi cinque giorni allena i bianchi in ritiro, ma per il club non c’è un tecnico ufficiale. Perché? Semplice, alle 22.40 del 5 agosto, nessun contratto è ancora stato firmato e depositato. Situazione sicuramente rara nel calcio, con un tecnico che sta preparando una nuova stagione, che deve essere quella della rinascita, ma che non può ancora essere sbandierato come nuova guida dei galluresi. E sul tema Swiss Pro elude a domande e quesiti, e non solo ai giornalisti. Sia chiaro, non è a rischio la firma al momento, anche se qualche malumore la situazione può anche crearlo, ma la situazione-Amelia di fatto blocca alcune trattative sul mercato in entrata. Con tanti giocatori che dopo le firme dei rinnovi di Arboleda e La Rosa, l’arrivo di Anelli più i figli d’arte Maspero e Totti, unite a quelle di alcuni giovani come Caggiu e Caddeo, stanno aspettando le varie ufficialità sul lato-allenatore per poi firmare il proprio contratto con l’Olbia. Situazione che complica e non poco anche i piani del consulente Ninni Corda, incaricato da Swiss Pro di costruire una formazione di vertice per la Serie D. Con l’aggravante che l’Olbia ha iniziato a lavorare sulla nuova annata solo dopo aver vinto il ricorso grazie allo studio legale dell’avvocato Eduardo Chiacchio. E quindi in evidente ritardo rispetto a tutta la concorrenza.
Ritardo
Fare un percorso atletico importante e duraturo, conoscersi come gruppo, creare la giusta alchimia e dare tempo all’allenatore di passare le proprie idee allo spogliatoio. Tutte cose che l’Olbia deve fare in fretta e furia, ma che un costante ritardo, alla faccia degli stereotipi sulle persone svizzere, sta per ora limitando. Creando un ulteriore handicap per la creazione di una rosa capace di vincere al primo colpo la quarta serie in un girone complesso con tante laziali e campane di qualità. E soprattutto contro squadre che si conoscono da anni e che da diversi campionati stanno puntando al salto tra i professionisti. La speranza è che l’annuncio di Swiss Pro di voler fare una formazione che possa giocare sia come Under 19 nel campionato di categoria che in campionato in D, quindi composta da tanti giovani più l’aggiunta di una serie di veterani, sia la mossa per gettare le basi dell’Olbia che verrà e non quella obbligatoria per improvvisare una nuova stagione.
Roberto Pinna