Nessun progresso, nessun tentativo, nessun avanzamento. La classica fase di stallo che, normalmente, porta a un nulla di fatto senza sorprese o improvvise giravolte. È quanto accade ormai da tempo tra Tommaso Augello e il Cagliari, a ormai poco più di due settimane dalla scadenza del contratto che lega il mancino milanese ai rossoblù fino al 30 giugno.
Lunga pausa
Contatti interrotti, trattativa ferma a prima che si concludesse la stagione. Il Cagliari da una parte, triennale a cifre contenute, una sorta di spalmatura di un rinnovo biennale del contratto in essere. Dall’altra Augello, proposte che non mancano sia dall’Italia che dall’estero e la volontà di restare in Sardegna, ma non a prescindere da tutto. Insomma, il lieto fine – o fumata bianca che sia – non appare dietro l’angolo e nemmeno in lontananza. È un puntino all’orizzonte, quasi invisibile, come un’isola che non ci dovrebbe essere, ma chissà, alla fine potrebbe non essere quella di Utopia. Perché il Cagliari aspetta, con una tattica molto simile a quella utilizzata per Nicolas Viola un anno fa. Ossia fare leva sulla volontà del calciatore, sui rapporti con lo spogliatoio e sulla serenità trovata in Sardegna per, attraverso questi fattori, far sì che il tempo lavori a proprio favore. Fino a venirsi incontro, fino a un rinnovo che oggi sarebbe da escludere seguendo i fatti e unendo tutti i punti della storia, ma che non si può togliere completamente dal tavolo, anzi. C’è anche da aspettare che si sistemino alcuni tasselli, come ad esempio l’esito di quella che sarà la prima riunione tecnica tra Fabio Pisacane, nuovo allenatore al posto di Davide Nicola, e il club. E il nome del nuovo diesse, con Guido Angelozzi in pole, che si troverà davanti subito ad alcune scelte, anche quella sul rinnovo di Augello in bilico. Nel frattempo la società rossoblù inizia a guardarsi intorno per non restare impreparata all’eventualità a oggi più probabile, quella dell’addio. E così, oltre al ritorno di Riyad Idrissi e al rilancio di Adam Obert, starebbe pensando anche a Liberato Cacace, mancino neozelandese di proprietà dell’Empoli. Per il quale la concorrenza (italiana ed estera) è tanta e, soprattutto, in attesa di capire se il matrimonio con Augello vivrà una seconda giovinezza o se, al contrario, verrà sancito il divorzio.
Matteo Zizola