Punto di fine sessione invernale per il direttore sportivo del Cagliari Nereo Bonato che ha parlato in conferenza stampa alla Unipol Domus per parlare del mercato della squadra rossoblù.
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a cura di Francesco Aresu
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12.42 – Termina la conferenza stampa
Sui riscatti e sul futuro: “La seconda parte di stagione ci dirà l’obiettivo che dobbiamo raggiungere, dopo capiremo le evoluzioni. Ora però è difficile saperlo e prevederlo. La volontà è stata quella di costruire una base che va modellata, senza fare rivoluzioni”.
Sulle mancate cessioni: “Abbiamo diversi giovani che è sotto la lente di club importanti, nazionali e internazionali. Qualche avance è arrivata ma le abbiamo rispedite al mittente”.
Sul futuro di Rog: “Credo che Marko sia un ragazzo sfortunato con i suoi tre infortuni al ginocchio, aveva bisogno di un’occasione per ritrovarsi. Ha trovato l’ambiente ideale a Zagabria, sembra che il recupero lo stia portando a una discreta efficienza fisica. Abbiamo prolungato il prestito per volontà comune, a fine anno faremo le valutazioni del caso”.
Sul ricorso agli svincolati: “Assolutamente no”.
Sul rischio di bruciare Felici e Luvumbo con Coman: “Io credo che le dinamiche di mercato poi portino anche a obiettivi che in corsa diventano irraggiungibili. Per questo abbiamo poi puntato su un giocatore che possa spaccare le partite, così come con il recupero di Luvumbo. Penso che ci siano qualità nel nostro gruppo che devono ancora essere valorizzate. Penso a Gaetano, che nella seconda parte di stagione potrà essere molto utile”.
Sui giovani e sullo scarso utilizzo di Prati: “Ha iniziato da titolare, poi si è fatto male: in quel periodo ci son stati due fattori di cambio. Il cambio di modulo con il 4-4-1-1, inoltre chi ha preso il suo posto ha fatto bene. Vedo però Matteo molto applicato e son sicuro che farà bene da qui in avanti. Se poi fossero arrivate proposte economiche di livello importanti le avremmo prese in considerazione, ma così non è stato e lui resta un nostro patrimonio. Matteo deve essere bravo a lavorare e sfruttare le occasioni che arriveranno”.
Su eventuali trattative in difesa: “Sapevamo dove era necessario intervenire, ovvero in porta e in attacco. Non ci sono state altre trattative, così come non abbiamo raccolto proposte per eventuali cessioni. E ringrazio i ragazzi che avevano qualche “chiacchiera”, perché hanno deciso di restare qui”.
Sul campionato: “Mi aspettavo questa classifica, anche se pensavo che a questo punto avremmo avuto qualche punto in più, per qualche errore di troppo. Ma in questo campionato abbiamo due squadre leggermente più indietro, più un gruppone che lotta punto a punto. A questo punto può fare la differenza l’umiltà e la voglia di stare uniti lottando insieme. Ecco perché sono fondamentali i nostri tifosi: credo che la salvezza sia un’altra tappa di crescita graduale del club. È quello che stiamo facendo e su cui stiamo lavorando. Ci sta fare errori perché sono umani, ma la coerenza che ha dato la società Cagliari in questi due anni è mezzo è apprezzabile. La sofferenza c’è stata e c’è, ma stiamo cercando di costruire un futuro”.
Sull’attacco: “Avevamo come obiettivo un profilo che potesse fare il doppio ruolo, rimodulando la rosa dopo il cambio di sistema di gioco. Quindi o riuscivamo a prendere alcuni profili che avevamo identificato, oppure saremmo andati su un esterno duttile. Su Nordås: lo seguivamo, è un giovane che ha fatto molto bene nell’ultimo periodo. Nel momento in cui abbiamo potuto fare l’offerta l’abbiamo fatta, è arrivato un altro club che ha offerto il doppio. Abbiamo valutato tutte le opzioni dell’affare, c’erano vari rischi e abbiamo preferito non fare l’investimento. Ma rigiro la domanda: se fosse arrivato un altro giocatore di esperienza che magari non si integrava nel gruppo? La Fiorentina ha solo Kean e Beltran in quel ruolo, per dire. Ecco perché abbiamo puntato su un altro tipo di giocatore, dando fiducia a Pavoletti e Kingstone. Mentre in difesa abbiamo puntato su Cogoni e Soldati: dobbiamo abituarci sempre più a questo tipo di scelte”.
Sulla tempistica degli interventi: “La situazione di Caprile-Scuffet è stata preparata nel tempo, perché le difficoltà nel ruolo erano evidenti. Poi serviva recuperare quel margine economico per poter fare una nuova operazione in avanti. Da una parte la necessità di reperire le necessarie risorse economiche, dall’altra il livello tecnico. Poi bisognava saper leggere le dinamiche di mercato, sempre con il vincolo delle risorse economiche. Però abbiamo sempre avuto un modo coerente ed equilibrato di agire, ma se mi guardo attorno ho visto che le concorrenti hanno dovuto fare sacrifici importanti per poter fare degli investimenti. È vero che c’è anche chi è riuscito a intervenire in modo importante, ma noi siamo stati coerenti”.
Sulla stagione “isterica” a livello di risultati: “Isterica per i risultati di campo, a livello societario siamo stati assolutamente sereni. Anzi, anche sul mercato abbiamo dimostrato la possibilità di dare continuità al progetto tecnico. Abbiamo sbagliato due prestazioni, con Empoli e Torino in trasferta. Abbiamo avuto difficoltà a Udine, specie dopo il rosso a Makoumbou e i venti minuti di Venezia. Per il resto ci sta cercare di giocare contro tutti alla pari, ma nelle partite le letture possono essere positive o negative. Con il Lecce ci siamo riusciti, con la Lazio no anche per la bravura dell’avversario. Credo che su questo dobbiamo migliorare, ma fa parte del percorso di crescita”.
Sulla trattativa Coman: “Tutti gli scout delle varie squadre lo avevano in archivio, si è aperta questa possibilità che abbiamo colto al volo. Avendo l’indice di liquidità bloccato dovevamo prima far uscire qualcuno. Ecco perché per arrivare Caprile dovevamo cedere Scuffet. Abbiamo liberato posto con le uscite di Azzi, Wieteska e Lapadula trovando anche le risorse per un’altra operazione. Avevamo la necessità di intervenire in avanti, ma viste le dinamiche di mercato Coman può darci le risposte di cui avevamo bisogno. C’era la necessità di inserire un esterno offensivo per completare la batteria e dare ulteriori opportunità al tecnico”.
Sulle parole di Nicola: “Con il mister ci siamo sempre confrontati, abbiamo cercato di fare le operazioni che era giusto fare a livello razionale. È un organico su cui siamo convinti che si possa lavorare benissimo”.
Introduzione del diesse: “Siamo qui per commentare questa sessione di mercato invernale. Avevamo l’obiettivo di risolvere qualche criticità di inizio stagione, scremare il numero di elementi in rosa perché 26 era una cifra troppo alta. Dare continuità al progetto tecnico iniziato d’estate e rispettare i vincoli economici imposti dalla federazione. Abbiamo acquistato Caprile dal Napoli in cambio di Scuffet, per dare determinate sicurezze nel ruolo del portiere e poi abbiamo acquistato un giocatore offensivo e duttile come Coman, che ha fatto bene nelle sue ultime due stagioni in Romania. Arriva a Cagliari nel pieno della maturità tecnica e con grandi motivazioni di confrontarsi con la Serie A. Per quanto riguarda le uscite sono andati via Azzi, Wieteska e Lapadula: giocatori che avevano avuto un minutaggio limitato, due di loro erano in scadenza di contratto e hanno chiesto di poter andare a giocare di più. Abbiamo poi rinnovato il prestito di Rog con la Dinamo Zagabria, più l’uscita di Carboni alla Torres. C’era necessità di compattare e coinvolgere tutti i ragazzi in quest’avventura: meno sono, più possibilità hanno. Il mister ha detto che siamo un po’ corti, e lo capisco: ma abbiamo fatto una valutazione razionale. Per l’esterno basso abbiamo anche Zortea, anche perché inizialmente la coppia era quella insieme a Zappa. A stagione in corso c’è stata la giusta intuizione di alzare Zortea e questo ci ha dato nuove possibilità. Sul difensore centrale: abbiamo Luperto, Mina e Palomino, abbiamo Obert che in nazionale gioca al centro e che è stato adattato da esterno basso. Siamo coperti in questo reparto e non ci sono problemi. L’ultima valutazione è stata fatta sul centravanti: abbiamo deciso di dare ulteriore fiducia a Piccoli, che sta facendo bene e potenzialmente può andare in doppia cifra. Abbiamo Pavoletti in piena efficienza fisica, che ci dà entusiasmo ed esperienza. In più abbiamo Kingstone, che quando ha giocato ha dimostrato di poter far bene. Ecco perché abbiamo deciso di proseguire con chi avevamo in organico. Detto ciò, la rosa che abbiamo a disposizione è pienamente in linea per raggiungere l’obiettivo salvezza e per costruire il Cagliari del futuro. Abbiamo tutti giocatori di proprietà e su quelli in prestito abbiamo un diritto. Guardiamo insomma anche alla programmazione. Il percorso per me è positivo, ma sappiamo che non basta: dobbiamo migliorare e cercare di evitare gli errori commessi. Ma abbiamo un organico di qualità e in grado di fare una seconda parte di campionato positiva, mettendo le basi per una rosa che possa durare nel tempo”.
12.08 – Inizia la conferenza stampa di Nereo Bonato.
12.00 – Qualche minuto di attesa prima dell’inizio della conferenza.
11.40 – Buongiorno amiche e amici di Centotrentuno dalla sala stampa della Unipol Domus, qua per riportarvi le parole di Nereo Bonato, direttore sportivo del Cagliari a qualche giorno dalla chiusura del calciomercato invernale.