Colpo grosso al Vanni Sanna. Dopo una trattativa non semplice, ma che ha visto la comune volontà di tutte le parti coinvolte, la Torres porta a casa un importante acquisto di mercato facendo rientrare in città e in Sardegna dal Pisa Giuseppe Mastinu. Un nome importante, legato al calcio isolano come già accaduto con gli ingressi estivi di Idda e Giorico, fortemente voluto dalla società rossoblù e dalla proprietà Abinsula per provare ad alzare ulteriormente l’asticella in vista della seconda stagione in Lega Pro.
Esperienza e qualità
Accordo trovato tra le parti, con Mastinu che al momento è ancora a Pisa per risolvere i dettagli della sua uscita dal club di Serie B prima di firmare il contratto triennale con la società sassarese. Un altro ingresso di assoluta qualità per il tecnico Alfonso Greco che ora dalla cintola in su della sua Torres avrà l’imbarazzo della scelta. Con Francesco Urso che probabilmente andrà a giocare in Serie D per fare un minimo spazio e ridurre la concorrenza all’interno delle rotazioni rossoblù. Inizialmente avviata come un’utopia di mercato la trattativa con Mastinu è stata da subito caratterizzata dalla fortissima volontà da parte della Torres di riportare in Sardegna il talentuoso giocatore ex Olbia e Spezia, tra le altre. Con Mastinu che permetterà ulteriori idee tattiche oltre al 3-4-1-2 provato al momento da Greco nelle ultime amichevoli estive. Il giocatore ha scelto Sassari convinto proprio dalla solidità del progetto e da un ruolo da assoluto protagonista proposto dalla Torres. Con il Pisa che da tempo aveva trovato un accordo con il Catania e con la Ternana, che aveva provato a convincerlo in extremis. Alla fine però sarà il Vanni Sanna lo stadio ad acclamarlo al via della prossima stagione, con la speranza della società sassarese che è quella di poterlo presentare lunedì 28 alla città insieme agli altri tesserati nell’evento previsto in piazza Tola, qualora Mastinu riuscisse in tempo a risolvere gli ultimi dettagli con il Pisa per la risoluzione che anticiperà la firma con la Torres.
Roberto Pinna