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Daniele Dessena, nuovo giocatore dell'Olbia, durante la propria presentazione

Olbia, Dessena: “Abbiamo il carattere giusto per la salvezza, ma non parliamo di impresa”

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Conferenza stampa di presentazione per l’ex centrocampista del Cagliari Daniele Dessena con la maglia dell’Olbia. Il giocatore classe ’87 ha già esordito con i galluresi nella sfida vinta per 1-0 in trasferta dai ragazzi di Occhiuzzi sul campo del Fiorenzuola.

Scelta di cuore
Sono pronto per questa nuova sfida, c’è da salvare l’Olbia. – ha detto Dessena – Bisogna farlo da squadra e io sono arrivato per dare una mano. Sono in un posto che sento casa anche se non ho mai giocato qui, so cosa significa giocare per la Sardegna e per un’isola intera. Speriamo di centrare i nostri obiettivi ma non voglio parlare di impresa. Penso e credo che posso essere utili per questi ragazzi, si meritano di centrare la salvezza. Come è nata la scelta di tornare in Sardegna? La chiamata dell’Olbia sono sincero mi ha messo in difficoltà. Stavo in Liguria, e ci stavo bene, ma mi sento ancora un giocatore di calcio. Ho parlato con il direttore Tatti l’ultimo giorno di mercato e poi con il presidente, con una telefonata mi hanno subito convinto di essere importante. Questo è quello che volevo. Per amore della Sardegna ho fatto questa scelta”.

Momento
“L’Olbia vista da fuori non mi sembrava così in difficoltà sinceramente, al di là della classifica. E tutto questo me lo ha confermato il primo allenamento. Ho visto ragazzi motivati, un allenatore motivatissimo. Purtroppo le stagioni, specie in C, sono molto complicate. Il calcio è bello anche perché è imprevedibile e ora bisogna saper affrontare le difficoltà. Contro il Fiorenzuola tutta la squadra ha dimostrato quello che vuole. Abbiamo messo in campo il giusto carattere” .

Esperienza e anima
“Io da quando ho iniziato a giocare a calcio avere grinta è sempre stata la mia forza, non mi sono mai messo problemi di giocare contro nessuno e ho anche giocato con grandi campioni. Questi campioni mi hanno aiutato nella mia crescita nella carriera e finché giocherò a calcio e avrò voglia di giocare cercherò sempre di crescere e di trasmettere ora che sono più grande il mio carattere alla squadra”. 

Subito l’Entella
“Non mi pace parlare degli avversari, loro sono comunque un gruppo speciale e in piccola parte me lo sento anche mio. Parliamo di un gruppo di brave persone. Nonostante tutto, mi hanno aiutato tanto nella carriera. Sono un’ottima squadra con un allenatore molto preparato e noi dobbiamo andare in campo con la consapevolezza che ogni gara è una finale e bisogna dare continuità alla nostra fame e alla nostra voglia. Qui a Olbia da Ragatzu a Biancu li conosco bene e so quanto possono dare, sono ragazzi di qualità, ora dobbiamo affrontare le difficoltà senza farci trascinare. Non mi interessa cosa è successo prima, so ora di essere in un gruppo sano e tutti hanno la voglia di salvarci”. 

Condizione 
“All’Entella sono arrivato a un punto in cui ero importante ma volevo sentirmi ancora giocatore. E non mi sentivo più calciatore importante come prima. Anche per questo ho scelto Olbia. Se dico che voglio sentirmi giocatore è perché fisicamente sto bene, e lo dicono i miei compagni di squadra non lo dico io. E adesso che sono qui sto bene anche di testa, Olbia mi ha dato serenità per il futuro. Occhiuzzi non lo conoscevo, abbiamo fatto insieme 3 allenamenti più la partita. Però tutti i miei compagni stravedono per lui e io faccio parte di questo gruppo e quindi da parte mia c’è la stessa stima. A Cosenza il mister ha fatto un’impresa e le cose non nascono per caso, ha il carattere giusto per guidarci alla salvezza”. 

Cagliari
“Io son riuscito a centrare una promozione con il Cagliari dalla B alla A ma non so cosa serve ora al Cagliari, per saperlo dovrei vivere da dentro lo spogliatoio. A Parma ho avuto mister Ranieri ed è un tecnico che ti lascia tanto e ti dà tanto, una persona di cuore, un uomo vero e credo che la guida del Cagliari sia in buonissime mani. Sarò sempre il primo tifoso del Cagliari, hanno tutte le carte in regola per poter tornare in Serie A. Io so che in Sardegna bisogna avere una determinata identità, siamo sardi e questo è l’aspetto che fa la differenza. Io l’ho imparato in rossoblù dai vari Conti, Cossu, per citarne alcuni, e quando hai questi valori per gli altri è difficile batterti”. 

Roberto Pinna

 

 

TAG:  Olbia Serie C
 

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