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Il tecnico dell'Ossese Giacomo Demartis | Foto Alessandro Sanna

Ossese, Demartis: “Campionato equilibrato, ma ci proveremo. Torres, ora serve compattezza”

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A due giorni dal rinnovo con l’Ossese, Giacomo Demartis è intervenuto ai nostri microfoni per condividere sensazioni, motivazioni ed entusiasmo in vista della nuova stagione. Reduce da un’annata chiusa con la terza Coppa Italia consecutiva e la semifinale playoff, il tecnico bianconero ha parlato delle ambizioni del club in Eccellenza e ha detto la sua anche sul nuovo corso della Torres. Di seguito le dichiarazioni.

Mister Demartis, la prossima stagione sarà ancora alla guida dell’Ossese. Dopo il recente rinnovo, quali sono le sue sensazioni e le sue motivazioni?
“Sono grato alla società per la fiducia concessa. Le motivazioni sono altissime, perché in una piazza come questa non può essere altrimenti. Qui c’è un processo di continuità da portare avanti, e per un tecnico è fondamentale. Quando si lavora con un gruppo su determinati principi e presupposti, dare seguito al lavoro svolto rappresenta una base che ti consente di accelerare i tempi di crescita. Sono molto contento e ringrazio la società: oggi la continuità, soprattutto sul fronte degli allenatori, non è una caratteristica scontata. Sono carico e determinato a fare ancora meglio rispetto alla scorsa stagione. I presupposti del campionato non si conoscono, perché molte squadre giocano a carte coperte, ma le premesse sono quelle di fare un ottimo campionato, lavorando su noi stessi per ottenere il miglior risultato possibile.”

La scorsa annata si è chiusa con un ottimo 4° posto in campionato, l’accesso alla semifinale playoff – poi persa contro il Tempio – e la conquista della terza Coppa Italia consecutiva di categoria. Se dovesse tracciare un bilancio complessivo, quale sarebbe la sua valutazione?
Abbiamo iniziato la stagione molto bene, chiudendola allo stesso modo. Nella fase centrale, però, ovvero nel periodo più delicato con la finale di Coppa e gli scontri della fase nazionale, abbiamo perso qualcosa. Abbiamo concentrato tanti appuntamenti in un momento in cui c’erano scontri fondamentali in campionato, decisivi per restare nelle posizioni di vertice. A livello mentale, quella condizione ti permette di essere maggiormente competitivo su più fronti con decisione. Nonostante la buona profondità di rosa, affrontare 12 partite in 40 giorni non è stato semplice. Successivamente, squadra e ambiente si sono ricompattati riuscendo a centrare i playoff, che potevano portarci al sogno del salto di categoria. Nel doppio scontro con il Tempio in semifinale abbiamo dimostrato grande forza nell’inseguire questo traguardo, ma purtroppo non è bastato. Personalmente sapevo che, oltre al Budoni, anche un’altra delle sarde partecipanti agli spareggi nazionali avrebbe potuto puntare alla Serie D, dato l’alto livello del campionato lo scorso anno: infatti, il Monastir, a fronte di un percorso importante, ci è riuscito”.

Guardando alla prossima stagione, a livello di organico quali sono le scelte condivise insieme con la società? Da chi ripartirete e chi, invece, potrebbe partire?
“Stiamo facendo delle valutazioni in questo senso. Una buona base della squadra dello scorso anno verrà confermata, ma ci saranno inevitabilmente dei cambiamenti. La costruzione della rosa cambierà, soprattutto per via del vincolo dell’inserimento di due fuori quota. Lo scorso anno abbiamo visto squadre di vertice con 20/22 over in campo, quest’anno si andrà verso un massimo di 13/14. Per quanto ci riguarda, sono stati fatti degli interventi in difesa: abbiamo cambiato degli interpreti aggiungendo esperienza e fisicità inserendo elementi che ci aiuteranno ad avere più cattiveria mentale. Allo stesso modo, in attacco, è arrivato un giocatore abituato a vivere queste categorie, capace di ottenere risultati importanti sia personali e di gruppo. La nostra intenzione è quella di continuare sul solco tracciato lo scorso anno coltivando l’ambizione e la voglia di puntare al massimo traguardo. Non conoscendo ancora bene le avversarie è difficile immaginare che tipo di stagione sarà, ma sicuramente il livello sarà altissimo: oltre alle protagoniste dello scorso anno, ci saranno anche le tre retrocesse dalla Serie D. Non ci sono mai dei presupposti scritti e tantomeno dei favoriti designati, ma noi vogliamo sicuramente ritagliarci un ruolo da protagonisti anche in questa stagione”.

Anche quest’anno il campionato di Eccellenza si preannuncia equilibrato con molte squadre attrezzate e pronte a recitare un ruolo da protagoniste. Che tipo di stagione si aspetta?
“Mi aspetto un campionato ancora più bilanciato perché, come detto, oltre alle piazze storiche del calcio sardo, intenzionate a restare protagoniste, ci saranno anche le tre squadre retrocesse dalla Serie D che, dal punto di vista strutturale, cercheranno di riprendersi la categoria. I presupposti, però, sono sicuramente diversi rispetto allo scorso campionato, perché con l’obbligo dei fuori quota, le dinamiche del mercato e la qualità degli innesti non potranno essere altrettanto incisivi. Rispetto allo scorso anno, non ci potranno essere quelle corazzate come Budoni e Monastir capaci di allestire rose con tanti professionisti in un campionato dilettante. Considerando un minor numero di over, mi aspetto un equilibrio maggiore. È difficile fare previsioni senza conoscere le rose delle altre squadre, ma sicuramente Atletico Uri, Ilvamaddalena e Costa Orientale Sarda saranno realtà competitive, da aggiungere a quelle già presenti.”

Alla luce di quanto mostrato nell’ultima stagione, pensa che il prossimo campionato possa rappresentare l’occasione giusta per puntare al salto di categoria?
“Siamo consapevoli che la società, con il lavoro del presidente Carlo Mentasti e del vice presidente Vincenzo D’Apote, sta cercando di alzare l’asticella continuamente e questo è tutt’altro che scontato per una comunità come questa, sicuramente importante nel calcio sardo, ma che non rappresenta una città o un capoluogo di provincia. Tutti, dallo staff ai giocatori fino ai tifosi, devono affrontare questa stagione con senso di responsabilità e orgoglio, cercando di vivere tutti gli appuntamenti come se fossero decisivi per raggiungere un sogno. Noi ci proveremo. Non amo fare proclami, so bene che non si vince con le parole ma con i fatti. C’è una stagione intera da vivere, da affrontare giorno dopo giorno con l’atteggiamento giusto. Solo così si può dare seguito alle parole, perché i risultati arrivano solo con il lavoro quotidiano”.

Chiudiamo con una battuta sulla Torres. La società rossoblù ha avviato un nuovo ciclo affidandosi a Michele Pazienza. Che stagione si aspetta di vedere con il tecnico pugliese in panchina?
“Sono molto curioso. La società dal suo insediamento, ha sempre avuto un solo timoniere. Dopo tanti anni e grandi risultati, questo cambiamento porterà inevitabilmente delle novità. Credo sia un fatto positivo sul piano motivazionale, almeno per i ragazzi, perché un nuovo allenatore porta nuovi stimoli. La Torres negli ultimi anni è abituata a vivere grandissimi risultati, ma questa condizione non si deve dare per scontata. Per continuare a vivere un sogno del genere, serve sentirsi parte di un progetto e restare uniti senza disfattismo. Le difficoltà possono essere ingigantite, e Sassari, invece, ha bisogno di coltivare entusiasmo positivo. Questa è una società importante che oggi milita in una categoria altrettanto importante. Non sempre ci si è ritrovati in una situazioni simili nel passato e per questo bisogna fare un plauso alla società dando fiducia a tutto l’ambiente. Una tifoseria difficilmente accetta dei passaggi a vuoto e la conclusione della scorsa stagione lascia amarezza specie dopo una sconfitta con quelle proporzioni, ma ora serve voltare pagina. I cambiamenti spesso possono generare qualche difficoltà, ma ribadisco che sarà fondamentale poter contare su un ambiente compatto e positivo. Solo in questa condizione e con questi presupposti, una piazza passionale come Sassari può portare quell’entusiasmo che spinge i giocatori a dare tutto in campo”.

Giuseppe Meloni

TAG:  Eccellenza
 
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