C’è anche il futuro tra i temi trattati da Leonardo Pavoletti in una lunga intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport: vi riportiamo alcune dichiarazioni del capitano rossoblù. a due giorni dalla partita del Bentegodi di Verona.
Decisivo
“Quando giochi poco, hai tanti pensieri negativi. Poi, però arrivano quelli positivi allora mi sono detto: ho lavora to bene, mi alleno bene ed è uscito il gol alla prima da titolare. Ero contento di battermi con la mia squadra. Abbiamo scombinato i piani del Verona, ma avere due risultati su tre può essere un problema. Noi lo avevamo a Empoli. Stavolta eravamo molto convinti, mancavano Mina e Piccoli, ma i sostituti non sono due sprovveduti”.
Le parole di Giulini
“Stravedo per Deiola. Abbiamo caratteri opposti, ma ci basta uno sguardo. Dopo la catastrofe della B, abbiamo ricucito tutto, partendo dall’idea del gruppo che qui è primaria. Caprile, arrivato a febbraio, sembra sia con noi da anni. Ci sono regole, comportamenti e atteggiamenti, se non li rispetti finisci in un angolo. Nicolas è il nostro psicologo. Grande leader e comunicatore, ma non tralascerei Luperto. E alcuni stranieri. II presidente è uno che combatte con te, c’è sempre stato. Vedo tante proprietà straniere, ma io competenza e valori li ritengo più importanti dei soldi. E proprio per questo motivo, mi tengo stretta una bella proprietà italiana”.
Su Ranieri e Nicola
“È stato fondamentale per la rinascita. Senza di lui non saremmo qui. Mai vista tanta umiltà. Poi ognuno aveva il suo ruolo era importante far bene il proprio. Nicola? Solo una grande persona poteva prendere il posto di Ranieri. Ci ha fatto credere in tante cose belle, è competente. Siamo contenti di averlo”.
Sul futuro
“Quando smetterò di giocare, dovrò ripartire dal basso. Non farò l’allenatore. Anche l’ambassador può essere un compito da svolgere sperando che il valore abbia un ruolo. Spero di far parte del progetto. Livorno? Sarebbe l’unico posto per cui potrei andare via. Sono felice che sia tornato in C e spero li possa risalire ancora. Devo fare tante valutazioni, ma oggi Cagliari è casa”.
Su Piccoli e la titolarità
“II sostituto c’è sempre stato. Però Robi è giovane e doveva giocare per imparare. All’occorrenza sbagliare e far emergere le sue qualità. Ora è un attaccante completo. È stato fantastico. Nicola mi ha parlato dell’eventualità di essere titolare. Ma devo vedere il ginocchio dopo lo sforzo di Verona. Non giocavo titolare da un anno e mezzo. Ma se dovessi entrare dopo il boato sarà uguale e quello conta più di tutto”.
La Redazione